Milano / Malpensa
Mamma ai tempi del COVID-19
Mamma di un bambino piccolo o incinta ai tempi del Coronavirus: una preoccupazione che si va ad aggiungere ai già mille pensieri che popolano le testoline delle genitrici di ogni età. Dubbi e perplessità a cui cerca di rispondere ogni giorno Jasmine Strada, creatrice di 'Jastmine - Sostegno alla genitorialità', uno spazio nato qualche mese fa a Marcallo con Casone per supportare i genitori nell’affrontare la nascita e la crescita del loro bambino. “Le nostre mamme si sono divise in due gruppi netti: da una parte tutte quelle poco preoccupate dal virus in sé, ma in difficoltà rispetto alla chiusura delle scuole. Dall’altra, invece, le mamme decisamente preoccupate, in misura quasi eccessiva - racconta Jasmine, educatrice e mamma del piccolo Tommaso, avuto 9 mesi fa - Ho trovato poche posizioni nel mezzo. Che penso siano quelle più equilibrate: questo virus non è la fine del mondo, ma occorre prendere le dovute precauzioni”. Cos’hai consigliato a queste mamme preoccupate? “Clara, l’ostetrica che mi accompagna nei vari corsi, ed io abbiamo cercato di diffondere le linee guida ufficiali del Ministero della Salute, tranquillizzando tutte rispetto al contagio dei più piccoli. E indicando fonti autorevoli a cui rivolgersi”. In particolare, l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato alcune ‘pillole’ su come comportarsi in gravidanza e allattamento. È importante ricordare che al momento non ci sono evidenze scientifiche sulla trasmissione del virus da mamma a feto, né attraverso il latte materno. Per i bimbi, inoltre, tutti i virus sono nuovi, quindi il loro corpo è predisposto a combatterli tutti allo stesso modo. “Penso che una particolare attenzione va dimostrata nei confronti dei bambini appena nati e delle donne che hanno appena partorito. Evitiamo, allora, di andare a trovarli in ospedale nei pochi giorni di ricovero - continua Jasmine - È una pratica che andrebbe sempre evitata, perché porta al neonato tantissimi germi e batteri proprio nei primissimi giorni di vita. Figuriamoci ora che siamo in emergenza contagio. Pensiamo con quanti estranei si viene a contatto solo nei corridoi o negli ascensori degli ospedali! In questo periodo ancora di più, allora, lasciamo che i bimbi appena nati siano visitati solo dai genitori e dai nonni. Per tutti gli altri, ci sarà tempo di conoscere il bebé non appena sarà arrivato a casa e sempre con le dovute precauzioni”.
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