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martedì 26 novembre 2024 | ore 21:29

Festival di Malanka e Vasyl

La comunità ucraina del territorio ha celebrato un'antica tradizione: una duplice celebrazione benaugurante verso il nuovo anno, che quest’anno per la prima volta ha raggiunto anche i nostri territori.
Inveruno - Capodanno ucraino

La leggenda parla di una tradizione risalente all’epoca precristiana nelle regioni dell’est Europa e che da quel momento non si è mai interrotta se non negli anni di dominio sovietico sui territori ucraini; è il Festival di Malanka e Vasyl, una duplice celebrazione benaugurante verso il nuovo anno, che quest’anno per la prima volta ha raggiunto anche i nostri territori. Organizzata nella cornice della tenuta inverunese “Bramasole”, una comunità ucraina si è riunita sabato 14 per festeggiare con danze, canti e costumi tipici l’avvento del nuovo anno nella speranza che possa rivelarsi positivo. Abbiamo intervistato Alla Platash, tra le organizzatrici dell’evento e che ormai vive ad Inveruno da circa 20 anni, e lasciamo che siano le sue parole a raccontarvi la
tradizione: “queste due feste si celebrano in Ucraina da tempo immemore e ricorrono nelle
giornate del 13 e 14 gennaio per ricordare Malanka e Vasyl, protagonisti, tra gli altri, di una storia in cui Malanka è rapita da un serpente e poi salvata da Vasyl, giovane Re. È una festa che celebriamo per augurarci il meglio per il nuovo anno e per la quale in Ucraina c’è molta attenzione ai costumi e alle maschere da indossare. Durante questa festa, nelle notti del 13 e 14 gennaio, gli uomini vanno casa per casa, seguiti da folla danzante e festante, a scacciare le forze del male e preparare il nuovo anno. Le donne, raccolte intorno ad un fuoco, durante questo evento leggono i tarocchi per prevedere come sarà il raccolto agricolo dell’anno”. Il gruppo ucraino, circa una 40ina, ha voluto riprendere questa tradizione e celebrare la loro storia anche a Inveruno, dilettandosi in balli, canti e, in salsa ucraina, dare alle fiamme una sorta di Gioebia, per allontanare gli spiriti. L’intento della giornata però, oltre che folkloristico, è stato benefico; ci racconta Alla che la sua intenzione è quella di avviare un progetto per la realizzazione di un centro di riabilitazione per bambini ucraini, che tanto stanno patendo i crimini della guerra. “L’idea, racconta, è quello di crearne uno su Milano e per questo stiamo raccogliendo fondi, oggi come durante l’anno, per provare a realizzarlo in tempi brevi. Per l’anno prossimo pensiamo già ad un festival di 3 giorni con mostre, artisti, musica e tanto altro dall’Ucraina”.

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