Milano / Malpensa
Juve dei... 'record'
- 14/01/2014 - 09:19
- Fuori campo
La 19esima giornata di seria a si apre con la pesante sconfitta del LIVORNO che costerà la panchina di Nicola per 3 a 0 per mano del PARMA. Partita quasi mai in discussione, con i gialloblu che dominano per larghissimi tratti del match soprattutto dalle corsie laterali per merito della grande prova su tutti di Biabiany, dal cui uno contro uno e seguente preciso cross scaturisce l’1 a 0 di Palladino con un pregevole sinistro al volo, con lo stesso attaccante che sfiora poco dopo il raddoppio con un altro sinistro al volo su cross di Acquah. Il Livorno, dopo aver rischiato il secondo gol, cerca la reazione di orgoglio, provandoci con azioni spesso a pieno organico,anche se i cross dalle fasce sono imprecisi e in mediana Mbaye è uno dei pochi a non peccare di precisione. Il solo Paulinho si merita la piena sufficienza con diversi tentativi (bella punizione sventata da un attento Mirante) con Piccini pericoloso di testa e Emerson a provarci con un potente sinistro da fuori. La difesa emiliana regge, per poi punire di rimessa negli spazi lasciati dal Livorno, con Amauri a segno prima su azione e poi su calcio di rigore concesso per fallo su Mendes di Emerson.
Termina per 0 a 0 la sfida tra BOLOGNA e LAZIO. Partita brutta ed avara di emozioni, con tanta imprecisione e poche idee in mezzo al campo dove i soli a tentare di accendere la luce di un match spento sono Candreva per la Lazio e Konè e Diamanti per il Bologna. L’unica occasione per il primo tempo capita a Bianchi, mentre nella ripresa le palle giuste capitano sui piedi di Konè e Klose, ma la freddezza sottoporta non è delle migliori per l’inevitabile pari finale.
Il lunch match vede di scena la sfida tra TORINO e FIORENTINA che si conclude sullo 0 a 0. Eppure le emozioni, anche se solo in alcuni frangenti di gara, non sono mancate. Il Toro è pericolosissimo sulle azioni di ripartenza, con l’ex Cerci che prova in diverse circostanze a scalfire la sua ex squadra. Gli ospiti, senza Gomez e Rossi, si affidano alle giocate di Valero, molto positivo in mediana, in fase di costruzione del gioco e ottimo negli inserimenti senza palla, e ad alcuni spunti individuali di Cuadrado e Joaquin. Prima occasione per i viola, con una bella punizione di Fernandez, sventata da un buon riflesso di Padelli. Il Toro risponde con un bello spunto in velocità di Cerci, concluso con un destro a incrociare, sventato da un bel riflesso di Neto. E’ Cuadrado a creare la più nitida azione dei suoi, saltando netto l’uomo per poi servire Valero che, di destro, manca clamorosamente la porta. Le ultime occasioni vedono più pericolosi i padroni di casa, con un bel destro di Cerci e un sinistro di Barreto, deviati da un attento Neto, con la chance finale creata ancora da Cerci, che disegna un mancino sul secondo palo, su cui Meggiorini trova la deviazione, mancando però lo specchio, per il pareggio finale.
Coglie un’importante vittoria la JUVENTUS che si impone sul campo del CAGLIARI per 4 a 1. Primo tempo giocato a viso aperto da entrambe, con i sardi ordinati in difesa e propositivi in avanti a cercare di sfruttare le palle inattive e le doti aeree di alcuni dei suoi uomini. Dopo pochi minuti, trova il vantaggio con Pinilla, che insacca in rete di destro su bella sponda aerea di Conti. La Juve non ci sta e risponde con l’arma dei cross dalle fasce, con Llorente che insacca di testa su cross di Lichtsteiner l’1 a 0, con Buffon strepitoso poco dopo su una deviazione a botta sicura di Dessena. La ripresa vede gli ospiti chiudere il Cagliari nella propria metà campo, con un paziente e oculato giro palla impostato sull'aprire varchi per il cross sugli esterni e cercare l’imbucata negli spazi per l’inserimento dei centrocampisti. I sardi si difendono con ordine rischiando pochissimo (due deboli conclusioni di Tevez bloccate da Adan), con il gran pressing sui difensori avversari di Sau e Cossu a rendere difficile l’impostazione della manovra. La Juve dispone però di grandi alternative anche in panchina, come Marchisio che entra e indovina dopo pochi minuti un gran destro che sorprende il mal posizionato Adan per il 2 a 1, che darà grande spinta alla squadra, demoralizzando i padroni di casa più che positivi fino a quel punto. Segna altre due reti che vedono protagonista il migliore in campo, Lichtsteiner, devastante e preciso sulla fascia, propiziando prima il 3 a 1 di Llorente con un preciso assist, per poi siglare personalmente il 4 a 1, ribadendo in rete un destro di Llorente, mal respinto da Adan, per la vittoria finale bianconera.
Bella vittoria esterna del NAPOLI che si impone sul VERONA per 3 a 0. A dispetto del risultato, la prima metà di gara ha visto i padroni di casa farsi preferire, con una bella manovra avvolgente, dove Romulo e Iturbe sono i più attivi, cercando il varco giusto per Toni, che riceve anche i puntuali cross dei terzini, Il Napoli regge inizialmente l’urto coprendosi diligentemente. Poi, la giocata del singolo accende i partenopei, con Mertens che sigla l’1 a 0 con una gemma balistica che non lascia scampo a Rafael, che cambia le sorti del match. Il Verona avverte psicologicamente lo svantaggio e dopo la grande parata salva risultato, inizia a lasciare campo agli avversari che trovano così spazio in contropiede. Lo scatenato Insigne prima realizza il 2 a 0 insaccando un preciso cross di Maggio e poi propizia la terza rete finale, con un interno destro che, respinto da Rafael, viene convertito in rete dall'accorrente Dzemaili.
Si chiude con un sonoro 4 a 0 la sfida tra ROMA e GENOA. Partita davvero senza storia, con la Roma che disputa un grandissimo incontro, mostrando una qualità di manovra, una rapidità nell'impostare l’azione d’attacco e giocate tecniche di primissimo livello, che non lasciano scampo ad un Genoa rinunciatario e dimesso. In grande spolvero Gervinho e un super Florenzi, anche se tutta la prestazione della squadra è stata di notevole, con numerosissime occasioni. Le reti portano la firma di Florenzi con un eurogol in rovesciata, un destro deviato di Totti su assist di Gervinho, un destro sottoporta di Maicon su splendido assist ancora del migliore in campo Florenzi, e un colpo di testa di Benatia su corner di Totti per la straripante vittoria giallorosa.
Termina per 2 a 1 a favore dell’ATALANTA la sfida salvezza contro il CATANIA. A dispetto della delicatezza del match, le due squadre hanno però dato vita ad una gara spumeggiante, dove la velocità nel ribaltare il fronte di attacco ha permesso agli attaccanti di creare diverse occasioni. Meglio nella prima frazione gli etnei, con Lodi e Plasil bravi a costruire gioco e Barrientos pericoloso in uno contro uno e alla conclusione, con un bel sinistro a giro del Pitu sventato da Sportiello, altrettanto reattivo sui tentativi di Castro e Lodi, a fronte di una brutta e inconsistente Atalanta che soffre notevolmente l’aggressività degli ospiti. La ripresa vede invece la Dea reagire e produrre gioco, con il trio offensivo Denis, Bonaventura e Moralez a cambiare le sorti del match, con Bonavetura prima protagonista nella conquista del rigore per fallo di Biraghi, realizzato freddamente da Denis, con Moralez bravissimo in contropiede a siglare il 2 a 0 che sembra chiudere il match. Il Catania ha però l’orgoglio di trovare, seppur in fuorigioco, il 2 a 1 con Leto su assist di Boateng, senza agganciare il pari, per l’importantissima vittoria atalantina.
Il posticipo della domenica tra SASSUOLO e MILAN finisce per 4 a 3. Partita spumeggiante dai continui colpi di scena e dalla grandi emozioni. Straripante inizio del Milan che mette ancora in mostra il giovane Cristante, che propizia il vantaggio, recuperando un prezioso pallone a centrocampo con l’aiuto di De Jong, che commette un dubbio fallo su Chibsah. Il pallone giunge poi sui piedi di Robinho, che insacca di sinistro l’1 a 0, seguito poco dopo dal raddoppio con Cristante ancora protagonista inserendosi sulla destra per poi trovare Balotelli con un preciso assist, con l’azzurro che impatta di destro insaccando il 2 a 0. Sembra la rete che chiude i conti e invece il Sassuolo trova immediatamente il pari sfruttando un’indecisione della distratta retroguardia rossonera. Kurtic pesca Berardi che trafigge Abbiati di sinistro dopo averlo superato in dribbling. Il gol da morale ai padroni di casa, che approfittano del momento di sbandamento dei rossoneri che lasciano diversi spazi dove si infilano centralmente Chibsah e Berardi e sugli esterni Longhi e Gazzola, che attaccano con continuità. E’ Berardi a insaccare il 2 a 2 con un gran sinistro in caduta che sorprende i distratti difensori avversari e un non irreprensibile Abbiati,con l’ennesimo buon cross scaturito da Longhi a pescare ancora l’inserimento di uno strepitoso Berardi che, di destro e colpevolmente libero da marcatura, insacca l’incolpevole portiere per il clamoroso 3 a 2 e annessa tripletta. L’inizio ripresa è ancora spumeggiante, con il Sassuolo che trova immediatamente il quarto gol ancora con Berardi, il cui piatto sinistro deviato da Bonera termina in rete per il 4 a 2 che lo sancisce come il più giovane giocatore degli ultimi 20 anni ad aver siglato 4 gol in un'unica partita negli ultimi 20 anni. Il Milan, nonostante lo svantaggio, tenta la reazione di orgoglio attaccando a tutto campo senza però creare grandi pericoli, ad eccezione di un destro di Balotelli di poco fuori. Con l’assedio dei minuti finali, gli ingressi del neo acquisto Honda, positivo con alcune buone giocate, e di Montolivo, bravissimo con il suo ottimo impatto partita, in giocate e precisione nel far finalmente girare la squadra, portano ad una bella parata di Pegolo su conclusione di Montolivo, un clamoroso palo di Honda, una gran parata del portiere su conclusione ravvicinata di Pazzini, con ancora Montolivo a trovare il 4 a 3 con un bel diagonale. L’ultima emozione del match vede il colpo di testa di Balotelli su assist di Montolivo respinto da un grande Pegolo e il successivo e clamoroso errore di Pazzini che impatta centrando sulla traversa per la sconfitta finale rossonera. La partita mette in luce Berardi, uno dei maggiori talenti emergenti del calcio italiano, già in odore di nazionale e addirittura secondo nella classifica marcatori con 11 reti, e costa l’onero di Allegri.
Continua a dare risultati inaspettati la cura Mihajlovic per la SAMPDORIA, con una bella vittoria ai danni dell’UDINESE per 3 a 0. Buona fin dai primi minuti la prova della Samp, che pressa forte gli avversari, gestendo quasi costantemente il possesso del pallone. La buona diga davanti alla difesa è garantita dalla positiva prestazione di Palombo che da equilibrio alla squadra, che si rende pericolosa in avanti con i puntuali cross dei terzini e la grande prestazione tra le linee di Soriano nell'uno contro uno e negli assist per Eder, che svaria lungo il fronte rendendosi spesso temibile. Dopo un sinistro impreciso di Gabbiadini, è Soriano a trovare l’imbucata vincente per Eder, che scatta alle spalle dei difensori, per poi dribblare Kelava che lo stende ingenuamente regalando il rigore trasformato freddamente da Eder per l’1 a 0, con Soriano che sfiora poco dopo di testa su cross di Costa la seconda rete per i suoi. I friulani faticano a reagire, girando troppo lentamente il pallone in mediana, soffrendo gli avversari senza mai innescare le punte Maicosuel e Di Natale. I mediani sono imprecisi e fallosi, con Silva ammonito e Allan espulso per somma di ammonizione, con l’unico tentativo ospite che porta la firma di Domizzi con un colpo di testa abbondantemente fuori, a fronte di una Samp sempre superiore, con Soriano e Eder a creare continui grattacapi alla retroguardia ospite. La ripresa si apre subito con la rete di Eder che, su assist di Gabbiadini, insacca anche se in fuorigioco il 2 a 0 che chiude i conti del match. I restanti minuti vedono la Samp sfiorare il terzo gol con De Silvestri, perdendo poi Soriano per espulsione, a fronte di un’Udinese volenterosa, ma poco incisiva, che chiude addirittura in 9 visto il rosso di Silva per somma di ammonizione.
Chiude la 19esima giornata di serie A la sfida tra INTER e CHIEVO VERONA che termina sull'1 a 1. Pochi minuti, e un Chievo ben organizzato e propositivo, trova la via della rete, grazie al buon lavoro di Dramè, molto attivo sulla sinistra, che supera un raddoppio. La palla termina poi sui piedi di Paloschi, con l’attaccante che trova un gran destro che si infila sotto la traversa per l’1 a 0. Il gol sveglia l’Inter che reagisce immediatamente, con Alvarez bravo a liberarsi con una finta per il cross, trovando Nagatomo sul secondo palo, pronto per l’appoggio in rete per l’1 a 1, con il giapponese che vede poco dopo un gol simile annullato per più che sospetto fuorigioco. Il pari da comunque grande spinta all'Inter che continua ad attaccare dagli esterni con i propositivi Jonathan e Alvarez a creare pericoli, e centralmente, con Kovacic e Cambiasso che entrano più nel vivo della manovra ribaltando velocemente il fronte di attacco. Per i nerazzurri non mancano le occasioni da rete, con una bella punizione di Alvarez, sventata in corner da Puggioni, e un colpo di testa indirizzato fuori da ottima posizione di Palacio su assist di Jonathan. Il Chievo, seppur obbligato a difendersi per larghi tratti, si rende pericoloso in contropiede con una grande azione di Théréau, il cui destro manca lo specchio solo per una deviazione di Juan Jesus. La ripresa vede l’Inter continuare ad attaccare con Nagatomo e Jonathan ancora tra i più propositivi con numerosi cross dalle fasce, al pari di Alvarez che prova ad accendere la luce per i suoi con conclusioni da fermo e su azione, con Puggioni attento. Nei minuti finali, con l’ingresso di Milito e gli attacchi a tutto campo, la manovra d’attacco dell’Inter prende sempre più i contorni di un assedio, con il Chievo bravo però a difendersi, e un super Hetemaj autore di una prova da vero mastino di centrocampo nel bloccare diversi attacchi nerazzurri. Gli ospiti ci provano anche in contropiede con un destro impreciso di Théréau su assist di Paloschi. L’ultima emozione scaturisce da un dubbio fallo sul neo entrato interista Botta, con l’arbitro che non concede il rigore, lasciando anche per la decisione del gol annullato nel primo tempo uno strascico di polemiche, per il pareggio finale.
La giornata appena trascorsa lascia invariati i distacchi dei primi tre posti in classifica, con la Juve vittoriosa, come le inseguitrici Roma e Napoli, che rimangono rispettivamente a più 8 e più 10. La Fiorentina, bloccata sul pari a Torino, resta al quarto posto, seguita da Verona e Inter, quest’ultima fermata dal pari e in crisi di risultati al pari del Milan, la cui sconfitta col Sassuolo costa l’esonero di Allegri che verrà rimpiazzato da Seedorf.
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