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Malpensa Nuvole discontinue
Dom, 22/12/2024 - 17:20

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domenica 22 dicembre 2024 | ore 17:52

Napoli e Roma che non ti aspetti!

Entrambe sono sole in testa alla classifica con 9 punti; inseguono Juventus, Inter e Fiorentina, con il Milan più staccato (4 punti e meno 5 dalla vetta). Due neopromosse, Verona e Livorno, a 6 punti. Il derby della 'lanterna', Genoa a valanga sulla Sampdoria.
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Termina per 1 a 1 l’attesissimo derby d’Italia tra INTER e JUVENTUS, che danno vita ad una partita bella e intensa, con entrambe le squadre, che pur prestando attenzione alla fase difensiva, non rinunciano ad attaccare con veemenza quando ne hanno l’occasione. A farsi notare nelle prime fasi sono soprattutto Nagatomo per l’Inter - attivissimo sulla fascia sinistra e autore della prima pericolosa conclusione verso la porta con una bella girata sventata dall’attento Buffon - e Pirlo, che inventa per i compagni, con verticalizzazioni al bacio, con Vidal che, a pochi passi dalla porta, aggancia di mano, vanificando l’occasione, con ancora il giapponese protagonista poco dopo con un potente destro che termina però troppo alto. E’ ancora Pirlo a regalare un gran assist per l’inserimento di Pogba, troppo morbido nella deviazione sottomisura, con Handanovic reattivo nell’intervento, al pari di Buffon che poco dopo, su uno dei rari contropiedi concessi, sventa un bel diagonale di Taider sul primo palo. La ripresa continua a vivere di azioni speculari e continui ribaltamenti di fronte, con occasioni per ambedue le squadre: un colpo di testa di Palacio, che è però troppo centrale, un pericoloso tiro cross di Vidal e un altro di Guarin, dopo un bello scambio con Jonathan. Poi, in una manciata di minuti, accade l’impensabile: Chiellini si fa sradicare palla da Alvarez che si invola verso la porta e serve una gemma nello spazio per il neo entrato Icardi, che inchioda Buffon con un potente destro che vale l’1 a 0. Il gol scatena una furiosa reazione da parte della Juve, che nell’azione successiva trova subito il pari, grazie ad un’insistita discesa di Asamoah che resiste a Jonathan e mette in mezzo, dove l’accorrente Vidal è abile ad eludere la marcatura e a girare di sinistro nell’angolo per l’1 a 1. La rete da morale agli ospiti che si riversano con continuità in avanti, cercando il gol della vittoria, con Asamoah ancora protagonista in quasi tutte le azioni pericolose. Serve Quagliarella in profondità, che fa sponda per Tevez, il cui sinistro termina di poco a lato, con ancora il trio Asamoah - Quagliarella - Tevez a confezionare un’altra occasione da rete, con il cross dell’apache che trova il colpo di testa di Vidal ben respinto da Handanovic, con l’accorrente Isla, che non trova sulla ribattuta la porta, per un splendido 1 a 1 finale che tutto sommato pare il risultato più giusto.
Si conclude con un roccambolesco 2 a 2 l’anticipo del sabato tra TORINO e MILAN. Inizio molto equilibrato, con entrambe le squadre coperte e attente a non lasciare spazi agli avversari, con tanti fraseggi spezzettati in mezzo al campo, poco gioco e ancor meno occasioni, con due soli tiri da fuori, uno per parte, a firma di Vives per il Toro, con la conclusione che termina di poco a lato, e Montolivo per i rossoneri, con il suo destro troppo debole e centrale. Nella ripresa, invece, il copione cambia, con i padroni di casa che vedono salire in cattedra Cerci, che, sulla trequarti, inizia a far male, con precisi assist per i compagni e grandi accelerazioni. Serve subito il pallone a D’ambrosio, abile da sinistra ad accentrarsi, dribblare due uomini e insaccare l’1 a 0 con un bel destro sul primo palo. Il Milan, colpito, tenta la reazione, alzando il baricentro, inserendo Matri, attaccando dagli esterni e centralmente, con i continui tagli negli spazi dei centrocampisti. Manca però lo spunto o la giocata dell’attesissimo Kakà che, sostituito, stecca la prima in campionato, con due occasioni: la prima per Balotelli, che servito da Matri spara alto da buona posizione, alla quale fa seguito il sinistro di Muntari di poco fuori. Nel momento forse migliore dei rossoneri, ecco però colpire il Toro, con un assist geniale di Immobile per Cerci, che vola in mezzo ai due distratti centrali, e a tu per tu con Abbiati, insacca il 2 a 0. Il risultato fa saltare tutti gli schemi, con il Milan che si riversa in massa in avanti, affidandosi alle giocate dei singoli, con Balotelli che si vede parare sottoporta da un miracolo di Padelli, il tiro del possibile 2 a 1. Dopo un’uscita non perfetta del portiere, Muntari trova la rete della speranza, con un sinistro sporco che si insacca lentamente in porta, con il finale concitatissimo con diversi minuti di recupero, che premia il Milan. Poli, steso da Pasquale, procura il rigore realizzato da Balotelli per il 2 a 2 finale.
Termina per 2 a 0 la sfida tra NAPOLI E ATALANTA. L’inizio vede gli ospiti ben messi in campo, che bloccano le fonti di gioco partenopee, senza rinunciare a distendersi quando ne hanno la possibilità. Poche comunque le occasioni per ambedue le compagini, con i padroni di casa privi di numerosi titolari, che subiscono il primo tiro di Cigarini, bloccato in due tempi da Reina, con il solo pericoloso sinistro prodotto dai partenopei di Pandev, che termina fuori di nulla. La ripresa vede (dopo il grande spavento per un pregevole destro a giro di Denis, ben sventato da Reina) la riscossa dei partenopei, con Higuain trovato con maggior continuità ad impensierire Consigli con una bella girata di sinistro e Pandev che, poco dopo, sfonda centralmente, sfiorando la rete, evitata grazie ad un tempestivo intervento di Yepes. Poi, Benitez indovina alla grande la mossa dei cambi, inserendo Hamsik e Callejon, con i due ad illuminare i compagni con pregevoli assist e puntuali inserimenti sulla trequarti, con lo slovacco che, con uno splendido movimento, libera Higuain al tiro, con un preciso piatto destro che vale l’1 a 0. L’Atalanta - in dieci per l’espulsione di Cigarini - si spegne lasciando campo e spazio al quartetto delle meraviglie partenopee. Con una splendida azione corale, Insigne libera centralmente Dzemaili, che di tacco serve l’accorrente Callejon, che con un sinistro chirurgico chiude il match per il 2 a 0 finale.
Termina per 1 a 1 la sfida tra FIORENTINA e CAGLIARI. Gara molto tattica, con la viola a cercare di fare la partita, vedendo però le proprie fonti di gioco, Valero e Aquilani, imbrigliate dal gran pressing e densità in mezzo al campo dei centrocampisti sardi, con un super Naingollan in fase difensiva, abile insieme a Murru, nel bloccare l’insolitamente poco incisivo Cuadrado (poi sostituito per infortunio) al pari di Pasqual, che ben tamponato da Perico, compie pochi cross e discese pericolose sulla fascia. Di conseguenza, le azioni da rete sono pochissime: un destro da fuori largo di Aquilani, un sinistro da fuori di Rossi (uno dei pochi a tentare la giocata personale) e ancor meno per i sardi, con il duo offensivo Ibarbo-Sau quasi impalpabile, con l’unica occasione scaturita da corner, che è però clamorosa con Astori, che tutto solo, alza di testa sopra la traversa da distanza ravvicinata. Il secondo tempo vede la Fiorentina uscire dagli spogliatoi con maggiore convinzione, creando subito una grande occasione, con Rossi che fa velo per Gomez, con l’attaccante tedesco che dribbla Agazzi, e di sinistro, alza clamorosamente la palla alta, procurandosi anche un infortunio per l’uscita rovinosa del portiere avversario. Con la’ sostituzione di Gomez, il copione della partita non cambia: i padroni di casa in avanti alla ricerca della rete, e i sardi a difendersi e a tentare la ripartenza. Rossi cerca di caricarsi la squadra sulle spalle, con giocate, dribbling e una bella punizione angolata che viene ben sventata da Agazzi. I sardi, quasi impalpabili fino a quel momento, confezionano una grande occasione con Murru, che pennella nel mezzo per Naingollan, che al volo, angola fuori di nulla, con gli spazi lasciati dai viola per cercare la rete, che iniziano ad essere sfruttati da Ibarbo e Sau, che compiono due buone accelerazioni, senza trovare però la via della rete. Il match vive poi di episodi, con un cross di Pasqual, che per poco non si trasforma in rete per una maldestra deviazione sulla traversa di un difensore avversario, e un altro traversone di Ambrosini, prolungato sul secondo palo da Rossi, con Borja Valero che anticipa di testa Agazzi, e insacca l’1 a 0. I sardi, nonostante si schierino con il tridente Pinilla-Sau-Ibarbo, faticano a creare occasioni pericolose fino agli ultimi minuti, quando quest’ultimo pennella di sinistro nel mezzo, dove Pinilla insacca l’1 a 1, con un gran colpo di testa. I minuti conclusivi vedono gli ultimi assalti viola, resi più ardui anche per l’espulsione di Pizarro (per un episodio molto dubbio per un intervento di Murru su Rossi in aria di rigore) per il pari finale.
Finisce per 3 a 0 la sfida tra LAZIO e CHIEVO VERONA. Buon inizio da parte dei biancocelesti, che trovano subito la rete dopo pochi minuti, grazie al gran lavoro di Ederson, che sradica un pallone importante a centrocampo e lancia subito Candreva sulla fascia, con il tiro, che deviato da Cesar, chiama fuori causa Puggioni per l’1 a 0. Il Chievo, nonostante lo shock iniziale non molla, e anzi, tenta subito di rispondere, con buone trame di gioco, che vedono coinvolti soprattuto i terzini, con Dramè particolarmente propositivo in fase offensiva e attento dietro, e il duo Paloschi-Théréau, che seppur mal e poco servito, cerca alcune interessanti giocate. Pericolosi i veneti, con un gran sinistro di Dramè deviato in corner dalla difesa, e un pericoloso tiro di Paloschi, che respinto alla grande da Marchetti, non viene ribadito in rete dall’accorrente Théréau, che alza clamorosamente sopra la traversa. La Lazio regge però l’urto, e viene fuori alla distanza, con il suo maggior tasso tecnico, con Candreva, Lulic e Cavanda che sulle fasce, alternano giocate di pura forza fisica e qualità, al servizio dei compagni, ben coadiuvati dal gran lavoro di Ederson e soprattutto Onazi da rifinitore offensivo. Grande azione di Cavanda, che prima va via sul fondo e mette in mezzo, con Ledesma che risventaglia sul secondo palo, dove lo stesso Cavanda corregge in rete il 2 a 0, con un bell’interno destro. Poco dopo, su geniale imbucata di Onazi, fa seguito il 3 a 0 di Lulic con un bel diagonale sinistro che chiude virtualmente il match. Ripresa di pura accademia per la Lazio, che sfiora il quarto gol, mostrando al contempo delle trame di gioco di grande qualità, con Klose, Candreva, Ledesma e Lulic. Di contro, il Chievo Verona, esce ad ogni modo a testa alta per l’atteggiamento mostrato in campo e le due occasioni capitate sul sinistro di Estigarribia.
Termina per 2 a 0 la sfida tra VERONA e SASSUOLO. Partita tra due squadre che mostrano una precisa organizzazione di gioco e una buona manovra in fase offensiva ad esaltare i singoli, con il Verona che, grazie alla buona qualità in mezzo al campo di Hallfredsson e Romulo, riesce spesso ad attivare i propri uomini d’attacco, tra cui Martinho, con la sua straripante velocità e imprevedibilità. Il Sassuolo si affida alla giornata positiva in mediana di Kurtic, cercando soprattutto la buona gamba di Schelotto sulla fascia destra ed il talentuoso Zaza in avanti. Primo spunto interessante per Martinho, che va via sul fondo e mette in mezzo, con Cacia che per poco non arriva ad impattare il pallone. Schelotto ci prova per i suoi con un bel diagonale che termina a lato, ma è il Verona a passare poco dopo con Hallfredsson, che smista un preciso assist per Martinho, che di sinistro insacca l’1 a 0. Risponde il Sassuolo con una punizione di Kurtic appena alta, e due tentativi di Zaza di piede e di testa, fuori per pochi centimetri, ai quali segue un destro a giro di Gomez, ben sventato dal portiere avversario. Seguono le occasioni di Schelotto prima e Gazzola poi, oltre ai tentativi di Zaza, Floro Flores e Acerbi, con il Verona bravo e fortunato a resistere, che trova nel finale il gol della sicurezza. Al 93esimo Jorginho serve il liberissimo Romulo, che, sottoporta, insacca il 2 a 0 per la vittoria finale veneta.
Termina per 1 a 1 la sfida tra UDINESE e BOLOGNA. Partita molto equilibrata, che fatica ad accendersi con una grande organizzazione tattica tra le due squadre. I tentativi di aprire le difese avversarie sono affidati soprattutto a giocate individuali, con Di Natale unico a creare alcuni pericoli, oltre ad un tiro defilato di Badu e un colpo di testa di Pereyra, a fronte dei calci piazzati e da fuori area di Diamanti per il Bologna, con Moscardelli a beneficare più volte degli assist del livornese a rendersi pericoloso. Poi, a venti minuti dal termine, Diamanti trova il colpo da fuori classe, con una magistrale punizione che si infila sotto l’incrocio dei pali per l’1 a 0. L’Udinese si getta in avanti trovando il pari grazie ad un colpo da fuori classe di Muriel, che pesca Di Natale in mezzo ad una selva di maglie avversarie, con l’attaccante napoletano che ringrazia e con un destro al volo timbra il 300esimo gol in serie A.
Termina per 2 a 0 la sfida tra LIVORNO e CATANIA. Partita inizialmente equilibrata con gioco spezzettato e poche vere occasioni, con sporadici tiri da fuori, scaturiti dai pochi spazi che si vengono a creare. Primo tentativo per gli etnei, con un destro di Pablo Alvarez sventato da Bardi, al quale segue un sinistro alto di Greco e un tentativo in diagonale di Bergessio servito da una verticale di Barrientos. Nella ripresa seguono altre occasioni grazie all’abilità offensiva di Bergessio e Barrientos, senza che però vengano seriamente impegnati i portieri, ad eccezione di un tiro di Plasil, che deviato da Bergessio, chiama Bardi al gran riflesso. Poi si sveglia Paulinho, che spacca in due la partita, trovando l’1 a 0 con un bel piatto in area, su assist di Schiattarella. Poco dopo, Emeghara approfitta di un’altra errata uscita del portiere per servire al centro dell’area Paulinho, che insacca a porta sguarnita il 2 a 0 per la vittoria finale amaranto.
Termina per 3 a 0 a favore del GENOA, l’atteso derby della lanterna contro la SAMPDORIA. Partita quasi mai in discussione, con il grifone che mette in campo sin da subito una grande cattiveria. Arrivano sempre prima sul pallone, orchestrano una precisa manovra in mediana, grazie all’ottima regia di Lodi e alla fisicità di Matuzalem e Biondini, che permettono agli attaccanti Gilardino, e soprattutto Calaiò, di essere in condizioni ottimali per far male. Si aggiungono poi le ottime prestazioni in fase offensiva dei terzini Vrsaljko e Antonini, che spingono con continuità sulla fascia, garantendo incursioni letali e precisi cross. Immediato il vantaggio, con Biondini che crossa in mezzo dalla destra, pescando Antonini, che indovina uno splendido destro al volo,che sorprende Da Costa per l’1 a 0. La Samp tenta una reazione di orgoglio, ma è lenta e molle in tutti gli effettivi, con il solo Obiang in mediana a predicare nel deserto. I compagni sono poco convinti sul pallone e mai pericolosi, né in avanti (con Eder e Gabbiadini che tentano sporadiche giocate personali e nulla più) né in difesa, con i terzini bassi e sempre in ritardo nel coprire, e i centrali distratti e spesso fuori posizione. Il Genoa controlla così la partita e la chiude a inizio ripresa, con la splendida sponda di Giardino per l’inserimento di Vrsaljko, che mette in mezzo trovando la perfetta deviazione di Calaiò per il 2 a 0. Gli ultimi minuti di match vedono anche il 3 a 0 su chirurgica punizione ad opera di Lodi, e solo alcuni orgogliosi tentativi personali dei blucerchiati ad opera dei neo entrati, con Soriano a provarci con insistenza, scontrandosi spesso con l’attenta difesa a 3 genoana, che fa buona guardia, fino alla fine del match.
Termina con l’importante vittoria della ROMA sul PARMA per 3 a 1 l’ultima gara del turno di serie A. Primo tempo sottotono per i giallorossi, che riescono si a palleggiare in mezzo al campo, grazie alla qualità del proprio terzetto in mediana, ma manca l’ultimo passaggio per le punte, con Totti molto ben marcato, e Ljajic troppo abulico e mai pericoloso in uno contro uno, con le sole pericolose discese dei terzini con un tiro di Maicon appena fuori su assist di Pjanic da segnalare. Il Parma, dal canto suo, è vivo e reattivo, con un buon Cassano a dettare i tempi e i passaggi da regista offensivo, con Biabiany e Parolo tra i più cercati nel raccoglierne gli inviti, con il francese imprendibile sulla destra e autore dell’1 a 0, su assist di Cassani, con un bel colpo di testa. La ripresa vede una svolta imperiosa della partita, con il duo Pjanic-Strootman, che sale improvvisamente di livello, mostrando lampi di pura classe che illuminano il Tardini, dando una svolta improvvisa all’incontro, con il bosniaco a pescare nei primissimi istanti Florenzi, con un preciso assist, con l’italiano a timbrare l’1 a 1 con un bel destro al volo, seguito alcuni minuti dopo dall’olandese, che pesca Totti con uno splendido assist, con il capitano, che messo a tu per tu con il portiere, è freddo nella realizzazione del 2 a 1. Il Parma, che fino a quel momento aveva resistito, cercando anche di offendere con alcune buone giocate del solito Cassano, cala di intensità in difesa e in alcuni uomini chiave, e nel finale, scoprendosi, lascia campo agli avversari, con il neo entrato Gervinho, che si mangia letteralmente la fascia destra, finendo poi atterrato in area da Cassani, con Strootman che realizza freddamente dal dischetto per il meritato 3 a 1 finale.
In definitiva, la giornata appena trascorsa, vede sorridere il Napoli e soprattutto la sorpresa (fino a un certo punto) Roma, sole al comando a punteggio pieno, con Juve e Inter attardate di due punti per il pari nello scontro diretto, così come la Fiorentina fermata dal Cagliari e il Milan, che inciampa nuovamente e vede già la vetta allontanarsi di ben 5 punti.

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