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Gio, 26/12/2024 - 12:20

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giovedì 26 dicembre 2024 | ore 12:57

Napoli e Inter sprecano, i 'Viola' no

La 13esima giornata di A dice, ancora una volta, che la Juve rimane saldamente in testa. Occasione persa per le inseguitrici, fermati da un pari. Sale la Fiorentina.
Fuori Campo - La 13esima di A (Foto internet)

Apre la 13esima giornata di seria A l’anticipo di alta classifica tra JUVENTUS e LAZIO che termina sullo 0 a 0. La gara vede come protagonista indiscussa la padrona di casa che prende da subito il possesso della mediana, grazie alla qualità dei suoi centrocampisti (tra i quali Vidal, migliore in campo) che fanno valere il maggior tasso tecnico e il maggior dinamismo, rompendo spesso anche le trame avversarie. I bianconeri hanno sempre in mano il pallino del gioco e creano le migliori azioni da rete, con l’unico rammarico di non riuscire a concretizzarle (anche a causa della mancanza sottoporta di Vucinic). Le più clamorose portano la firma di Quagliarella e Giovinco (che stoppa il pallone in modo sublime, tagliando fuori l’intera difesa avversaria, sbagliando però incredibilmente il tiro che esce di poco) nonché quella di Bonucci nel finale di gara, che da calcio d’angolo, colpisce a botta sicura centrando la traversa. La Lazio, dal canto suo, data l’aggressività avversaria, è costretta soprattutto a difendersi, offendendo poco e male, senza creare nessuna importante azione da rete, con Klose ed Hernanes che hanno la sfortuna di imbattersi in una grande giornata dei forti centrali juventini, che disputano una gara praticamente impeccabile. Bene, comunque, la fase difensiva, con le grandi prove di Biava, Konko e Marchetti, che compie delle parate strepitose. Clamoroso è il suo intervento sul tiro deviato di Vidal, con il portiere che vede cambiare improvvisamente la traiettoria del tiro del cileno, riuscendo con uno splendido colpo di reni, ed in controtempo, a deviare il pallone in corner. Bella e intensissima la gara serale tra NAPOLI e MILAN che si danno battaglia cercando in tutti i modi la vittoria, terminando il match sul 2 a 2. I rossoneri partono bene sin dai primissimi minuti, con buoni fraseggi a centrocampo e con gli uomini della mediana che giocano senza paura e con buona personalità. Ma, viene immediatamente punito dal Napoli, che, nel primo tiro in porta trova l’1 a 0 con un bel sinistro ad effetto di Inler, che disorienta completamente Abbiati che, non esente da colpe, si tuffa dalla parte opposta alla direzione del tiro.
Nonostante lo svantaggio, il Milan però non si disunisce e con grande determinazione continua a proporre buon gioco, creando diverse occasioni con Montolivo ed El Shaarawy. Malgrado l'impegno dei rossoneri, arriva, però, il secondo gol partenopeo con Insigne, che supera Abbiati con un tiro ravvicinato. La partita sembra ormai segnata per la squadra di Allegri, quando clamorosamente arriva il gol, neanche a dirlo, del faraone al 44esimo minuto del primo tempo che, con un splendido destro, infila il pallone all’incrocio dei pali su bell’assist del giovane De Sciglio. Il secondo tempo riparte con un Milan, che sotto la spinta dell’entusiasmo per il gol realizzato, crea buone ripartenze soprattutto con Bojan ed il vivace El Shaarawy.
Il Napoli - seppur meno brillante e più stanco del solito - non rinuncia però a contrattaccare, con Cavani che va prima vicino al gol e successivamente offre una palla d’oro ad Hamsik, che disturbato da Constant, non trova lo specchio della porta vanificando un’importante occasione. Il Milan a questo punto si gioca il tutto per tutto: modifica il modulo in un offensivissimo 4-2-4 e schiera per gli ultimi dieci minuti di gara Robinho. Il brasiliano entra subito in partita e serve uno splendido assist per El Shaarawy, che insacca il 2 a 2. Il finale è bellissimo con il Napoli che, vedendosi rimontato, si riversa in avanti, creando una pericolosa occasione con Maggio (che colpisce malamente da posizione interessante, sparando alto il pallone) e con il Milan che, arrivato all’insperata rimonta, cerca, a questo punto, la vittoria.
Produce le migliori occasioni finali con Niang (appena entrato) che impegna il portiere partenopeo, e con il solito El Shaarawy che, al termine di una bella azione in contropiede, colpisce troppo debolmente. Partita avvelenata dalle polemiche nel finale, quella tra INTER e CAGLIARI che termina per 2 a 2. Il match è bello e intenso sin dai primi minuti con Cassano che pesca uno splendido assist per Palacio, che di testa insacca l’1 a 0. Il Cagliari, dal canto suo, si presenta a San Siro giocando a viso aperto e proponendo un bel calcio con Cossu e Sau ispiratissimi e con gli esterni particolarmente propostivi che mettono bei palloni per gli attaccanti, come in occasione del colpo di testa di Nenè, che costringe alla grande parata Handanovic.
E’ proprio uno dei più ispirati, Cossu, che mette in mezzo una palla al bacio, colpita splendidamente da Sau che insacca l’1 a 1. L’Inter ha però in squadra grandi giocatori che reagiscono immediatamente, creando un’importante occasione con Milito che, ben servito da Nagatomo, colpisce malamente da buona posizione. Ma è ancora Sau che raccoglie una palla messa in mezzo da Pinilla, mette fuori causa Ranocchia e Samuel con uno splendido dribbling e realizza il prezioso gol del 2 a 1. Il finale vede, poi, i nerazzurri che cercano con forza il pareggio, trovandolo con una sfortunatissima autorete di Astori che trafigge il suo portiere Agazzi con una infelice deviazione sottoporta. Nei concitati minuti finali arriverà prima la grande occasione di Ranocchia (che a pochi metri dalla porta colpisce troppo centrale su Agazzi che para splendidamente d’istinto) e al 91esimo l’episodio da rigore con Astori che atterra Ranocchia nell’area. L’arbitro, però, non concede il penalty, scatenando così le veementi reazioni della squadra nerazzurra nel post gara. Finisce per 4 a 1 la partita tra FIORENTINA e ATALANTA. Parte alla grande la Fiorentina: grazie alla qualità dei suoi centrocampisti prende possesso della mediana giostrando bene il pallone e limitando con un buon pressing gli avversari, grazie anche al lavoro degli esterni che, oltre a spingere con continuità, sono preziosi anche in fase difensiva. Passa subito in vantaggio con Rodriguez, che da azione di calcio d’angolo, trova il gol con un potente tiro che sbatte sulla traversa e finisce in rete. Fuori Campo - Luca Toni, un altro gol per lui (Foto internet) L’Atalanta, nonostante lo svantaggio, rialza la testa, e grazie soprattutto alle giocate di Schelotto e Moralez, crea presupposti di pericolosità, con Denis che però non trova lo specchio della porta in un paio di occasioni. La loro intraprendenza viene premiata dal gol del pareggio, che porta la firma di Bonaventura, che devia leggermente sottoporta, con il colpevole Viviano che interviene goffamente, non riuscendo ad evitare la rete. Poi, negli ultimi minuti del primo tempo, arrivano gli episodi fondamentali che stravolgono la partita, tagliando le gambe ai bergamaschi, prima con lo splendido gol su punizione di Aquilani, poi con l’espulsione di Cigarini (che ferma Cuadrado lanciato a rete) e, infine, con ancora una rete di Aquilani, che infila Consigli per il 3 a 1 con un bel tocco ravvicinato sottoporta da azione di calcio d’angolo. Da quel momento in poi, pur mancando molto tempo, la gara non ha più storia tanto che la Fiorentina trova addirittura il 4 a 1 con Toni. Il resto è pura accademia per i viola, che amministrano tranquillamente il match fino al triplice fischio finale. Si conferma per l’ennesima volta vittorioso tra le mura amiche il CATANIA, che vince per 2 a 1 contro il CHIEVO VERONA. Dopo una fase iniziale di studio tra le due squadre, è il Catania a farsi pericoloso con Gomez che, a causa di un grave errore della difesa avversaria, si trova a tu per tu con il portiere tirando clamorosamente a lato. Non altrettanto impreciso si rivela Almiron, che di testa insacca da corner l’1 a 0, per poi realizzare negli ultimi minuti il 2 a 0. A questo punto il Chievo, non avendo più nulla da perdere, si riversa nella metà campo avversaria, trovando un palo con Pellissier e, pochi istanti dopo, l’ormai inutile rete di testa di Andreolli su assist di Di Michele. Ennesimo pareggio per l’UDINESE, che, in casa, non va oltre al 2 a 2 con il PARMA. Pronti via ed è subito Di Natale, a pochi minuti dall’inizio del match, a siglare con uno splendido pallonetto l’1 a 0 anche se, i friulani si fanno raggiungere dal Parma a fine primo tempo, con Marchionni, che sfrutta il lavoro di sponda di Amuari e deposita in rete con un bel colpo di esterno destro il gol del pareggio. Poi nel secondo tempo, l’Udinese beneficia del buon lavoro degli esterni con Armero, che, subentrato nella ripresa, garantisce maggior spinta sulla sinistra, e Basta, che sulla fascia opposta, è abile a raccogliere una palla messa in area dalla sinistra, e a concludere con forza verso la porta di Mirante, il quale respinge sui piedi di Pereyra che insacca a porta sguarnita. L’Udinese, che nella restante parte del secondo tempo aveva ben amministrato il vantaggio, commette nel finale un grave errore difensivo: con la retroguardia colpevolmente troppo alta, che si lascia sorprendere da un lancio di oltre 30 metri che viene controllato magistralmente da Palladino, autore del 2 a 2 finale, grazie ad uno splendido pallonetto su assist di Parolo. Importante vittoria salvezza per il BOLOGNA che regola per 3 a 0 il PALERMO al Dall’Ara. Nel primo tempo la gara è equilibrata, con i rosanero che tengono bene il campo, non rinunciando a contrattaccare e andando per primi vicino al vantaggio con Kurtic, che sfiora la rete in un paio di circostanze. Ma Gilardino, a secco da diverse partite, fa vedere di essere un grande attaccante, trovando con una grandissima giocata il gol dell’1 a 0, grazie ad uno splendido destro che si infila sotto l’incrocio dei pali.
Poi, nel finale di primo tempo, la partita si mette in discesa per il Bologna a causa di un rigore ingenuamente procurato dal Palermo e trasformato da Gabbiadini per il 2 a 0. Il resto del match fa poco testo. L’arbitro sventola un’infinità di cartellini rossi: uno per il Bologna, ben tre per il Palermo, costretto non solo a terminare la partita in 8 uomini, ma anche a subire il 3 a 0 realizzato da Diamanti su rigore. Importante vittoria salvezza anche per il SIENA, che vince a domicilio per 1 a 0 sul PESCARA di Stroppa, che al termine della partita prende la sofferta decisione di dimettersi. I toscani sono padroni del match, mettendo in campo maggior cattiveria agonistica e più fame di vittoria. E’ Calaiò ad avere la prima importante azione da rete a metà primo tempo, ma l’attaccante centra il palo a pochi passi dalla porta. Fuori Campo - 3 punti d'oro per il Siena (Foto internet) E’ sempre il Siena che continua ad attaccare, trovando dopo diversi tentativi, il bel gol di Valiani, che lanciato da Vergassola, colpisce splendidamente di sinistro insaccando l’1 a 0. I padroni di casa continuano ad avere in mano il pallino del gioco, anche se il Pescara, fino a quel momento inesistente in fase offensiva, trova il guizzo di Vukusic, che si procura il rigore, presentandosi egli stesso sul dischetto, ma è bravissimo Pegolo a intuire e a deviare in angolo il tiro. Non arriverà nel finale la reazione degli abruzzesi, le cui uniche occasioni degne di nota portano la firma, come spesso accade in questo inizio di stagione, di Quintero, che impensierisce Pegolo con due calci da fermo. Nella sfida serale va di scena il derby della lanterna tra GENOA e SAMPDORIA, molto delicato per la classifica fortemente deficitaria di entrambe le squadre, con i due tecnici fortemente in bilico. La prima frazione di gara vede protagonista indiscussa la Sampdoria che si dimostra maggiormente aggressiva, con più idee e geometrie in mezzo al campo. Sono, infatti, i due centrocampisti blucerchiati a confezionare l’azione del gol: Maresca tenta la conclusione, che viene intercettata splendidamente dal compagno Poli, che con un pregevole stop al volo controlla e insacca l’incolpevole Frey. Successivamente è Icardi, unico attaccante schierato da Ferrara - vista l’assenza, tra gli altri, di Eder - a colpire di destro da buona posizione. Il portiere genoano respinge d’istinto nelle vicinanze di Bovo, che colpisce inspiegabilmente il pallone mandandolo clamorosamente alle spalle del portiere francese causando il 2 a 0. Il Genoa, schierato con il 4-4-2, non riesce a pungere, gli attaccanti sono quasi impalpabili, e gli esterni non riecono mai a spingere e a mettere palloni invitanti per le punte, regalando sostanzialmente la prima frazione di gioco agli avversari. Nel secondo tempo, i rossoblu entrano in campo con uno spirito più combattivo e beneficiano dell’ingresso di Vargas, finalmente disponibile, che mette in mezzo diversi palloni interessanti, trovando pericolose conclusioni, e ottenendo diversi calcio d’angolo. E’ proprio su iniziativa dell’esterno peruviano, che arriva il gol del 2 a 1 grazie ad un suo tiro contrastato dalla difesa blucerchiata, che finisce poi sui piedi di Immobile, abile e lesto a ribadire in rete. Fuori Campo - La Samp vince il derby (Foto internet) A questo punto il Genoa, nel tentativo disperato di trovare il gol del pari, si trova a corto di energie, lascia enormi spazi e vede spegnersi i suoi sogni di rimonta a pochi istanti dal termine, quando il diciannovenne Icardi, in procinto di essere sostituito, viene lanciato perfettamente in porta dal neoentrato Tissone, ed è abile ad infilare Frey per il 3 a 1 che sancisce la meritata vittoria della Sampdoria. Nell’ultimo match della giornata la Roma, si impone per 2 a 0 contro il Torino. Buona prestazione dei padroni di casa, che vincono meritatamente creando diverse azioni da rete, con la difesa finalmente ordinata e quasi mai fuori posizione, anche se pesa su questo giudizio positivo la prova inconsistente degli uomini d’attacco granata. Nel primo tempo, buone occasioni per Osvaldo, che per due volte va vicino alla rete, e Totti che sfiora il goal con un bel tiro che termina poco distante dal palo. Il Toro, come detto, è troppo rinunciatario, non cercando mai di pungere in avanti, limitandosi a contere gli avversari, non sfruttando mai i rapidi esterni di cui dispone,che avrebbero potuto mettere in difficoltà la retroguardia avversaria. La conseguenza di questo atteggiamento è sintetizzata dalle sole due azioni degne di nota create dai granata in tutta la partita: un solo tiro pericoloso di Bianchi nel primo tempo, e un’iniziativa personale di Cerci che va alla conclusione con una debole conclusione.
Non basta la buona prova della fase divensiva con un ottimo Glik, con le reti avversarie che infatti arriveranno puntuali,anche se generate da episodi: prima con un rigore dubbio trasformato da Osvlado, e successivamente con un tiro di Pjanic, che deviato da un difensore, si insacca imparabilmente ingannando Gilet, per il meritato 2 a 0 finale. In conclusione, l’Inter e il Napoli sprecano una grande occasione di accorciare sulla Juve, bloccata dalla Lazio sul pari, non andando anch’esse oltre al pareggio con Cagliari e Milan, mentre ne approfitta la Fiorentina che, vincendo con l’Atalanta, sale addirittura al terzo posto.

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