Milano / Malpensa
Juve: meno 1 dal triplete
- 28/04/2014 - 22:39
- Fuori campo
Si chiude per 2 a 0 a favore dei capitolini l’anticipo del sabato tra ROMA e MILAN. Grande prestazione di forza della squadra di Garcia, che fa valere il maggior tasso tecnico sull’avversario, schiacciando per larghi tratti di match i rossoneri nella propria metà campo, con le individualità dei vari Maicon sugli esterni, Pjanic in mezzo (vero padrone della mediana con inventiva e colpi da fuori classe, e Ljajic sulla trequarti a cambiare il volto della partita. Il primo pericolo arriva al termine di una bella manovra avvolgente di Dodò che colpisce di sinistro indirizzando alto. E’ poi Ljajic, attivato da Pjanic, a dribblare netto Mexes in area per poi calciare, con Rami provvidenziale nell’intervento. Di contro, il Milan, chiuso e rinunciatario, si vede solo di rimessa, con Balotelli che tenta di sfuggire in area finendo a terra per un intervento deciso ma regolare di un difensore. L’orchestra Garcia funziona però a meraviglia, e basta un assolo di un suo fuori classe, Pjanc, la cui gemma (gran dribbling a saltare mezza difesa ospite, e piatto destro che si insacca in rete) vale l’1 a 0, con il Milan che prova la reazione di orgoglio (tentativo di Montolivo di poco fuori), anche se la Roma è letale anche in contropiede, con Totti che, servito sul lato destro dell’area, scarica un potente destro, che viene respinto in qualche modo da Abbiati, con Gervinho che appoggia il 2 a 0. I giallorossi restano in controllo, a fronte di un Milan che, nonostante i tentativi, fatica a ripartire l’incontro (due tiri da fuori a firma di Montolivo e Taarabt), ma è troppo poco per impensierire una Roma in pieno controllo del match, per la meritata vittoria giallorosa.
Netta vittoria della FIORENTINA sul campo del BOLOGNA per 3 a 0. Partono bene i padroni di casa, sfiorando la rete con un colpo di testa di Krhin da calcio piazzato,anche se, dopo un inizio promettente, il match diventa un monologo viola, per una partita a senso unico. Il costante possesso palla degli ospiti logora i rossoblu, che si arroccano senza quasi mai ripartire, con uno scintillante tridente offensivo (grandi prove di Ilicic e di un sontuoso Cuadrado) e di Valero che assiste col contagiri i compagni oltre a inserirsi con pericolosità, a fare da sparo in partner ad una prova collettiva più che positiva. Primo gol a firma di Cuadrado che, di destro, devia in rete un traversone di Joaquin, con Ilicic che replica poco dopo, su invito del colombiano con un gran sinistro. Di contro, gli avversari ci provano solo a sprazzi, con orgoglio, senza mai creare però seri pericoli (buone le prove di Garics che spinge e Konè il più pericoloso tra le linee), ma sono i viola a produrre diverse occasioni da rete, con Cuadrado che trova anche il 3 a 0 con un gran destro a sancire la sua sontuosa prestazione, per la netta vittoria viola.
Si chiude per 0 a 0 il big match tra INTER e NAPOLI. Gara bella e vibrante, con continui ribaltamenti di fronte da una parte e dall’altra. Le giocate dei singoli condizionano l’intero corso del match, con Kovacic, Hernanes, Palacio e Nagatomo da una parte, Insigne, Callejon, Higuain e Inler dall’altra, ad accendere spettacolo ed emozioni. Primi acuti per l’Inter, con due grandi giocate a firma di Hernanes, che si libera di un uomo e scarica un gran sinistro con Reina attento nella respinta, e di Kovacic, che compie una gran serpentina in dribbling prima di scaricare col destro verso la porta, con il portiere che risponde ancora presente. Il Napoli, alla prima vera occasionissima, sfiora la rete, con Callejon che, pescato da un geniale assist di Mertens, colpisce al volo sfiorando il palo. A inizio ripresa Higuain colpisce di sinistro a botta sicura su invito di Inler, con Nagatomo strepitoso nell’intervento, con il giapponese (migliore in campo per i suoi con una prova encomiabile in ambedue le fasi) a pennellare per Palacio, il cui colpo di testa termina a lato. Higuain prova a rispondere con un gran numero su Campanaro per poi calciare di potenza di sinistro senza trovare la porta, con il palpitantissimo finale che vede prima Nagatomo sfiorare il gol su invito di Kovacic, con Reina strepitoso ad opporsi al suo piatto destro, ed Inler a rispondere nuovamente, con un grande dribbling centrale a eludere mezza difesa nerazzurra per poi calciare a botta sicura centrando un clamoroso palo, per il pari finale che vista la mole di gioco prodotta dalle due squadre pare essere il risultato più giusto.
Suona come bandiera bianca verso la cadetteria la sconfitta del CATANIA a Verona contro l’HELLAS per 4 a 0. Siciliani mai in partita, arroccati dal primo al novantesimo nella propria metà campo, senza mai cercare di farsi pericolosi in avanti. Sul velluto, il Verona con tutto il collettivo ad esaltarsi con un ampio e preciso possesso palla e una costante pressione offensiva, con gli attaccanti cui va il merito di concretizzare la mole di gioco prodotta con un grande Toni, che dopo pochi minuti, trova la prima rete per poi realizzare su assist di Sala la doppietta, con Marquinho che sigla la terza rete su invito di Gomez Taleb, per un Verona che chiude i conti già nel primo tempo, limitandosi ad un tranquillo controllo nel secondo trovando anche il quarto gol con Gomez Taleb su invito ancora di Sala, a fronte di un Catania non pervenuto, con il solo Leto a provarci con qualche buono spunto tra le linee a meritarsi la sufficienza.
Netta vittoria anche per il TORINO che si impone per 2 a 0 sull’UDINESE. Gara davvero a senso unico, con un Udinese irriconoscibile, senza idee, gioco e nerbo agonistico, con Muriel solo e isolato in avanti e mai sostenuto dai compagni. Molto bene il Toro, che orchestra una buona manovra di gioco, trovando sbocchi sia esternamente (buona la prova di Darmian) che di rimessa con rapidi ribaltamenti di fronte (positiva la prova di Cerci con repentine accelerazioni e uno contro uno) ma è determinante il contributo dei fantasisti, con un positivo El Kaddouri e un super Immobile sempre più vicino a vincere la classifica marcatori. Pochi minuti e l’assolo in dribbling di El Kaddouri, culminato con un destro sul primo palo su cui Scuffet non è perfetto nell’intervento, vale l’1 a 0, con Cerci che sfiora la rete su punizione, al pari di Moretti che devia di testa su cross teso di Immobile mancando di poco lo specchio. Il duo Cerci-Immobile dialoga a meraviglia, sfiorando il gol in due occasioni (Immobile suggerisce per Cerci la cui deviazione sottoporta è imprecisa, al pari del diagonale di Immobile su invito del compagno), con la superiorità del Toro che si materializza con una bella azione personale di Maksimovic che sfonda centralmente per poi servire Immobile il cui interno destro vale il 2 a 0 finale.
Sconfitta per il LIVORNO, che perde a domicilio per 2 a 0 contro la LAZIO. Bella gara in quel di Livorno, tra due squadre che hanno l’unico obiettivo della vittoria per differenti motivi, e giocano senza remori. I biancocelesti impongono il loro maggior tasso tecnico sull’avversario gestendo maggiormente il possesso palla, a fronte dei toscani che si chiudono e ripartono con pericolosità. Numerose le emozioni e le occasioni da una parte e dall’altra, prima con Candreva che impegna Bardi con un bel destro su sponda di Cana, poi è Bigianti a impensierire Berisha con un bel colpo di testa, con Lulic che pennella poco dopo sul secondo palo per Mauri, la cui girata, mal controllata dal portiere, vale l’1 a 0. Greco prova a rispondere con un sinistro da fuori ben sventato da Berisha, al quale replica Biglia con un altro tiro salvato da un grande intervento di Bardi. La ripresa si apre con il dubbio braccio di Rinaudo in area su girata di Mauri, che causa il rigore realizzato da Candreva, con il match che a quel punto vede il Livorno proteso in avanti alla ricerca della rete, e la Lazio libera di scatenare le frecce Keita e Candreva in campo aperto. Il Livorno ci prova fino in fondo con le generose ma imprecise soluzioni dei propri uomini, con il solo Siligardi a meritarsi la piena sufficienza per impegno e pericolosità sottoporta, per la meritata vittoria biancoceleste.
Vince per 2 a 1 la SAMPDORIA sul CHIEVO VERONA. Vittoria senza appello, nonostante la fame di punti salvezza del Chievo, che appare a corto di idee e soprattutto della cattiveria agonistica necessaria per salvarsi, a fronte di una Samp in salute che domina il match in lungo e in largo. Molte le occasioni per i blucerchiati, che dominano sulle fasce e centralmente, dove Soriano è uno tra i più ispirati nel servire palloni giocabili per il positivo duo Okaka-Eder, con i tentativi di Soriano, Sansone e del palo di Gastaldello da calcio piazzato che fanno credere all’imminente segnatura. Invece, un Chievo arroccato e rinunciatario, passa alla prima occasione, con Obinna che, dopo un primo tentativo, viene steso sottoporta da Mustafi, che verrà anche espulso, con Théréau a realizzare il penalty dell’1 a 0. La Samp, nonostante l’inferiorità numerica, continua a macinare gioco, con Eder che sfiora prima la rete con un destro largo, poi realizza l’1 a 1 su bell’invito di Reggini, con Eder che ci prova nuovamente, ma è Soriano su cross di Reggini mal controllato dalla difesa veronese a incidere il 2 a 1 finale con un preciso sinistro per la meritata vittoria blucerchiata.
Brinda alla salvezza matematica il CAGLIARI che sconfigge per 1 a 0 il PARMA. Gara equilibrata e di studio fino a metà (da segnalare solo un palo di Erikson per i sardi e una bella punizione di Cassano sventata dall’esordiente Silvestri) fino all’ingenuo fallo e conseguente rigore realizzato da Pinilla per l’1 a 0, e la susseguente ingenuità di Felipe che colpisce con una manata un avversario, finendo espulso dall’arbitro. L’incontro vede i sardi chiudersi allora nella difesa del risultato per poi cercare di chiudere il match in contropiede e il Parma provare in tutti i modi a riaprirlo. Prima Sau sfiora il raddoppio, con un gran destro sventato da un gran riflesso di Mirante, con Cassano (migliore per i suoi per tiri tentati e precisi assist per i compagni) che trova Amauri, il cui colpo di testa è sventato ancora dall’esordiente Silvestri, con lo stesso oriundo cercato con le palle alte e i cross dal fondo. Il Cagliari regge grazie al positivissimo esordio in serie A del giovane portiere, con l’ultima occasione a firma di Acquah con un gran destro da fuori che si spegne a lato per la vittoria sarda.
Si chiude per 1 a 1 la sfida tra ATALANTA e GENOA. Gara dal grande tasso agonistico tra le due compagini, che disputano sostanzialmente un tempo per parte, con il primo a favore dei genovesi, pimpanti in avanti grazie alla grande prova di Fetfatzidis e ai veloci scambi e uno-due con i compagni di reparto, che liberano gli spazi per i puntuali inserimenti di Antonelli e De Ceglie che si dimostrano una spina nel fianco per la difesa orobica. Primo pericolo a firma Bertolacci, che colpisce il palo con un tiro da fuori, poi è Fetfatzidis, imprendibile tra le linee, a rendersi pericoloso su invito di Gilardino, con un sinistro ravvicinato sventato da Consigli, con il greco che avvia poco dopo la splendida azione del raddoppio, triangolando con Gila, per poi premiare col contagiri la puntuale sovrapposizione di Antonelli, il cui preciso cross viene insaccato in rete da un bel colpo di testa di De Ceglie. Poi il Genoa si condanna da solo, con l’espulsione di Portanova per chiara occasione da rete per fallo in area su Denis, con l’argentino che calcia trovando la strepitosa risposta di Perin, che tenta di opporsi insieme ai compagni all’inevitabile assedio orobico. Denis, cercatissimo dai compagni, riceve diversi palloni giocabili, con Cigarini dal piede particolarmente caldo (assist al bacio per “El Tanque” che di testa spreca sottoporta) ad inventare. La rete arriva inesorabile, sul tiro di Stendardo che viene salvato da un altro miracolo di Perin. E’ De Luca sottoporta a ribadire in rete, seppur in fuorigioco, per il pareggio finale.
Vince nel posticipo la JUVENTUS per 2 a 1 contro il SASSUOLO, mancandole così una vittoria nella prossima partita per festeggiare matematicamente lo scudetto. Inizio generosissimo del Sassuolo, che pressa asfissiantemente la Juve in ogni zona del campo, chiamando al gran lavoro anche le punte, rendendo così difficoltoso il palleggio avversario che non ha sbocchi, per poi ripartire con l’ispiratissimo duo Sansone-Zaza, con il primo che angola troppo il suo diagonale, e il secondo che realizza a sorpresa l’1 a 0 con un sinistro deviato leggermente da Ogbonna che mette fuori causa Buffon. I bianconeri continuano il suo continuo ma spesso lento giro palla, faticando a sfondare centralmente visto il grande occultamento della zona centrale degli uomini di Di Francesco che ripartono anche con pericolosità (sinistro Sansone di poco alto), anche se lateralmente mancano gli spunti in uno contro uno di Asamoah e Isla. I giocatori di classe escono alla distanza, con Tevez che sfiora la rete con un gran destro su sponda di Chiellini, e Pogba ci prova da fuori con un sinistro a giro prima che Tevez scagli un gran bolide deviato leggermente che vale l’1 a 1. I padroni di casa, più che vivi, sfiorano la rete con Zaza, il cui sinistro è ben sventato da Buffon. Nella ripresa, il forcing juventino si fa più pressante con Tevez e Pirlo che ci provano ancora da fuori senza fortuna, con Sansone liberato da un pregevole uno- due con Zaza che manca di poco lo specchio. Poi è ancora la giocata del campione a fare la differenza, con Pirlo che inventa un assist col contagiri per Marchisio che insacca con un preciso tocco di sinistro il 2 a 1. La Juve vede poi salire in cattedra anche Pogba e Lichtsteiner che confezionano pericoli e giocate decisive, con il cross basso dello svizzero a centro area, su invito del francese che viene insaccato sottoporta da LIorente che chiude il match realizzando la rete del 3 a 1, per la vittoria juventina, a fronte di un Sassuolo generosissimo che esce a testa altissima dal match.
Quasi delineate le posizioni in classifica: Juve sempre prima, con la Roma a seguire a –8, mentre al terzo posto si colloca il Napoli, distanziato per 8 lunghezze dalla Fiorentina, che difende il quarto posto, collocandosi a +4 dall’Inter inseguitrice. Sul fronte salvezza, buone notizie per il Cagliari, ormai salvo, mentre restano invischiate in una lotta che si protrarrà fino all’ultima giornata la corsa a 4 contendenti vista la ormai certa retrocessione del Catania tra Bologna, Sassuolo e Chievo Verona che vedrà solo 2 di esse salvarsi.
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