Milano / Malpensa
Gli Azzurri e le Paralimpiadi
Paralimpiadi di Tokyo: tempo di bilanci in casa 'Azzurra'. "Il risultato in termini di medaglie ci inorgoglisce, ma al di là di ciò voglio far risaltare che questo è il frutto di un lavoro molto duro, di sacrifici e di umiltà ed è ancora più importante perché oltre i numeri proviene da 11 discipline differenti, fermo restando che il nuoto azzurro ha rappresentato una straordinario risultato ma ci sono state anche tante altre medaglie da altre discipline - ha detto il presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli - Le 109 medaglie guadagnate in totale a Tokyo? Sono la conferma che siamo sempre di più due facce della stessa medaglia. Come nelle Olimpiadi siamo arrivati al nono posto e ci confermiamo nella top ten: molti rispetto a Rio hanno perso medaglie o magari sono rimasti stabili, chi è andato veramente avanti è solo l'Italia. Era tutto previsto, la mia mitologica scaramanzia mi impedisce di esprimermi prima ma il contrario avrebbe significato aver lavorato male, noi invece sapevamo di aver lavorato alla grande. Sui risultati ci aspettavamo qualcosina che forse è mancato, ma siamo più che soddisfatti e consapevoli che forse a Tokyo si sta concludendo un ciclo iniziato 12 anni fa su cui abbiamo investito e creduto molto, e lo testimonia una delegazione con più del 50% di esordienti, molti dei quali andati a medaglia, ma la metà erano veterani. Parigi è tra tre anni, è giusto guardare al futuro ma bisogna rimettersi al lavoro immediatamente". "È stata un'esperienza arricchente da tutti i punti di vista - ha aggiunto il segretario generale del CIP nonché Chef de Mission a questi Giochi, Juri Stara - sul piano organizzativo, è stata una spedizione molto complessa e forse la sorpresa più grande per me è stata il Villaggio, perché eravamo abituati a un'atmosfera diversa, amichevole e gioiosa e, invece, ci siamo trovati di fronte una realtà decisamente più cupa, come forse era legittimo e giusto che fosse. Ma, nonostante questo e le numerosissime prescrizioni e adempimenti quotidiani, è stato tutto preso con il sorriso e questo mi ha molto colpito. Da parte mia faccio i complimenti al Comitato organizzatore, che è riuscito a portare a casa un evento di una complessità unica nel miglior modo possibile e pagando uno scotto molto alto rispetto alla possibilità di manovra, ma era giusto che fosse così. Complimenti anche per la gestione dei contagi all'interno del villaggio, che sono stati molto contenuti e hanno riguardato il personale esterno e un paio di atleti: tanto di cappello a chi ha organizzato".
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