Milano / Malpensa
Musica... spaziale
- 15/02/2018 - 10:44
- Over the Game
Chi dice che una storia nei videogiochi debba per forza essere narrata attraverso filmati e dialoghi? La musica ha il potere di colpire profondamente la nostra sensibilità, dando il giusto slancio emotivo per preparare il giocatore ad affrontare l’azione che lo aspetta.
Se chiedessi di pensare a un’astronave che compie le manovre per il rientro in una stazione spaziale, probabilmente la mente si affollerebbe di immagini, ma se aggiungessi che queste aggraziate manovre sono accompagnate da un valzer? Immediatamente si farà spazio la sequenza, famosissima, di ‘2001: Odissea nello Spazio’, in cui la navetta volteggia aggraziata adattandosi alla rotazione della stazione spaziale dove deve attraccare, con il nostro pianeta azzurro sullo sfondo in un’immagine altamente suggestiva.
2001: Odissea nello spazio, Strauss (Valzer)
‘Orbient’, della serie ‘Art Style’, pubblicato su Nintendo Wii non solo è una citazione alla famosa pellicola di Stanley Kubrick, ma ne assume le meccaniche narrative del viaggio come elegante danza tra le stelle. In ‘Orbient’ si controlla con semplicità disarmante un piccolo pianeta impegnato a fluttuare tra i pianeti su melodie simili alla musica classica ma dai toni alieni. L’obiettivo? Costruire un piccolo sistema solare utilizzando la forza gravitazionale verso i corpi celesti sparsi per il livello. Assorbendoli, il pianeta controllato diventerà sempre più grande, ottenendo una forza magnetica maggiore, attirando nella sua orbita i pianeti più piccoli. Non si tratta di una storia che inizia e finisce, ma di quella infinita che vive in continuazione l’universo, in una lenta danza portata a noi con l’aggiunta di una “sofisticata melodia astrale”, come la definisce Roberto Magistretti su 'Nintendo Rivista Ufficiale'.
Nella foto qui a fianco, il piccolo pianeta controllato dal giocatore è quello grigio. Si può vedere la sua traiettoria, influenzata dal campo magnetico dei due pianeti colorati e l’orbita rossa alla quale sta per unirsi. Quando il sistema solare viene completato, la musica raggiunge un’atmosfera unica, completa e appagante.
Il trailer di Orbient:
A evidenziare l’emozione che sa regalare la musica, nella realtà, ci ha pensato 'SpaceX', un’agenzia spaziale privata fondata dall’imprenditore Elon Musk, che la sera del 6 febbraio 2018 ha lanciato in orbita il razzo Falcon Heavy per testare la possibilità di portare un equipaggio nuovamente verso la Luna e addirittura verso Marte. Il colpo al cuore però arriva quando il secondo stadio del razzo, sulle note del brano ‘Life on Mars?’ di David Bowie espone una Tesla Roadster, un’automobile dalla tecnologia innovativa, anch’essa prodotta da un’azienda di Musk, diretta nientemeno che verso il Pianeta Rosso. A bordo, un manichino indossa il prototipo di una tuta spaziale futuristica, progettata da SpaceX. Il crescendo di emozioni per un esperimento spaziale senza precedenti e la curiosa figura dell’automobile e dell’astronauta battezzato ‘Starman’ che vola nello spazio intorno al nostro bel pianeta, sicuramente viene enfatizzata dalla canzone del Duca Bianco. Proprio quella sera era in corso il Festival di Sanremo, rinomato appuntamento musicale, dove il gruppo nuovamente riunito dei Decibel era in concorso con una canzone dedicata proprio a David Bowie. Un caso fortuito più unico che raro, dal momento che il celebre cantante più volte ha celebrato il fascino dello spazio attraverso le sue canzoni. Una sintesi molto precisa dell’evento si può trovare sulla pagina facebook ‘Chi ha paura del buio?’
L’avvio della musica, con successivo sgancio della Tesla dal Falcon Heavy avviene al minuto 25:46 del video riportato qui sotto:
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