Milano / Malpensa
Malinconico... senso dello Stato
- 12/01/2012 - 08:43
- Editoriali
Mentre la Merkel e gli Stati europei tornano a guardare l'Italia con rispetto e ammirazione, diviene quasi surreale che i politici che occupano le camere si mettano a minacciarsi e a dibattere sulla necessità di 'salvare' (salvare!!!) dall'arresto il coordinatore del Pdl campano Nicola Consentino, accusato di mafia. Non proprio cose di basso profilo come utilizzo illecito delle auto blu (ma qui bisognerebbe forse mettere i sigilli all'interno Parlamento) o utilizzo più o meno ambiguo dei finanziamenti ai partiti (vedi i 7 milioni di euro della Lega Nord finiti in un conto in Tanzania!), qui si parla di reati un tantino più gravi usando un eufemismo. Eppure... eppure il Pdl trema alla sola ipotesi che il Parlamento autorizzi l'arresto arrivando a minacciare la caduta del Governo, la Lega Nord per voce di Umberto Bossi (ma non di Roberto Maroni!) lascia 'libertà di coscienza'. Come andrà a finire? Difficile dirlo, certo è, però, che il comportamento del sottosegretario Carlo Malinconico, dipinto da alcuni giornali un tantino faziosi come il classico politico-mangione (ricordiamo: si parla di una vacanza 'omaggiata' nel 2007), si è dignitosamente e per rispetto dello Stato dimesso senza indugi e senza chiedere al Parlamento di difenderlo (o salvarlo) dall'ondata giustizialista. E intanto il divario tra Casta e cittadini si amplia... non per niente, nonostante le misure lacrime e sangue, il Governo Monti è ancora se non di più apprezzato dai cittadini che temono un ritorno alla democrazia... ehm, pardon, alla politica.
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