Milano / Malpensa
Riparte il Napoli, ma la Juve è 'troppo'
- 18/03/2013 - 00:12
- Fuori campo
Apre la 29esima di serie A la sfida tra CATANIA ed UDINESE, che termina per 3 a 1 a favore degli etnei. Primo tempo senza emozioni, con entrambe le squadre che badano soprattutto a non scoprirsi e a bloccare le iniziative avversarie, senza mai creare azioni da rete, con il conseguente 0 a 0. Nella ripresa, il copione del match cambia da subito, con il Catania che scatena tutto il suo enorme potenziale offensivo, attivando la rapidità degli attaccanti, che, con scambi e giocate sopraffine, si dimostrano immarcabili per la difesa friulana. E’ subito Barrientos a tagliare il campo con una splendida verticalizzazione per lo scatto di Gomez, che serve immediatamente Castro, che, con un rapido uno-due, restituisce palla al compagno, che, di piatto destro, segna il gol dell’1 a 0. Poco dopo, è ancora il Catania a mostrarsi inarrestabile con un’altra azione che coinvolge i tre folletti sudamericani, con Castro che va via in dribbling sulla fascia, servendo sul fondo Barrientos, che crossa di prima, trovando ancora Gomez, che di testa insacca sul secondo palo il 2 a 0, con Lodi, che chiude definitivamente il match, con una bella punizione, che, leggermente deviata, si insacca sotto la traversa. Nulla da fare per l’Udinese, che subisce senza riuscire ad opporsi e, complice l’assenza di moltissimi titolari, fatica ad attaccare con intensità dalle fasce e a pungere in attacco, con i soli Allan e Badu (uno dei pochi a rendersi pericolosi con un bel tiro prima che il Catania dilagasse) a cercare di produrre gioco e ad innescare la velocità di Muriel, unico terminale offensivo friulano, che negli ultimi minuti, ha il merito di realizzare il 3 a 1 finale con una bella giocata personale conclusa con un bel destro.
Coglie un’importante vittoria la JUVENTUS, che si impone a BOLOGNA per 2 a 0. Primo tempo equilibrato, con i rossoblu che partono forte, pressando continuamente gli avversari, con Perez, Taider e Kone abili a riconquistare palla e a ripartire, cercando in profondità Gabbiadini e Gilardino, che si muovono bene, mettendo in apprensione la retroguardia bianconera. E’ proprio nei primi minuti che scaturisce un’importante occasione per i felsinei, con Gilardino, che, lanciato in profondità, viene anticipato da Buffon, la cui deviazione termina però sui piedi di Diamanti, che tenta immediatamente la conclusione, con Chiellini abilissimo ad opporsi al tiro, che termina in angolo. Ecco però che la Juve prende le contromisure all’avversario, con la qualità di Pirlo, che inizia a far carburare la squadra, uscendo bene dal pressing, trovando gli esterni, che si propongono con continuità, e le punte che iniziano a dialogare con pericolosità, cercando il tiro o l’imbucata per l’inserimento dei centrocampisti. Il buon possesso palla bianconero produce i suoi frutti in termini di occasioni, prima con Giovinco, che, ben servito da Peluso conclude da buona posizione troppo debolmente, e successivamente, con Padoin, che compie un bell’affondo sulla fascia, trovando in mezzo Vucinic, che vede e serve Vidal a rimorchio, che alza però alto col sinistro. Il secondo tempo vede la Juve farsi sempre più propositiva, con rapidi ribaltamenti di fronte a servire le punte, che si cercano e si trovano, producendosi in rapidi scambi, che portano al tiro in due occasioni Giovinco, che è prima impreciso, con un destro a giro, ed e’ poi fermato da un ottimo Curci, su un suo potente sinistro. La Vecchia Signora è però inarrestabile, ed il gran lavoro di proposizione ed inserimento del trio di centrocampo produce i suoi frutti, prima con Marchisio, che serve in area Vucinic, che si gira alla perfezione ed insacca con un bel tocco di punta l’1 a 0, e successivamente, con un altro scambio che vede i due protagonisti, con il montenegrino che triangola alla perfezione con il centrocampista azzurro, servendogli una palla d’oro, con il principe che è freddo ad insaccare il 2 a 0 con un bel tocco di esterno. Il Bologna paga caro i due errori di marcatura in occasione dei gol e fatica ad uscire dalla sua metà campo, con i centrocampisti imprecisi, gli esterni bassi e spesso costretti a difendere, con le punte, che ricevono pochissimi palloni giocabili, con le sole giocate individuali dei singoli, che producono alcune conclusioni. Diamanti ci prova con alcuni calci piazzati ed assist per i compagni, mentre Moscardelli è abile a liberarsi al tiro di destro, che termina però a lato, con la supremazia della Juve che non viene scalfita, per la meritata vittoria finale.
Termina per 2 a 0 la sfida tra MILAN e PALERMO. Come da copione, all’inizio il Palermo è chiusissimo, tanto da disporsi a 5 in difesa, anche se, dopo pochi minuti, vede saltare il proprio piano tattico con l’ingenua trattenuta di Aronica su Balotelli, che causa la massima punizione, trasformata in rete dallo stesso attaccante per l’1 a 0. Il gol da fiducia ai rossoneri, che, guidati dalla precisa regia di Montolivo, iniziano a produrre gioco, con le mezz’ali abili a recuperare diversi palloni e a servire immediatamente le punte, pronte a concludere, come a servire a rimorchio, gli inserimenti dei compagni. E’ prima Boateng a farsi pericoloso al tiro di sinistro, poi El Shaarawy, che converge in area e si vede respingere, quasi a botta sicura, il suo destro, ed infine Montolivo, che beneficia dell’ottimo giro palla, liberandosi al tiro, che termina di poco a lato. Di contro, il Palermo, visto il modulo troppo difensivo, fatica moltissimo a contrattaccare, con il solo Morganella che conclude con un bel sinistro, deviato in angolo da Abbiati. Ad inizio ripresa, il Milan ha un momento di appannamento, con i rosanero che tentano la giocate di rimessa, con lanci per Dybala ed Ilicic, pericoloso con una conclusione di sinistro, e poi abile a servire l’argentino, con Abbiati che ha un buon riflesso, a fronte di un Milan che riprende presto le redini del match ed il possesso palla, con ripartenze micidiali negli spazi, con il neo entrato Niang che si invola sulla fascia e mette in mezzo, con Balotelli che ribadisce in rete, sfruttando l’indecisione in presa di Sorrentino, per il 2 a 0 che chiude il match.
Termina per 3 a 2 la sfida tra FIORENTINA e GENOA. I primi minuti di gara vedono un Genoa molto aggressivo compiere un asfissiante pressing sui portatori di palla viola, con Vargas e Kucka, che limitano la manovra avversaria, imbrigliando soprattutto Pizarro, che fatica a smistare il pallone con lucidità, tentando di ripartire con Bertolacci, che si costruisce un buon tiro che termina però a lato. Dopo una prima fase di appannamento, i padroni di casa emergono alla distanza, con la qualità di Valero ed Aquilani, che escono ottimamente dal pressing, smistando rapidamente la sfera, con rapidi cambi di gioco oltre a tagli ed inserimenti in zona offensiva, trovando sulla corsa gli esterni, con il solito Cuadrado scatenato sull’out di destra, ed i compagni di reparto Ljajic - Jovetic, che con rapidi scambi, creano seri pericoli alla retroguardia rossoblu. E’ prima Cuadrado a lavorare una buona palla e a servirla ad Aquilani, che colpisce però alto, poi Jovetic, in mezzo a quattro avversari, a trovare un geniale assist per Ljajic, che a tu per tu con Tzorvas, angola troppo il destro. La supremazia viola è però netta e si materializza poco dopo grazie a Ljajic, che va via sul fondo e mette in mezzo una palla d’oro per l’accorrente Aquilani, che deve solo appoggiare in rete l’1 a 0, con Pizarro che va vicino alla seconda rete, con un tiro deviato sulla traversa, a fronte di un Genoa che non riesce a contrattaccare. La ripresa vede il Genoa cambiare atteggiamento tattico, così da poter ampliare maggiormente il proprio gioco, sulle corsie laterali con gli esterni più alti, i centrocampisti che aumentano il proprio raggio d’azione avanzando la propria posizione, supportando le punte, inserendosi e tentando il tiro. E’ prima Vargas, liberato sulla sinistra al tiro, ad essere ben murato dai difensori viola, poi lo stesso peruviano ad impegnare Viviano con una bella punizione, con Portanova che poco dopo, materializza il buon momento rossoblu, con un bel colpo di testa da corner, che vale l’1 a 1. La Fiorentina è meno lucida rispetto al primo tempo, e dopo aver rischiato ancora su una conclusione di Jorquera, si vede premiare dalla fortuna, con Tzorvas che non trattiene un innocuo cross di Pasqual, e Cuadrado che appoggia in rete il più facile dei gol per il 2 a 1, con la retroguardia, che fatica però a contenere i lanci in profondità e le incursioni sulle corsie laterali, subendo il pareggio con Antonelli, che converte in rete un bell’assist di Jankovic, su un’azione iniziata da Vargas. L’equilibrio nel risultato viene a questo punto scalfito da un’ingenuità di Bertolacci che si fa espellere, permettendo ai viola di attaccare con maggior insistenza, con le continue incursioni dell’inarrestabile Cuadrado sull’out di destra, da cui scaturiscono diversi pericoli e palle inattive, in una delle quali arriva il gol, con il neo entrato Cassani,che è sfortunato ad insaccare nelle sua porta il 3 a 2, con il Genoa, che visto l’ottimo possesso palla viola a congelare il pallone, non riesce a produrre un reazione finale.
Termina per 0 a 0 la sfida tra SIENA e CAGLIARI. Partita dalle poche emozioni, con i toscani che gestiscono maggiormente il possesso palla, anche se faticano a verticalizzare, producendosi in fraseggi sterili, con la manovra che trova raramente sbocco sugli esterni, con Angelo e Rubin che vanno raramente al cross, con il solo Rosina sulla trequarti a cercare la giocata vincente. Il Cagliari è attento a non scoprirsi, cercando di sfruttare le sue armi quando ne ha la possibilità, con i centrocampisti che si inseriscono andando al tiro in una circostanza con Naingollan, ed i lanci per Ibarbo, che va via in velocità, con Pegolo che è bravo ad opporsi, a fronte di un solo tentativo per il Siena, con Emeghara, che gira troppo debolmente un cross di Angelo. Secondo tempo con ancora meno emozioni, dove è il tatticismo a farla da padrone, con una sola occasione, nei minuti finali, con Pinilla, che mette in mezzo un bel cross, senza che i compagni riescano a ribadire il pallone in rete, per l’inevitabile pareggio finale, che sta bene al Cagliari, ma molto meno al Siena, che vede le speranze di salvezza sempre più lontane.
Incappa nell’ennesima sconfitta il PESCARA, che perde a domicilio per 2 a 0 per mano del CHIEVO VERONA. Buon inizio del Chievo, che si difende con ordine, per poi impostare, con il pallone in proprio possesso, rapidi fraseggi e verticalizzazioni, a cercare la velocità di Théréau, che a tu per tu con il portiere, conclude troppo centralmente, a fronte di un Pescara, che fatica a rendersi pericoloso, con alcune buone discese sulla fascia di Bocchetti e dei buoni inserimenti di Cascione, che ha due buone occasioni di testa, colpendo però troppo debolmente, con le punte, che ricevono il pallone col lumicino, agevolando la marcatura avversaria. Gli avversari sono molto più pericolosi, visto il supporto nella manovra offensiva dei centrocampisti, che con rapidi tagli, mettono fuori causa la difesa abruzzese, con Cofie, che centra una clamorosa traversa, con un bel destro piazzato. Nella ripresa, la supremazia del Chievo si manifesta, dopo alcuni pericolosi tentativi di Théréau, immarcabile sulla trequarti, e dei continui affondi degli esterni, servendo assist a ripetizione per i compagni, con ancora il francese pericoloso al tiro, con il gol che arriva negli ultimi minuti, con Stoian che, sull’ennesima verticalizzazione, sorprende nuovamente la distratta difesa abruzzese, e pennella l’1 a 0 con un bel destro a giro. Inutili i tentativi del Pescara, pericoloso con lanci lunghi ed azioni personali, ad opera di Abbruscato, che è però impreciso sottoporta, con il pari che non arriva, mentre Théréau sfrutta gli spazi scoperti, concretizzando l’assist di Luciano, con un preciso diagonale per il 2 a 0 finale.
Termina per 3 a 2 la sfida tra NAPOLI ed ATALANTA. Inizio sfavillante per i partenopei, con il gran lavoro dei mediani che sradicano diversi palloni agli avversari e permettono di sviluppare rapide ripartenze, impostate dai sapienti piedi di Hamsik, che cerca la profondità per le punte con precisi assist, con gli sbocchi sugli esterni che non mancano, grazie ai precisi inserimenti ed alle sovrapposizioni dei laterali. Dopo pochi minuti, è Zuniga a tentare l’affondo in area, con Giorgi che lo stende, per l’inevitabile rigore, realizzato da Cavani. E’ poi Hamsik a rifinire per Pandev, che spara però alto da buona posizione, ed è ancora Cavani a beneficiare di un'altra grande giocata di Hamsik, ma fallisce sottoporta il 2 a 0, angolando troppo il tiro. L’Atalanta, dal canto suo, scesa in campo con la chiara intenzione di contenersi e ripartire, è abile a sfruttare una delle rare ripartenze, con Denis, che, lanciato in profondità, mette in mezzo, dove Cannavaro è sfortunato nel ribadire goffamente in rete nella sua porta. Nella ripresa, il Napoli ha tutta l’intenzione di riscattare i gravi errori di finalizzazione del primo, aumentando ulteriormente la pressione, con Cavani, che cercato da continui rifornimenti dei compagni, si gira un fazzoletto di campo in area, elude il suo diretto avversario, e realizza il 2 a 1, con l’Atalanta, che dopo aver rischiato ancora con Cavani, trova il pari sulla rara, ma grave seconda disattenzione della difesa su un altro lancio lungo a pescare Denis, che è abile ad insaccare la porta sguarnita per il 2 a 2. Nel finale, i partenopei hanno la forza di cercare il gol vittoria, riversandosi a pieno organico nell’area avversaria, trovando il varco giusto sugli esterni, con Armero, che, ben servito da Insigne, pennella in mezzo per Pandev, che insacca il 3 a 2, che vale la preziosa vittoria.
Termina per 2 a 0 la sfida tra ROMA e PARMA. Primo tempo di marca giallorosso, con un ottimo giro palla, orchestrato da De Rossi e Tachtsidis, con la Roma, che sfrutta tutte le proprie armi offensive, con i continui inserimenti senza palla negli spazi dei centrocampisti, affondi dalle fasce, con la spinta su tutti di Markuinhos e le ottime imbucate per i compagni dell’ispirato Totti. Dopo pochi minuti, la Roma è già in vantaggio, con il gol di Lamela che converte in rete un potente tiro di De Rossi. A seguire, ancora su cross di Markuinhos, imbeccato da uno splendido tocco di Totti, Perrotta centra la traversa, con lo stesso centrocampista ancora pericoloso poco dopo, su un suo altro inserimento, al pari di Lamela, che, ben lanciato in profondità, si vede anticipare dall’ottimo Mirante. I gialloblu, costretti nella loro metà campo dal pressing avversario, si vedono solo negli ultimi minuti, con un una conclusione di Parolo. Nel secondo tempo, dopo una gran punizione di Totti che si stampa sulla traversa, viene fuori alla grande il Parma, che con grande intensità, pressa molto alto gli avversari e riparte con rapidità, sfruttando la velocità dei suoi uomini, con l’ingresso di Biabiany, creando diversi pericoli dalle fasce laterali, con continui affondi e cross per Amauri, ben supportato dai centrocampisti, che si inseriscono continuamente in area. La pressione ducale produce una pericolosa conclusione di Amauri, su errore in presa di Stekelenburg, una clamorosa occasione per Parolo, che, servito da Amauri su azione avviata da un grande spunto di Biabainy, calcia a botta sicura, con Burdisso che salva il risultato, con uno splendido intervento in scivolata. La Roma, complice la pressione, fatica ad uscire con De Rossi e Tachtsidis imbrigliati asfissiantemente, e la squadra troppo bassa a difendersi, vede salire in cattedra Totti, che nel miglior momento degli emiliani, toglie le castagne dal fuoco, segnando su punizione con un gran destro, su cui Mirante non è perfetto nell’intervento, chiudendo così, a pochi minuti dal termine, il match, nonostante i tentativi degli ospiti, ben contratti dai difensori giallorossi.
Termina per 1 a 0 a favore del TORINO la sfida con la LAZIO. Partita condizionata dal non perfetto stato del terreno di gioco, quella dell’olimpico, e dalla grave sciocchezza di Ciani, che per doppia ammonizione, lascia i suoi in 10 già al 15esimo minuto del primo tempo. La gara vede ad ogni modo le due squadre affrontarsi a viso aperto, costruire azioni per lo più da calcio piazzato, o con lanci lunghi per le punte, vista la difficoltà di palleggiare, per il campo innevato. Primo pericolo prodotto dalla Lazio, che prima dell’espulsione di Ciani, aveva subito il possesso di palla del Toro, riuscendo a venirne fuori con intensità e aumentando il raggio d’azione dei suoi uomini, creando una palla gol con Cana, che devia di testa sul palo, un bel cross di Gonzalez. La partita vive comunque di rare occasioni da rete, senza un vero padrone, con Rodriguez pericoloso di testa da calcio piazzato, e Santana, su punizione, fuori di poco per il Toro, a fronte di un tentativo di Kozak, che lanciato in profondità, non riesce a dare forza al tiro. Secondo tempo sulla falsa riga del primo, con rare occasioni scaturite da tiri da fuori, con Onazi per i biancocelesti, e Barreto per i granata, con entrambi i portieri attenti, con il match avviato verso il pareggio, che sarebbe potuto cambiare solo con una palla inattiva, che vede Jonathas deviare in rete di piatto destro un corner di Cerci per l’1 a 0, punendo così oltre modo, una Lazio, che nonostante l’espulsione di Ciani, aveva ben tenuto il campo, senza rinunciare a proporsi in avanti.
Tirando le somme, mette un altro importante mattone sullo scudetto la Juventus ancora vincente, che mantiene il vantaggio di 9 punti sul Napoli, anch’esso vittorioso, che si vede avvicinare da Milan e Fiorentina, che grazie alle rispettive vittorie restano in scia, mentre la Roma si avvicina in zona Europa League agganciando la Lazio sconfitta, in attesa del recupero dell’Inter in casa della Sampdoria, che avverrà agli inizi di aprile. In zona salvezza, sconfitta pesante per il Genoa, che vede ora il Siena distante ad un solo punto, a fronte di un Palermo ed un Pescara entrambe sconfitte, sempre più con un piede in serie B.
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