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mercoledì 20 novembre 2024 | ore 07:24

Saldi, ma la crisi si sente

Buona partenza nella prima settimana, poi una brusca frenata. Incassi comunque inferiori all'anno passato. Vediamo da vicino cosa ci si aspetta per il futuro.
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C’era molta attesa per l'andamento dei saldi partiti lo scorso 5 gennaio. Adesso a distanza di quasi due settimane si cominciano a raccogliere le prime impressioni tra gli "addetti ai lavori". “Abbiamo fatto una breve indagine a Magenta e negli altri centri del mandamento con specifico riferimento ai principali esercizi d’abbigliamento, scarpe e pelletteria” spiega Andrea Lieto, vicesegretario dell’Associazione di via Volta “e occorre dire che, seppur a fronte di una buona partenza, in questo momento, stiamo registrando una situazione di sostanziale stallo”. In altre parole, benché i primi giorni abbiano fatto registrare dei buoni incassi, il saldo è, comunque, in negativo rispetto alle aspettative. “Purtroppo la crisi continua a farsi sentire in modo pesante – osserva il vicepresidente vicario Luigi Alemani – e qualcuno, dove ha potuto, ha sfruttato anche le cosiddette vendite promozionali”. Dal giugno scorso, infatti, Regione Lombardia - da un lato, per andare incontro ai cittadini che vedono sempre più svalutato il loro potere d’acquisto, dall’altro, per dare una mano ai negozianti che vedono sempre più contrarre le loro vendite – ha dato il là in forma sperimentale a quest’iniziativa che non ha il vincolo temporale dei saldi tradizionali. “Anche nella nostra zona – continua Lieto – qualche esercente, specie se di una certa dimensione, ha approfittato della possibilità per fare cassetta già prima di Natale. E’ ovvio che in questi casi i saldi abbiano meno appeal”. Le statistiche ad ogni modo confermano un trend inferiore al 2012, anche se non mancano le attività che continuano ad andare bene. “In generale dai numeri in nostro possesso – ribadisce Alemani – le nostre attività commerciali sono lo specchio esatto della società. Così abbiamo quei negozi che propongono merce di alta qualità che confermano il loro buon andamento e, in alcuni casi, riescono addirittura a far meglio, perché si rivolgono ad un pubblico che è immune dalla crisi economica. Viceversa, più si scende di categoria e più assistiamo ad un peggioramento dello scenario. Ecco allora che gli esercizi che propongono prodotti di qualità media, con prezzi in teoria più abbordabili, si trovano a soffrire di più perchè la loro clientela, come quasi tutti, fa fatica ad arrivare al 27”. Pronostici da qui alla fine dei saldi? “Premesso – chiosa Alemani – che il periodo dei saldi ha una durata di 60 giorni, penso che potremo assistere ad una risalita dei consumi in coincidenza della fine del mese, ossia quando, grazie agli stipendi, arriva un po’ più di liquidità nelle case. Mentre per il resto potremo solo resistere”.

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