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Paura di volare?

Al Santa Crescenzia il possibile rimedio. Il direttore del Poliambulatorio Medico Specialistico Andrea Rocchitelli avverte: “Spesso i sintomi di queste nostre fobie nascondono forme di disagio ben più profonde”
Malpensa - Aeroporto 3

Paura di volare? Al Santa Crescenzia il possibile rimedio.
Il direttore del Poliambulatorio Medico Specialistico Andrea Rocchitelli avverte: “Spesso i sintomi di queste nostre fobie nascondono forme di disagio ben più profonde”
(Magenta, 7 novembre 2011) – Le ricerche epidemiologiche più recenti attestano come aumenti sempre di più nella popolazione la ‘fobia’ del volo.
Un calo drastico nel numero di persone che per spostarsi usano l’aereo e che denota un malessere diffuso.
“Parliamo di vere e proprie fobie – spiega il dottor Andrea Rocchitelli direttore del Poliambulatorio Medico Specialistico Santa Crescenzia – Oggi, paradossalmente, siamo bombardati da una quantità di messaggi che provengono dai mass media, ma quando la comunicazione, diventa relazione con l’altro, non tutti sono in grado di sostenerla. Da qui il voler rimanere nel proprio guscio, nel proprio normale habitat”.
La paura a prendere l’aereo diventa così un chiaro sintomo di questo disagio.
“La nostra struttura medico sanitaria quindi – continua il dottor Rocchitelli – ha deciso implementare il proprio organico inserendo la figura di uno psicologo cognitivo, ovvero, un professionista che nel giro di poche sedute, potrà aiutare concretamente i pazienti a superare questo genere di problema”.
Il dottor Riccardo Sapienza, milanese, è lo psicoterapeuta che andrà così ad allargare le già numerose professionalità che operano all’interno del Centro di Psicoterapia e Neuroscienza del Santa Crescenzia.
Secondo la posizione del dottor Andrea Rocchitelli, psicologo micropsicanalista, non deve intendersi sempre in modo negativo la presenza di sintomi che si rifanno a fobie come quella del volare.
“Anche questa è una forma di difesa e, comunque, questo tipo di dipendenza, ci consente di scavare più a fondo in noi stessi. Per alcuni tipi di personalità è molto meglio la dipendenza da una sintomatologia con apparenti cause in fattori esterni e non controllabili che il vuoto che caratterizza la vita ” osserva.
“Dietro a un sintomo – afferma il dottor Rocchitelli direttore del Santa Crescenzia – c’è la possibilità per ciascuno di noi di venire a contatto con le proprie paure. Molto meglio fermarsi ad ascoltare la propria fragilità affrontandola ed uscirne così rafforzati, anziché esorcizzarla e considerarla alla stregua di un normale comportamento”.
“Purtroppo, oggi, invece – chiosa il dottor Rocchitelli – la tendenza della società e quella anche di certa letteratura medico scientifica, è di minimizzare tutto e accettare comportamenti psicopatologici che normali non sono. Questo è un aspetto molto pericoloso che va valutato con molta attenzione, in quanto, destinato ad avere ricadute pesanti nelle relazioni interpersonali”.

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