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25 Aprile: l'Italia siamo noi!

Nel giorno della Liberazione ricordiamo i giovani che hanno lottato per difendere quello sguardo amico che loro avevano già perso sul campo di battaglia.
Inchieste - 25 Aprile

25 Aprile 1945. Luisa, 23 anni, lunghi capelli neri raccolti in una treccia morbida e occhi lucidi. Anna, 19 anni, corpo esile e fresco, foulard in testa e occhi lucidi. Gabriella, 26 anni, caschetto corto, un neo sulla guancia, lunghe ciglia e occhi lucidi. Sono le piccole donne figlie della speranza, giovani il cui unico sogno era stato fino ad allora ‘sopravvivere’ e che da quel momento in poi avrebbero cominciato a ‘vivere’. Donne da gonne lunghe e mani forti che hanno saputo camminare a piedi scalzi nella polvere di una guerra che gli aveva tolto i sogni, la fantasia e la gioventù. Una guerra e un regime amaro che le hanno fatte crescere troppo in fretta, che le hanno private del più bel dono dell’infanzia: la felicità immensa di poter sempre contare su uno sguardo amico. La guerra lacera e devasta lasciando segni fuori, di ciò che è a pezzi dentro: e si è soli in guerra, vuoti, cattivi; pieni di vendetta ed egoismo, senza umanità. Giovani che cadono come vecchi induriti dal tempo: volevano solo un amico con cui ridere e hanno trovato bombe scagliate da uomini che non erano più tali. Nel giorno in cui si liberava l'Italia, in cui la gente chiedeva pace e felicità, coloro a cui fu strappato tutto una sola cosa cercavano: uno sguardo amico. Ricordiamo il 25 Aprile non per i cortei che si fanno in tutta l’Italia, non per i partigiani caduti in guerra, non per un regime che è stato debellato e neppure per un paese libero di ricominciare. Ricordiamo ciò che possiamo comprendere, non ciò che non abbiamo provato mai. Un solo dettaglio spesso dimenticato, oggi ricordiamolo: noi abbiamo accanto uno sguardo amico ed è grazie ai giovani che più di mezzo secolo fa hanno resistito. Donne forti che hanno pianto con il sorriso, donne che hanno amato con le mani sempre impegnate, donne che hanno ricominciato con la sola forza di occhi pieni di affetto. Ecco, guardiamoci intorno oggi, fra le macerie di un’Italia forse ancora da ricostruire, fra i progressi di un paese che ancora resiste, fra ingiustizie e mal affari di governo, e nonostante tutto sentiamoci italiani. Facciamolo perché a cercar bene qualcosa di diverso si trova in questo giorno di Liberazione: forse a volte lontano, forse perso, forse nemmeno consapevole, ma noi quello sguardo amico l'abbiamo accanto, ogni giorno. L’Italia l’hanno liberata le persone, nessun cingolato né fucile né gendarmeria ha vinto contro il nazi-fascismo: sono stati i giovani, sono stati quelli che ci hanno creduto davvero, sono state le donne forti, sono stati gli amici con gli occhi lucidi che avevano perso in battaglia il prezioso sguardo di un compagno e invece di arrendersi hanno combattuto anche per lui. Hanno lottato per un governo giusto, per un paese unito, per preservare la popolazione italiana dalla solitudine della guerra. 25 Aprile 2011…l’Italia siamo noi!

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