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Malpensa Nessuna nuvola significante
Mer, 04/12/2024 - 08:50

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mercoledì 04 dicembre 2024 | ore 09:23

Roma 'dei record'

Il turno infrasettimanale vede la capolista ancora vittoriosa. Tre punti anche per Napoli, Juventus e Verona, rispettivamente contro Fiorentina, Catania e Sampdoria. Pareggia l’Inter con l’Atalanta, al pari di Milan e Lazio che si dividono la posta a San Siro.
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La 10 giornata di serie A si apre con la sfida tra ATALANTA e INTER che termina per 1 a 1. Gara dal risultato più che mai giusto, con le due squadre che sostanzialmente si equivalgono con un possesso palla complessivo quasi speculare. Grande avvio dei bergamaschi che confermano in pieno il buon momento di forma e risultati, aggredendo subito la partita, tentando di costruire palle gol soprattutto dalle corsie laterali e sulle palle inattive per sfruttare la grande fisicità di alcuni suoi uomini (Yepes e Denis su tutti), con Cigarini bravo nella regia e attento a fare da raccordo tra attacco e la sua difesa. Prima occasione per l’Atalanta con una punizione di Cigarini che, respinta da Handanovic, termina sulla testa di Canini che indirizza verso la porta, con Guarin ben posizionato, bravo ad allontanare il pericolo. L’Inter, nonostante fatichi - anche per merito dei padroni di casa- ad incidere sugli esterni e a servire buone palle per Palacio, marcatissimo e spesso troppo isolato in avanti, trova nella qualità di Kovacic e soprattutto Alvarez, le armi per creare giocate e far male: cross di Kovacic, sponda di Palacio per Alvarez che insacca di sinistro l’1 a 0. Immediata la reazione dell’Atalanta, che ha in Moralez l’equivalente di Alvarez per l’Inter, e dopo un bel colpo di testa di Yepes su corner di Cigarini, è proprio l’argentino, imprevedibile e spesso immarcabile tra le linee, a pennellare un preciso cross in area, con Denis che sovrasta di testa Samuel e insacca l’1 a 1.
La restante parte del match, vista l’attenzione delle due difese, vede solo alcuni poco pericolosi tentativi da fuori (Carmona per l’Atalanta e Cambiasso-Alvarez per gli ospiti) con gli ultimi minuti di gara che regaleranno però grandi emozioni, con entrambe le squadre decise a portare a casa l’intera posta in palio, con un palo di Icardi per l’Inter, e un tiro quasi a botta sicura di Yepes sventato da un grande Carrizo, con Alvarez a sfiorare l’eurogol negli ultimi istanti con uno splendido mancino dalla distanza che si spegne di poco fuori, per il giusto pari finale.
Termina per 2 a 1 a favore dei partenopei la sfida tra FIORENTINA e NAPOLI. Gara come da pronostico molto bella e intensa, tra due squadre dotate di grande qualità che si danno battaglia sin da subito, con la Fiorentina che parte meglio, sviluppando il proprio gioco soprattutto sugli esterni, con gli uno contro uno di Cuadrado (autore di una bella conclusione da posizione defilata) e le sovrapposizioni di Pasqual che, servito sul tempo dai compagni, mette cross interessanti nel mezzo. La difesa del Napoli è però attenta e non concede nulla e, alla prima occasione del match i partenopei passano: Higuain, da sinistra, pennella un preciso pallone sul secondo palo, dove l’accorrente Callejon calcia al volo trovando un gran gol per l’1 a 0. Immediata la reazione viola, con un paziente possesso palla, a cercare il varco giusto per colpire, con la rete che, dopo alcuni potenziali tentativi, si materializza per il penalty ottenuto da Savic per fallo di Fernandez, con Rossi che realizza freddamente l’1 a 1, che accende la Fiorentina, pericolosa poco dopo con Cuadrado che si accentra e colpisce il palo. Il Napoli conferma però di essere una grande squadra: cinica, solida, e abilissima a concretizzare le azioni che le capitano e, dopo aver subito gli attacchi viola, tentando di colpire di rimessa, passa nuovamente, con Higuain di nuovo protagonista come assist man, questa volta per Mertens, che trova un gran sinistro nell’angolino per il 2 a 1, con la viola che reagisce immediatamente con rapidi scambi in mediana, che vedono salire in cattedra gli uomini di qualità, con Valero abile a convergere in area calciando da distanza ravvicinata e con Reina bravissimo a chiudere lo specchio della porta. Ripresa molto meno spettacolare del primo tempo, con la Fiorentina che alza il baricentro avanzando le mezz’ali che trovano Rossi con maggior continuità alternando cambi di gioco per liberare spazi sugli esterni sempre propositivi, con Cuadrado tra i più attivi, a fronte di un Napoli che si chiude inevitabilmente per poi ripartire (pericoloso Inler con un sinistro deviato su azione di contropiede orchestrata da Higuain). Le occasioni si contano poi col contagocce e sono merito di giocate personali, vista la grande intensità in mezzo al campo per la posta in palio, con sinistro di poco a lato di Rossi e un tiro a giro dello stesso attaccante sventato da uno splendido intervento di Reina, con gli ultimi palpitanti minuti che, causa espulsione di Maggio per gli ospiti, vedono la Fiorentina attaccare a spron battuto ancora dalle fasce laterali (con Vargas inserito nel finale) con Cuadrado che, steso in area, viene clamorosamente espulso per somma di ammonizione causa simulazione, con l’incontro che si chiude qui per la vittoria finale di un cinico e concretissimo Napoli.
Termina con un pirotecnico 3 a 3 la sfida tra LIVORNO e TORINO. Partita da calcio champagne tra due squadre molto propositive nella manovra offensiva, le cui difese mostrano più di una pecca, agevolando non poco i giocatori offensivi di ambedue le compagini (Cerci e Paulinho tra i più in pala). Pochi minuti e il toro è già sul doppio vantaggio: prima con Cerci che va via sulla destra e mette in mezzo dove Immobile, libero da marcatura, insacca l’1 a 0, replicato poco dopo da Glik che, da corner battuta da Cerci, insacca di testa il 2 a 0. Immediata la reazione del Livorno, con la costante degli affondi sulle fasce e dei tagli senza palla ancora decisiva e vero rebus irrisolto per le difese, questa volta per quella del Toro, con Schiattarella che dal fondo mette in mezzo per l’accorrente Paulinho che in perfetta libertà, insacca il 2 a 1. Sempre lui, poco dopo, su cross di Emeghara da destra, libera con una finta l’accorrente Greco che di sinistro insacca il 2 a 2. A inizio ripresa, è invece Emerson a inventarsi un gol da cineteca, superando il diretto avversario con un pregevole doppio passo, per poi scaricare in rete un magistrale sinistro che vale il 3 a 2, con il botta e risposta che continua con il Toro che reagisce veemente attaccando con insistenza, sfiorando prima il gol con D’ambrosio che centra il palo da pochi passi, per poi trovare la rate del pari per penalty causato da mano di Rinaudo su tiro di Immobile, con Cerci che realizza freddamente il 3 a 3 finale a suggellare una partita rocambolesca e spumeggiante.
Coglie la seconda vittoria consecutiva il BOLOGNA che si impone a CAGLIARI per 3 a 0. Irriconoscibili i padroni di casa, senza gioco, senza idee e senza nerbo, con i soli Conti e Ibraimi a cercare di costruire gioco in mezzo al campo, senza però ricevere nessun aiuto dai compagni. Impeccabile invece il Bologna che pur senza lo squalificato Diamanti, disputa una partita perfetta, con i reparti che funzionano alla perfezione, con una difesa attenta e mai in apprensione, un centrocampo solido, preciso nei passaggi e micidiale negli inserimenti senza palla, con Krhin, Diamanti e Konè più che positivi al pari di Garics sugli esterni e Cristaldo in avanti. Alla metà del primo tempo, il Bologna è già in vantaggio, con Garics che insacca in rete con un gran destro un tiro respinto da Konè, con lo stesso centrocampista greco a raddoppiare nella ripresa con un bel destro su precisa verticalizzazione di Pazienza, che chiude i conti due minuti dopo segnando il 3 a 0 di testa da calcio d’angolo, con i sardi che, in dieci per l’espulsione di Murru a inizio ripresa, non riescono mai a reagire per la più che meritata vittoria rossoblu.
Termina per 1 a 0 la sfida tra GENOA e PARMA. Pronti via, e il Genoa ha subito la grande occasione per passare in vantaggio: Benalouane commette un ingenuo fallo su Fetfatzidis concedendo rigore, con Gilardino che calcia di potenza trovando la grande risposta di Mirante. Dopo il rigore fallito, è inizialmente il Parma a farsi preferire, con le buone giocate di Cassano, che trova buona collaborazione in Palladino (pericoloso al tiro al pari di Parolo) imprevedibile e propositivo tra le linee e di Mesbah, che attacca da sinistra mettendo interessanti palle al centro, dove manca però un ariete d’area di rigore, con Amauri rilegato inizialmente in panchina, a differenza del Genoa che nella ripresa, segna il gol partita con gran colpo di testa di Gila su assist di Biondini, con la tardiva mossa dell’entrata di Amauri, che costa cara al Parma che non riesce a creare grandi occasioni pur reagendo, con grande agonismo in mezzo al campo tra le due squadre, ma poche occasioni (girata debole di Amauri su cross di Cassano) per la vittoria finale rossoblu.
Termina per 1 a 1 la sfida tra MILAN e LAZIO. Partita che conferma a pieno le difficoltà che stanno attraversando le due squadre, soprattutto nella costruzione del gioco a centrocampo, dove gli uomini chiave - Hernanes da una parte e Montolivo dall’altra - faticano a far girare la squadra, con poche idee e precisione nei passaggi. Ne esce fuori di conseguenza una partita non bella, dove a farsi notare sono solo i singoli con alcune buone giocate. Primo tempo più a tinte rossonere, con Balotelli a sprazzi (suo il primo tiro pericoloso sventato da Marchetti e alcuni interessanti inviti per il compagno) e un grande Kakà che manca il bersaglio di pochi centimetri in due occasioni, entrambe su invito di Balotelli, prima angolando troppo un destro a incrociare e poco dopo mancando la porta con un destro di potenza. E’ poi il brasiliano, grande nota positiva della serata per i rossoneri, grazie ad una prestazione che ricorda quelle dei tempi d’oro, a infiammare S. Siro, con uno splendido destro a giro che si infila sotto l’incrocio dei pali per l’1 a 0, a fronte di una Lazio poco incisiva in avanti, che reagisce nella ripresa, con alcuni buoni spunti degli esterni, con Candreva propositivo e Klose che si muove bene tenendo in apprensione la retroguardia avversaria, con Ciani che abbandonato dai difensori, insacca di testa su cross di Candreva l’1 a 1 finale sotto i fischi di S. Siro per una panchina di Allegri ormai pericolosamente traballante.
Altra grande vittoria del VERONA, che è sempre più una grande certezza del campionato e vince per 2 a 0 sulla SAMPDORIA. Samp troppo molle e poco propositiva (pericolosa solo con alcuni tentativi di Eder e Gabbiadini) con grandi difficoltà nel creare gioco, con i soli Obiang e Krsticic con buona inventiva in mezzo al campo. Il Verona è invece solidissimo in ogni reparto, con il duo offensivo Gomez -Toni sugli scudi e ben serviti dagli esterni, con un solido centrocampo che dispensa giocate di qualità per la squadra (bene Jorginho e Hallfredsson) e con Toni e Gomez sugli scudi, finalizzando al meglio il gran lavoro dei compagni. Bastano le reti nella ripresa di Gomez con un bel sinistro nell’angolo su assist di Toni, con l’attaccante italiano che suggella la sua grande prestazione fatta di sponde assist e lavoro per la squadra, con il bel sinistro che vale il 2 a 0 finale.
Esce sconfitto il SASSUOLO sul campo di casa a fronte dell’UDINESE per 2 reti a 1. Incontro tutto sommato equilibrato, tra due squadre che si dimostrano propositive e in un buono stato di forma, anche se, alla fine, la differenza viene fatta dalla maggior esperienza e attenzione degli ospiti, che colpiscono nei momenti chiave, sfruttando al meglio le occasioni concesse dagli avversari. Udinese in vantaggio dopo pochi minuti, con Di Natale che realizza dal dischetto il penalty concesso per fallo di Ziegler su Basta. Il Sassuolo rientra subito in partita pochi minuti dopo, grazie ad un ingenuità di Naldo, che si lascia rubare il pallone da Zaza che insacca di sinistro l’1 a 1. Col passare dei minuti, l’Udinese prende però le redini del match, grazie alla maggior qualità dei propri centrocampisti (Pereyra e Allan abili anche nel ribaltare immediatamente l’azione) con precisi passaggi per gli imprevedibile e ispirato duo Di Natale-Muriel, a fronte di un Sassuolo che ha solo in alcune buone geometrie di Marrone in mediana e negli spunti in area di Zaza le armi per rispondere. Puntuale il 2 a 1 dell’Udinese nei primi minuti del secondo tempo, con un pregevole destro a giro di Muriel servito da Pereyra dopo una bella cavalcata dello stesso centrocampista, con il Sassuolo che ha però la forza di riversarsi in avanti, sfiorando negli ultimi minuti il gol del pari, con diverse occasioni, con numerose grandi parate di Brkic, strepitoso su Marrone prima su un destro da azione di calcio d’angolo, e su un bel tiro da fuori di Berardi poi, per la vittoria finale friulana.
Termina per 4 a 0 la sfida tra JUVENTUS e CATANIA. Partita mai in discussione. Ai padroni di casa bastano le grandi prove in mediana di Pirlo e Vidal, che con qualità e giocate di classe al sevizio dei compagni, fanno girare al meglio la squadra e la buona prova di Illorente e soprattutto Tevez in avanti, per piegare un Catania pericoloso solo in avvio con un destro di Bergessio apparso dimesso e rinunciatario e mai in partita, con la nomina di suo migliore in campo del portiere Andujar a far comprendere il copione del match. Prima rete con Vidal, il cui destro, deviato imparabilmente da un difensore finisce in rete, con Pirlo che sul finire di tempo raddoppia con una bella punizione, con il terzo e il quarto gol realizzati da Tevez dopo un bel dribbling su Andujar e Bonucci, che di piatto destro, appoggia in rete su bell’assist di Giovinco, a fronte di un solo tentativo di Bergessio a inizio ripresa e numerose altre occasioni per i bianconeri (destro di Giovinco sventato da Andujar) per la vittoria finale bianconera.
Ancora un’altra vittoria per la ROMA che sconfigge il CHIEVO-VERONA per 1 a 0. Gli ospiti partono subito molto aggressivi disputando come da pronostico una partita chiusa e spiccatamente difensiva, chiudendo ogni spazio alla Roma costretta a provare ad attaccare con un rapido giro palla mirato a liberare lo spazio per il tiro da fuori (Marquinho pericoloso con un bolide di sinistro), generando così un primo tempo con pochi colpi di scena. Nella ripresa, frutta il cambio di Garcia che inserisce Florenzi al posto di Marquinho, con il neo entrato che imposta le sue giocate per aprire il campo a Borriello. Di contro, il Chievo non molla la presa e non lascia spazi liberi, cercando, quando può, di attaccare, costringendo gli avversari a lavorare sulle fasce, unica zona del campo in cui si apre qualche varco. Ecco però che i padroni di casa aumentano di intensità, facendosi più pericolosi in alcune occasioni ed è proprio da un rimpallo di Florenzi che Borriello insacca di testa il gol dell’1 a 0, che sblocca la partita. Il Chievo, dal canto suo, non si arrende e reagisce alla caccia del pareggio (buono il tiro di Rigoni), con il finale che vede però la Roma sfiorare il secondo gol in due occasioni: la prima di Borriello, sul cui sinistro è bravo a immolarsi Frey e la seconda di Ljajic su punizione centrale.
Ancora sola in vetta la Roma, che si mantiene a cinque punti da Napoli e Juventus, appaiate al secondo posto. Pareggio per l’Inter in casa dell’Atalanta e si trova così a condividere la terza posizione con un ottimo Verona, mentre si allontana la Fiorentina sconfitta dal Napoli oltre al Milan e alla Lazio che si annullano con un pareggio.

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