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lunedì 22 luglio 2024 | ore 21:30

E' morta la donna che scoprì i diari di Anna Frank

Si è spenta a quasi 101 anni Miep Gies
Attualità - Miep Gies (Foto internet)

Si è spenta all'età di quasi 101 anni, in una casa di riposo in Olanda, Miep Gies, la donna che scoprì i diari di Anna Frank, la ragazzina ebrea diventata uno dei simboli della Shoah. Secondo quanto riferito dalla BBC l'ultracentenaria era l'ultima superstite del gruppo che, tra il luglio del 1942 e l'agosto del 1944, aiuto Anna Frank, la sua famiglia ed altre quattro persone a nascondersi nella casa sul Prinsengracth, ad Amsterdam, successivamente diventata un museo. Nata a Vienna nel 1909, Miep Gies si trasferì a Leida nel 1920, e nel 1922 incontrò Otto Frank, il papà di Anna, che l'aveva assunta nella sua azienda, la Opekta, specializzata nella produzione di preparati per marmellate. Con il passare del tempo la donna era diventata, sempre più, grande amica della famiglia Frank, tanto che con il marito, in più occasioni, era stata stata ospite proprio nella casa di Anna e dei genitori. E con l'invasione dei nazisti, fu, proprio, lei, con la collaborazione del coniuge e di alcuni altri colleghi, ad aiutare a nascondere Edith e Otto Frank, le loro figlie Margot e Anne, oltre a diversi cittadini di nazionalità ebrea che temevano di essere deportati nell'Acthterhuis, un appartamento segreto posta sopra gli uffici dell'Opekta. La mattina del 4 agosto 1944, però, il nascondiglio venne scoperto e gli occupanti furono, tutti quanti, arrestati. Ad eccezione della stessa Miep Gies, che fu lasciata andare, in quanto l'ufficiale addetto alla perquisizione era austriaco come lei. Sconvolta per quanto accaduto, la donna, però, si fece forza e tornò in quell'appartamento, ormai vuoto, dove, poco dopo, trovò diversi scritti di Anna, che decise di nascondere in uno scrittoio pensando che la ragazzina sarebbe ritornato. Così, purtroppo, non fu. Al termine della guerra, infatti, quando venne a conoscenza che Anna era morta, nel campo di Bergen - Belsen, consegnò quei fogli, trovato qualche tempo prima, all'unico superstite della famiglia, ossia il padre della giovane, che decise di rimetterli insieme in un unico diario e di farli pubblicare nel 1947. Nel frattempo, Miep, con la collaborazione del marito, divenne una specie di ambasciatrice alla memoria di Anna e del suo diario, una testimone di quei periodi terribili e degli orrori dell'Olocausto, battendosi e facendo valere la sua posizione, anche contro coloro che, più volte, hanno sostenuto come quegli scritti fosse fasulli. Con la scomparsa di Miep Gies se ne è andata una donna straordinaria, ma, ciò che più conta, un pezzo importante della storia del mondo.

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