Milano / Malpensa
La Giöbia a spasso per il paese
A Inveruno, grazie al Circolo San Martino ed alcuni cittadini, la tradizione della Giöbia continua negli anni. Le iniziative hanno preso avvio verso le 19 con ‘sfilata’ del fantoccio per il paese ed arrivo della Giöbia e rogo presso il cortile del Circolo (via Fiori, 5). A seguire il tradizionale ‘Scinin da Giöbia’ (cenetta della Giöbia): salame cotto e fagioli con l’occhio, formaggi e dolce. Sapori e festa fuori dal tempo.
La festa della Giöbia ancora permane nel basso varesotto. A Busto Arsizio, in particolare, decine di fantocci, che con il passare del tempo hanno assunto le fattezze dei protagonisti degli eventi più significativi dell'anno appena concluso, vengono bruciati, grazie a diverse associazioni, nei cortili e nelle piazze della città. La tradizione per i bustocchi ha la funzione di liberare la città dai guai del passato, oltre a quella di bruciare l’inverno e di allontanare il buio, come nei più antichi riti popolari che propiziavano la rinascita della natura. In genere le famiglie erano solite sottolineare la festa del 'dì scenèn' con una robusta cena a base di uno dei piatti tradizionali della cucina bustocca, il risotu cunt’ a lüganiga. La leggenda dice infatti che le donne che temevano il giudizio della Giöbia e volevano ingraziarsela la prendevano per la gola preparando il risotto di cui era ghiottissima. Così Anteo (il professor Bruno Grampa) ne 'Il Mistero della Giobia': “Col risotto la Giobia assaggia, controlla, si calma e passa via; ma se il camino non fuma e il profumo non si sente, succedono i guai. A chi tocca purtroppo è un bello spavento. Le donne lo sanno e, verso mezzanotte, son pronte con tutti gli ingredienti”.
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