Milano / Malpensa
Prina: “la Regione vuole mettere i Parchi sotto controllo”
- 05/10/2010 - 15:23
- Territorio
I parchi regionali rischiano di finire sotto lo stretto controllo della giunta regionale. In questa direzione infatti procede Regione Lombardia attraverso un progetto di Legge di rivisitazione del sistema dei parchi lombardi che si aggancia agli effetti – già denunciati nelle scorse settimane – della Finanziaria nazionale che ha tagliato pesantemente i fondi degli enti parco. Il disegno di legge dell’assessorato regionale ai Parchi della regione Lombardia, porterebbe a breve alla cancellazione dei parchi come enti consortili tra comuni per trasformarli in enti di diretta emanazione della Regione, quindi sotto il suo stretto controllo gestionale (esattamente come è accaduto in Sanità con le Asl).
Durante il dibattimento in Consiglio regionale del 28 settembre Francesco Prina insieme al gruppo Pd ha presentato un ordine del giorno tramite il quale si chiedeva di garantire il ruolo degli enti locali nell’amministrazione dei Parchi lombardi e di mantenere la presidenza ed il consiglio di amministrazione quali organi elettivi dell’assemblea consortile.
“I parchi lombardi rappresentano il 30% del territorio regionale – spiega il consigliere regionale Francesco Prina – e nascono con un modello che ha fatto storia a livello nazionale, ha anticipato le ragioni federaliste emerse anni dopo e ha tradotto in concreto il principio di sussidiarietà. Ricondurli allo stretto controllo della Regione in un’ottica di un obsoleto neocentralismo regionale non porta a migliorarne la gestione che, anzi, sarebbe sottratta al controllo dei comuni”.
L’ordine del Giorno è stato approvato ma con alcune modifiche sostanziali. “Non abbiamo ottenuto l’impegno a mantenere la forma consortile e quindi su questo punto la nostra battaglia continuerà nelle prossime settimane, anche quando affronteremo la legge regionale di riordino dei parchi. Abbiamo ottenuto invece un riconoscimento del ruolo dei comuni nella governance e la garanzia del mantenimento dell’attuale entità delle superfici dei parchi, due principi che così entrano a far parte del Piano regionale di sviluppo vigente. La partita si gioca ora, e noi faremo di tutto perché non venga riproposta e quindi approvata un’altra legge ‘ammazzaparchi’ come quella che due anni fa siamo riusciti a scongiurare con una forte battaglia in Consiglio e fuori e con la decisiva alleanza dei parchi e dei comuni interessati”.
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