Milano / Malpensa
Maturità: cosa cambia?
- 08/02/2019 - 11:25
- Frecce sui nostri giorni
- Scuola
Anche quest’anno, quasi mezzo milione di studenti italiani si appresta a sostenere l’Esame di Stato, che una volta si chiamava ‘Esame di Maturità’, quando i riti di passaggio alla vita adulta non erano un tabù e si diceva chiara e netta una verità evidente: la vita scorre e non si può essere eterni ragazzini. A parte questo discorso, che ci porterebbe lontano, vorrei fermarmi su qualcosa di molto più semplice e diretto: il Ministero ha pensato di cambiare l’Esame di Stato, appunto, ma lo fa modificando le regole in corsa. Solo pochi giorni fa si è saputo che il colloquio orale, cioè l’interrogazione su tutte le materie rappresentate nella Commissione, si svolgerà, in parte, sul percorso di ‘Cittadinanza e Costituzione’, peccato che il pronunciamento ministeriale sia arrivato a fine gennaio e che i docenti di storia, italiano, diritto - se l’avessero saputo - avrebbero volentieri organizzato il lavoro pensandolo sull’intero anno scolastico, non scompaginando la programmazione ora in corso per introdurre novità sulle quali i ragazzi saranno chiamati a rispondere solo tra sei mesi. Evito altri tecnicismi, per non stancare gli eroici lettori, ma adopero l’aneddoto per fare una semplice domanda: è corretto cambiare le regole in corsa? Certamente no, sarebbe bastato dire: ‘Signori, queste novità valgono dal prossimo anno scolastico’. Cambiare le regole in corso d’opera fa nascere una domanda sul modello che le Istituzioni offrono ai ragazzi, i quali hanno bisogno di essere presi sul serio e di vedere attorno a sé ragionevolezza, competenza e chiarezza. Non dico che questi non siano caratteri del MIUR, ma che dovrebbero vedersi bene, giacché la scuola è la prima Istituzione repubblicana con la quale ciascuno di noi impara a fare i conti ed è lì che apprende (o non apprende) molto di ciò che caratterizza il rapporto tra i cittadini e lo Stato.
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