Milano / Malpensa
Le 'nostre' RSA e l'emergenza Covid
- 12/06/2020 - 10:45
- Salute
- Territorio
Se un virus che fa registrare un picco di letalità del 32,7% nella fascia di età 80-89 anni (dati: Istituto Superiore di Sanità) riesce a penetrare là dove la popolazione anziana si concentra, non può che causare risultati drammatici. È il caso delle Residenze socio-sanitarie assistenziali: l’ISS stima in 2.724 i decessi totali in Italia ascrivibili a Covid-19 per presenza di tampone positivo o di sintomi simil-influenzali, di cui 1.625 in Lombardia dove, tuttavia, si concentra il 19,8% delle RSA nazionali, con più di 23 mila ospiti. In Italia, in Lombardia, fino al nostro territorio, ci sono però storie che si prendono gioco di tutte le statistiche, per fortuna in positivo. È il caso delle due strutture di Castano Primo, la Residenza ‘Colleoni’ e la ‘San Giuseppe’, che, a tutt’oggi, fanno orgogliosamente registrare zero contagi tra i residenti. Dispositivi di protezione individuale per gli operatori, tempestiva chiusura agli ospiti esterni e opere di sanificazione sono state la chiave di questo successo. Non è andata così bene nella vicina Turbigo, dove nella RSA ‘Sant’Edoardo’ sono stati registrati 18 decessi nel solo mese di aprile; ad oggi, la situazione è decisamente migliorata: sono solo 3 gli ospiti positivi. Dopo 22 decessi (come a Turbigo, senza tamponi a confermare la positività o meno al virus) e il trasferimento di una parte degli ospiti in altre RSA lombarde, la struttura ‘Dott. Mario Leone’ di Mesero sta, invece, tornando ad accogliere gli anziani ricoverati. Proprio i tamponi sono stati grandi assenti della situazione: effettuati troppo tardi, non permettono di avere un quadro chiaro del numero di decessi effettivamente imputabili al virus. Sono 3 i decessi “certificati” e 6 i presunti alla ‘Don Felice Cozzi’ di Corbetta, dove sono stati 21 i tamponi positivi al Covid-19, mentre a Magenta gli ammalati sono stati 22 (15 con tampone e 7 sospetti), con purtroppo 8 decessi. In nessuna di queste strutture sono stati ospitati i tanto discussi contagiati in via di guarigione: segno che il Coronavirus ha preso altre porte per entrare.
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