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domenica 22 dicembre 2024 | ore 07:27

Quale istruzione ci serve?

Oggi la scuola e l’università stanno diventando sempre più luoghi dove formare persone molto competenti in un piccolo settore, tralasciando però premesse culturali generali.
Frecce sui nostri giorni - Studenti universitari (Foto internet)

Oggi, in tutto il mondo occidentale, la scuola e l’università stanno diventando sempre più luoghi dove formare persone molto competenti in un piccolo settore, tralasciando però premesse culturali generali e di base, che permettano loro di orientarsi in un mondo complesso. Il sistema di istruzione diventa iperspecialistico e settoriale, perché la quantità di sapere di cui oggi si dispone è enorme. Tale iperspecializzazione è inevitabile e di per sé è anche buona: chi si farebbe curare da un medico poco capace? Tuttavia c’è un rovescio della medaglia: il sistema tende a formare persone ipercompetenti in micro settori ma con scarse capacità di elaborare una visione globale della realtà, e quindi con scarso senso critico. Questo è il punto debole delle nostre istituzioni educative. I progettisti dei sistemi educativi devono tenere in gran conto la necessità di non privare i cittadini di domani, i padri e le madri di domani, i politici di domani, di capacità di orientamento e gestione di larghe vedute, di pensiero critico e libertà intellettuale, di capacità di ascolto e interpretazione, di attitudine al ragionamento e alla comprensione dei fenomeni storici. Senza queste capacità diffuse, che derivano da una larga diffusione dei saperi umanistici, non può esistere, nella complessità e nella dinamicità del mondo di oggi, una società sana. Martha Nussbaum, anni fa ha scritto un libro breve ed efficacissimo, il cui sottotitolo (il titolo è ‘Non per profitto’) suona chiaro: perché le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica. La studiosa mostra come solo i saperi umanistici, accanto alle sacrosante specializzazioni che la complessità dei nostri giorni richiede, sanno fornire ai cittadini la libertà di pensiero e di interpretazione senza la quale siamo tutti più manovrabili. Al di là dell’istruzione tecnica, infatti, più un uomo è colto e critico, più è libero e quindi meno manipolabile da ogni propaganda. Meditiamo.

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