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lunedì 25 novembre 2024 | ore 13:50

Un 'Feragost' da... premio

Da 20 anni scrive poesie. E, oggi, ecco un altro riconoscimento per Umberto Cavallin, da tutti conosciuto come nonno Berto. Menzione speciale per la sua 'Feragost'.
Mesero - Nonno Berto durante il teatro, altra passione

Sono passati oltre vent’anni da quando la sua penna iniziò a comporre la prime poesie fermo nella convinzione che "la musica de la poesia la ten lontan el frecc e la cattiveria. E adess a ghe n’è tanto bisògn". Lui è Umberto Cavallin, nato nel lontano 3 agosto del 1932, conosciuto da tutti come nonno Berto, da sempre grande appassionato di pittura, poesia e teatro, vulcano di idee, di ricordi e di fantasia. “Scrivo poesie dal 1989, da allora ne ho stese circa centocinquanta in milanese parlato, otto in veneto, quindi ho pubblicato tre libri e creato commedie che vanno tuttora in scena nei teatri del nostro territorio”. E come se non bastasse, da domenica 13 novembre, nonno Berto ha un altro piccolo successo da raccontare. “Ho inviato tempo fa al Centro Polifunzionale ‘La Campanella’, di Bovisio Masciago, una mia vecchia poesia dal titolo ‘Feragost’ per poter partecipare al quarto concorso di poesia che ha varcato quest’anno i confini nazionali, raggiungendo poeti d’oltralpe; sono arrivate opere persino da Vancouver, dalla Francia e dal Belgio. Ancora una volta è stato il dialetto ad imporsi sull’italiano, tanto che la giuria non ha avuto dubbi sui vincitori…”. Umberto Cavallin ha, infatti, ricevuto nell’occasione il plauso di competenti intellettuali e un grande riconoscimento da parte della commissione poiché è ‘riuscito a descrivere con estrema semplicità e nostalgia i momenti di attesa perché il cortile riprenda a vivere. Feragost par de vèss in on alter mond’.

FERAGOST:
L'è el 15 d' agost.
Gh'è on sòffech de crepà.
Nl me cortil gh'è on silenzi.
Se senten nò i bagai
a giogà e vosà.
I dònn a cicciarà tra de lor.
Radio i televisur tesèn.
Par de vèss in on alter mond.
Par che la gent,
all' improvvis, la sia sparida.
I tapparei hinn tucc giò.
I pòrt hinn sprangaa.
In la via gh'è domà dò macchin.
El bar, della piazza...
anca lù, l'è saraa sù.
El sol el segutta a piccà,
fà on grand cald dannaa.
Gh'è nissun de podè cicciarà.
Voeuri andrà a spass,
ma se s' ciòppa del cald.
Pazienza! Ch'el passa,
anca stò Feragost.
Tornerà,la vita,el frèsch e
la gent in stò paes.

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