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lunedì 23 dicembre 2024 | ore 08:02

Juve ok, ma solo al foto finish

Tre punti per Juventus, Roma, Napoli, Inter, Fiorentina e Lazio. Ancora una battuta di arresto per il Milan, sconfitto 4 a 2 in casa da un buon Parma.
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La 28esima giornata di serie A si apre con la vittoria per 2 a 0 a favore dell’INTER nell'anticipo in casa del VERONA. Partono subito fortissimo i nerazzurri, sfondando ripetutamente sul centro destra, con Jonathan molto propositivo e Guarin puntuale negli inserimenti senza palla, con il duo Palacio–Icardi che compie continui movimenti a disorientare i difensori avversar. Si segnala il cross di Guarin, la testa di Icardi che colpisce la traversa, con lo stesso attaccante argentino che, su invito, di Palacio, colpisce ancora di testa indirizzando però alto, con lo scatenato Jonathan che salta poi netto l’uomo e mette in mezzo, con Palacio che insacca agevolmente l’1 a 0. Il Verona è costretto a subire, faticando a ripartire e a sviluppare il proprio gioco, con gli esterni bassi e preoccupati a fermare le scorribande dei pari ruolo avversari più che ad attaccare. Iturbe è ben marcato al pari di Toni stretto nella morsa dei centrali ospiti, con i soli centrocampisti a tentare la giocata personale, come il destro da fuori di Marquinho con la sfera che termina di poco a lato. L’Inter, dal canto suo, continua a macinare gioco con i medesimi protagonisti delle azioni precedenti: Jonathan suggerisce per Guarin, il cui potente destro è sventato da Rafael, con Hernanes che centra su punizione la traversa e Guarin che manca di poco la porta con un tiro da fuori. La supremazia interista è evidente, con i reparti corti tra di loro e ben coordinati, con la bella conseguenza di dar vita ad un gioco fluido e corale cui partecipano tutti gli effettivi. Emergono le individualità di Ranocchia in difesa, Hernanes in mediana e Jonathan sulla fascia destra, con il brasiliano che trova anche la soddisfazione personale dopo una splendida triangolazione con Hernanes, calciando prima verso la porta trovando la respinta di Rafael per poi ribadire in rete il 2 a 0. Il Verona tenta la reazione facendosi seriamente pericolosa solo con un colpo di testa di Moras su cross di Marquinho, con i nerazzurri che, in pieno controllo, sfiorano la terza rete rischiando solo negli ultimi istanti nella stessa azione con una doppia conclusione a firma di Iturbe e Rumulo, ben sventate da un grande Handanovic per la meritata vittoria nerazzurra.
Vince l’ATALANTA per 3 a 0 contro la SAMPDORIA. Partita senza storia quella tra orobici e blucerchiati, con i padroni di casa che dominano il match in lungo e in largo, con un’attenta e concentrata difesa, e un solido centrocampo, che, sospinto dalle più che positive prove di Cigarini e Carmona, funge ottimamente da collante per le punte, che, in gran spolvero con Denis e Bonaventura in evidenza, concretizzano al meglio il lavoro prodotto dai compagni. Apre le marcature sul finire della prima frazione di gara Carmona, che insacca con un bel destro angolato su assist di Denis l’1 a 0. La dea dilaga poi nella ripresa, con Bonaventura che insacca di testa su bell'assist di Cigarini e Denis che, assistito da Moralez, punisce per la terza volta l’incolpevole Da Costa, che risente della giornata no della difesa, e della non prestazione dei liguri, mai pericolosi con il gioco, con il solo Gabbiadini a provarci con azioni personali a meritarsi la piena sufficienza per la meritata vittoria atalantina.
Sembra non aver fine la striscia di sconfitte rossonere, con il MILAN regolato a domicilio anche dal super PARMA delle ultime giornata, per 4 a 2. Inizio da incubo per i padroni di casa, con l’ex Cassano che disegna una splendida verticalizzazione per Schelotto, steso da Abbiati in area, causando rigore ed espulsione per il portiere, con lo stesso Cassano che realizza freddamente dal dischetto. Il Milan prova subito la reazione d’orgoglio con il palo di Balotelli da corner di Montolivo, ma è costretto a lasciare invitanti spazi, vista l’inferiorità numerica, con le frecce del Parma – Biabiany e Schelotto su tutti – a rischiare di far male. I gialloblu sfondano ripetutamente sugli esterni, sfiorando prima la rete con una sfortunata deviazione di Mexes verso la sua porta su cross di Cassani, per poi trovare il 2 a 0 con Acquah che mette in mezzo per Cassano che disegna un preciso destro che si infila sul primo palo. Poi succede l’inaspettato: prima con il 2 a 1 a firma del neo entrato Rami di testa da corner, e poi, addirittura il pareggio per ingenuo fallo di Obi su Montolivo, con Balotelli che trasforma da dischetto per il 2 a 2. L’impresa del Milan viene però cancellata dal gran gol di Amauri di tacco su assist di Schelotto, e il colpo di testa di Biabiany per il 4 a 2 finale.
Conquista i tre punti in trasferta la LAZIO, sconfiggendo il CAGLIARI per 2 a 0. Le due squadre si studiano a vicenda, senza riuscire a costruire un buon gioco, tanto che il match si risolve con singoli episodi di marca biancoceleste, uno per tempo. La prima rete viene realizzata da Lulic, su assist di Ledesma, complice anche la disattenta retroguardia sarda, la seconda a firma di Keita, servito da Klose, a fronte del Cagliari che, avrebbe potuto cambiare le sorti del match, visto anche il rigore sbagliato da Pinilla, perdendo definitivamente le speranza con l’espulsione di Conti.
Fondamentale vittoria per il LIVORNO nella scontro salvezza con il BOLOGNA regolato per 2 a 1. Caricano si da subito a testa bassa i toscani, con attacchi a pieno organico, anche se spesso con molto vigore e poca lucidità (cross di Benassi e testa di Paulinho, con la sfera che termina di poco a lato). Il Bologna è costretto a giocare di rimessa e a chiudersi, anche se è nel secondo tempo che il Livorno passa indovinando il cambio di Emeghara, con l’attaccante che va via sul fondo in velocità e mette in mezzo, con l’accorrente Benassi che insacca di destro nell'angolino. E’ ancora il centrocampista scuola Inter protagonista, con un bell'assist per Paulinho che, favorito dal tocco di Antonsson, diventa un assist per l’attaccante brasiliano che dribbla Curci e insacca nella porta sguarnita. A questo punto, il Bologna tenta il tutto e per tutto, riversandosi in avanti, sfiorando prima la rete con Moscardelli su assist di Christodoulopoulos, con il Livorno che commette due gravissime ingenuità (doppia espulsione in pochi minuti, prima di Mbaye e poi di Emeghara, il cui fallo causa il rigore realizzato da Christodoulopoulos. Il Livorno si difende però con le unghie e con i denti dall'assalto felsineo per la vittoria finale.
Viene sconfitto per 3 a 1 il CATANIA in casa del SASSUOLO nello scontro salvezza. Buon inizio per gli etnei, aggressivi e molto rapidi nel ribaltare il fronte d’attacco, creando spesso superiorità numerica sugli esterni da cui scaturiscono pericolose iniziative (destro di Keko che termina su palo esterno). Trovano poi il vantaggio con Bergessio che controlla un bel lancio dalle retrovie di Barrientos e insacca di destro l’1 a 0. Il gol dovrebbe dare fiducia agli etnei, invece, ha dell’inaspettato l’atteggiamento degli ospiti nel secondo tempo, con la squadra che si scioglie letteralmente sotto i colpi degli attaccanti avversari, che banchettano in area di rigore trovando in rapida successione l’1 a 1 di Zaza su bell'assist rasoterra di Floro Flores, al quale fanno seguito le reti di Missiroli di testa, ancora su assist dell’attaccante napoletano, che centra pure una traversa su calcio di punizione, con Sansone che trova all'89esimo anche il 3 a 1 con Missiroli che trafigge per l’ennesima volta Andujar, condannato in tutte e 3 le occasioni da un assetto difensivo disattento e mal posizionato per la meritata vittoria emiliana.
Termina per 3 a 1 a favore della FIORENTINA contro il CHIEVO VERONA. Parte subito fortissima la viola, spinta ancora una volta dall'ennesima gran prestazione di Cuadrado, che dopo pochi minuti trova la giocata vincente con una pregevole triangolazione, con Pizarro che gli restituisce il pallone con i giri contati, e il colombiano delizioso nel pallonetto a scavalcare Agazzi per l’1 a 0. La Fiorentina manca però di diversi uomini chiave, soprattutto in mediana, e fatica a controllare l’incontro, affidandosi per lo più agli spunti degli esterni, tra i pochi ad indovinare la giocata, e del giovane Wolski bravo a creare palloni interessanti per i compagni. Il Chievo è però vivo, si difende con ordine, creando poi pericoli in avanti grazie al piede caldo dei propri centrocampisti (bene Rigoni e Hetemaj in fase di ripiegamento e in fase propositiva), abili a vedere e a servire con precisione i tagli sul filo del fuorigioco di Paloschi, che, servito da Radovanovic in verticale, ha la palla buona per pareggiare, sparando però addosso a Neto di destro. La viola è però abile nel concretizzare gli errori difensivi degli scaligeri, con un bel break di Anderson che serve poi Cuadrado, il cui cross deviato, viene insaccato in rete da Matri per il 2 a 0. A questo punto, il Chievo alza il baricentro nel tentativo di riaprire il match, ottenendo diversi corner (pericoloso Paloschi di testa con Neto bravo ad opporsi), colpendo poi ancora con la verticalizzazione per la punta, cui la distratta difesa viola si fa trovare ancora fuori posizione, con Paloschi, questa volta, freddo nel realizzare dopo aver aggirato Neto per il 2 a 1. Il finale vede gli ospiti in avanti e la Fiorentina cercare di chiudere il match di rimessa, con Pizarro che sbaglia un rigore, Lazarevic che fallisce di testa il possibile pareggio, con Gomez più freddo, chiudendo il match per i viola, trafiggendo Agazzi su bell'invito di Ilicic per il 3 a 1 finale.
Importante vittoria per la JUVENTUS che si impone sul GENOA a Marassi per 1 a 0. Partita condizionata da diversi dubbi episodi quella di Genova, con il grifone che si fa spesso preferire ai bianconeri, con una prova di grande equilibrio tattico, oltre a buone individualità dei singoli, con Sturaro che limita Pogba con una strettissima marcatura a uomo, Bertolacci bravo ad accendersi tra le linee e Antonelli pericoloso in uno contro uno, con Motta e Marchese costanti nella fase di spinta e servendo diversi cross per Gilardino. La Juve vede invece molti uomini chiave faticare, mostrando soprattutto nei minuti finali un notevole calo di forma, con gli esterni solitamente incisivi che faticano a spingere con continuità, con Vidal sottotono in mediana, e i soli Pogba e Pirlo (gran prova la sua in regia) tra i pochi ad inventare la giocata per i compagni, con il volenteroso Osvaldo che lotta e combatte con i centrali avversari facendosi anche pericoloso. La prima occasione è per la Juve, con Osvaldo che si vede annullare una rete per corretta posizione di fuorigioco, con il Genoa che recrimina poi per un sospetto fallo di Lichtsteiner su Bertolacci, con l’italiano che impatta male di testa su cross di Motta per l’intervento falloso delle juventino. I bianconeri recriminano a loro volta per una rete annullata per fuorigioco, in realtà regolare per millimetri, di Osvaldo su geniale assist di tacco di Pogba, con quest’ultimo a concludere per la prima volta su azione nitida con un bel sinistro che termina di poco a lato. Continua anche nella ripresa il ping-pong di occasioni tra le due compagini, prima con Bertolacci bravo a saltare Chiellini per poi concludere di destro, con Buffon attento nella respinta, con due episodi ancora a fare discutere, prima il mani di Antonelli su cross di Illorente, non considerato volontario, e poco dopo il mani di Vidal a braccio aperto in area che vale il rigore battuto da Calaiò, con il portiere bravo a intuire e a respingere. La Juve soffre gli assalti finali del Genoa complice un drastico calo fisico, rischiando prima su sinistro deviato di Bertolacci e poi su un destro ravvicinato di Antonelli che colpisce però debolmente. Gli ospiti trovano in sofferenza il gol vittoria grazie ad una magia a pochi istanti dal termine del migliore in campo, Pirlo, che pennella sotto l’incrocio dei pali una punizione dal limite, regalando una fondamentale vittoria ai suoi, punendo oltremodo un buon Genoa che avrebbe meritato come minimo il pareggio.
Finisce per 1 a 0 a favore del NAPOLI il match contro il TORINO. Inizio vivace per le due squadre, con i granata propositivi in avanti, ma i partenopei sono bravi a pressare e chiudere gli spazi, cercando di colpire in contropiede. E' attento Reina a sventare la conclusione di Meggiorini, a cui risponde Callejon che sfiora il palo, e replica Bovo con un tiro dalla distanza che non si concretizza. La ripresa è caratterizzata da folate di ambedue le squadre, con tentativi scaturiti da pregevoli giocate individuali, con le punte protagoniste a creare continui pericoli. Si ricorda il palo di Meggiorini su bell'invito di Barreto, il destro a botta sicura di Immobile su assist di Curci, fallito clamorosamente dall'attaccante italiano. Gli ultimi minuti vedono il Napoli tentare in tutti i modi di vincere, lasciando al Torino la possibilità, non sfruttata, di colpire in contropiede, con Mertens a provarci in più occasioni, con Padelli bravo a opporsi ai suoi diversi tentativi da fuori. I partenopei vincono tra le polemiche, con Higuain che sposta Glik con una spallata fortemente dubbia, e insacca in rete nonostante Padelli devii il pallone.
Risponde al Napoli la ROMA che si impone sull'UDINESE per 3 a 2. Dopo i primi minuti che vedono due occasioni per parte, con un destro deviato in corner di Badu, e una conclusione di Destro respinta da un bell'intervento di Scuffet, la Roma inizia a carburare. Prende possesso in pianta stabile del centrocampo avversario, con un positivo Naingollan nel recuperare palloni e nel far ripartire l’azione, con il solito Pjanic a distribuire gioco in mezzo al campo. La manovra giallorossa si sviluppa spesso in velocità, con attacchi a pieno organico, con Totti ad illuminare i compagni con assist e pregevoli aperture. Importanti anche i singoli, con il solito Gervinho positivo e spesso imprendibile sulla fascia, a propiziare l'azione del gol, calciando verso la porta su invito di Pjanic, con la palla respinta da Scuffet, che viene ribadita in rete da un destro chirurgico di Totti per l'1 a 0. L'Udinese, pur soffrendo, non rinuncia ad attaccare reagendo immediatamente. Sfrutta la rapidità di Di Natale, ben servito in velocità e pericoloso in più occasioni, con i centrocampisti (Badu attivissimo in fase offensiva) puntuali negli inserimenti senza palla con il mediano ghanese che costringe De Sanctis ad una gran parata su un suo bel tocco di punta indirizzato nell'angolo. La qualità della Roma è però spesso straripante sia nel gioco manovrato che nell'impostazione di fulminei contropiedi, con Totti ancora in evidenza, con un gran lancio per Gervinho che aspetta il puntuale taglio centrale di Destro e lo serve sul tempo, con l’attaccante italiano abile ad aggirare Scuffet insaccando il 2 a 0. I friulani ci provano mancando però di coralità nel gioco, affidandosi ancora al positivissimo Badu che serve Di Natale con un illuminante assist, con il dieci ospite che disegna un gran sinistro piazzato, con De Sanctis ancora strepitoso nel riflesso.
Nella ripresa, i positivi segnali espressi a tratti nel primo tempo dall'Udinese si concretizzano grazie a Pinzi che inventa un chirurgico sinistro che si infila nell'angolino per il 2 a 1, con la rete che da ulteriore morale all'Udinese, che sfiora subito il pari, con Pereyra che pesca Di Natale sul taglio e De Sanctis ancora super sul destro ravvicinato dell’italiano. La Roma, nel buon momento dei friulani, soffre e rischia, ma la prodezza di Torosidis la riporta in controllo del risultato con il 3 a 1 con un bel sinistro nell'angolo del greco, anche se Basta è abile a riaprire il match, insaccando con un sinistro al volo una maldestra respinta di De Sanctis che rischia di pagare caro l’unico errore della partita. Nonostante l’Udinese finisca il match con quattro punte in avanti, non riesce a riaprire l’incontro, nè la Roma a chiuderla in contropiede (clamoroso errore sotto misura di Florenzi su invito di Pjanic) per la preziosa vittoria giallorosa.
Sempre in vetta incontrastata la Juventus, a più 14 dalle inseguitrici, con Roma e Napoli che si contendono il secondo posto, separate da tre punti. Quarto posto in palio per tre squadre, Fiorentina, Inter e Parma, distanti rispettivamente un punto l'una dall'altra e vittoriose su Chievo Verona, Verona e Milan, che non riesce ad uscire dal suo periodo no.

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