Milano / Malpensa
Arrestato a Magenta Errante Parrino
La latitanza quasi trentennale del cugino acquisito di Matteo Messina Denaro si è conclusa con un arresto che richiama alla mente l’epilogo del boss di Cosa Nostra, ma con un contesto geografico e temporale ben diverso. Paolo Aurelio Errante Parrino, 78 anni, è stato arrestato ieri pomeriggio presso l’ospedale Fornaroli di Magenta, dove si era recato accompagnato dalla moglie. L’operazione, condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano sotto la guida del colonnello Antonio Coppola e del tenente colonnello Fabio Rufino, ha visto la fine della breve latitanza di Errante Parrino, durata appena 48 ore.
L'arresto è avvenuto in maniera quasi ordinaria: una telecamera ha immortalato il settantottenne mentre, alle 16.13 di ieri, varcava le porte del centro clinico con un borsone in mano, come un normale paziente pronto a ricoverarsi. Tuttavia, i carabinieri erano già pronti ad agire e lo hanno bloccato per notificargli l’ordine di carcerazione emesso dopo il verdetto della Corte di Cassazione, reso esecutivo sabato scorso.
Errante Parrino, ritenuto dagli inquirenti il referente del mandamento di Castelvetrano in Lombardia, è ora piantonato nel reparto di Cardiologia dell'ospedale. Dopo l’arresto, ha contattato il suo legale, l’avvocato Roberto Grittini, il quale dovrà decidere se presentare una richiesta di affievolimento della misura cautelare per motivi di salute, considerando le patologie da cui è affetto il suo assistito.
Questo arresto richiama inevitabilmente quello di Matteo Messina Denaro, avvenuto il 16 gennaio 2023 davanti alla clinica La Maddalena di Palermo, dove il boss mafioso si era recato per sottoporsi a una seduta di chemioterapia. Sebbene la latitanza di Errante Parrino sia durata molto meno, le circostanze della sua cattura evidenziano ancora una volta come il sistema sanitario possa diventare un luogo di svolta per le forze dell’ordine nella ricerca di latitanti.
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