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lunedì 22 luglio 2024 | ore 17:38

La caccia: numerose le 'doppiette' nel territorio

Dallo scorso 20 settembre al 31 gennaio 2010 è aperta la stagione
Attualità - Casate vista dai campi

Domenica 20 settembre si è aperta la stagione della caccia e a due settimane dal via le campagne intorno a Bernate e Casate hanno iniziato a risuonare i colpi dei fucili. Quello venatorio è uno sport da sempre criticato ma pochi sanno che è anche grazie ad esso che è possibile mantenere certe regolarità nella riproduzione che contribuiscono al benessere della fauna. Infatti alcune specie necessitano di essere ridotte, per il pericolo di un sovrappopolamento che altererebbe gli equilibri dell’ambiente dove vivono. L’apertura della stagione ha appunto avuto inizio Domenica 20 e terminerà il 31 gennaio 2010; si potrà cacciare per tutta la settimana fermo restando il silenzio venatorio nelle giornate di martedì e venerdì. A partire dall’8 dicembre sarà però vietato l'utilizzo del cane da seguita sul territorio di tutte le zone di caccia della provincia di Milano (di cui Bernate è parte), per consentire le operazioni di cattura e immissione della lepre. Vietato altresì lasciare vagare incustoditi i cani, di qualsiasi razza o incrocio, nelle zone in cui possono arrecare danno o comunque disturbo alla fauna selvatica e alle coltivazioni. Preso atto delle norme da seguire, e chiaramente dotati della licenza necessaria, niente potrà fermare i cacciatori nostrani che, accompagnati dai fedeli quadrupedi, potranno invadere i territori di cui il comune di Bernate non è certo povero. Fagiani, lepri, quaglie sono solo alcune delle prede che è possibile incontrare nelle strade di campagna nei pressi dell’antico villaggio Rubone, ma che certo non mancano anche nel resto dei campi che circondano il comune. Non resta che imbracciare il fucile. caricarlo di buon senso e partire; perché se la caccia vuole essere accettata non deve prescindere da regole morali a cui si deve attenere. Non uccidere per uccidere allora, ma uccidere per mangiare, questo è l’unico motivo che ha fatto sopravvivere questo sport negli anni e deve essere l’unica bandiera che lo deve portare nel futuro.

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