"Si avvisano i deboli di cuore che in questo spettacolo si farà uso di tutine in lycra e stivali con la zeppa": avvertimento doveroso, l'annuncio in sala poco prima che le luci si spengano e cominci 'Mamma Mia!'. Un successo di certo annunciato dai più di 17 mila spettatori che ogni sera assistono a repliche in tutto il mondo, 200 città, 10 lingue, per un totale di 40 milioni di spettatori complessivi e 2 miliardi di dollari incassati. A ormai mesi dal debutto della versione italiana a Milano al Teatro Nazionale, lo spettacolo continua a non deludere e, nè il pubblico, nè tantomeno gli attori, sono stanchi di assistere a questo irresistibile mix di musiche dei mitici Abba, lustrini, amore e un pizzico di eros e malizia. Un plauso particolare a Francesca Taverni, degna sostituta della celebre Chiara Noschese (con cui si alterna). Eh sì, perchè stare al passo con le otto repliche settimanali non stop del musical non deve essere facile neanche per loro! Anche la traduzione delle hit del gruppo svedese, che poteva lasciare perplessi i più, si rivela da dieci e lode, grazie all'infaticabile lavoro di adattamento dell'ex Pooh Stefano d'Orazio: Björn Ulvaeus, membro degli Abba e curatore dei testi in lingua inglese, ha voluto che i testi in italiano fossero ritradotti per verificare che rispettassero testi originali e spirito delle canzoni. Non ci si stanca davvero di vedere questo spettacolo che, ricordiamo, rimarrà a Milano fino a quando ci saranno richieste, secondo la logica dei grandi musical del West End londinese, che hanno un teatro di riferimento e si replicano fino a quando 'interessano' al pubblico. E, a giudicare dalla sala gremita anche di domenica pomeriggio, scommettiamo che non se ne andranno tanto presto...

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