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mercoledì 09 ottobre 2024 | ore 10:18

Tempo per ricordare i propri cari

Territorio - Cimitero, ingresso

Il due novembre è una giornata di riflessione e ricordo. Come vuole tradizione viene infatti chiamato ‘Giorno dei morti’, proprio per l’abitudine da parte di giovani e adulti di visitare i cimiteri in cui giacciono i parenti defunti. In questa pagina abbiamo così voluto realizzare uno ‘speciale’ molto particolare, si tratta di notizie di servizio che speriamo possano essere utili per tutti coloro che sfrutteranno tale giornata per dedicare attenzione e tempo per pregare per le persone a loro care. Ma andiamo a scoprire un po’ la tradizione di questa giornata. Nel 835 Papa Gregorio II spostò la festa di "Tutti i Santi" dal 13 Maggio al 1° Novembre, pensando così di dare un nuovo significato ai culti pagani. Tuttavia l'influenza nefasta del culto di "Samhain" non fu sradicata e per questo motivo la Chiesa aggiunse, nel X° secolo, una nuova data: il 2 Novembre il Giorno dei Morti in memoria delle anime degli scomparsi che venivano festeggiati dai loro cari, che mascherandosi da santi, angeli e diavoli accendevano dei falò. L'antico rito celtico del Fuoco Sacro sopravvive ancora in Inghilterra, dove il 5 Novembre si festeggia il Guy Fawkes Day. Più tardi, nel 998, Odilo abate di Cluny aggiungeva la celebrazione, nel giorno seguente, della festa di tutte le anime a soddisfare l 'aspirazione generale per un giorno di commemorazione dei morti. Ma se la Chiesa accosta le due celebrazioni, l'una tutta osannante e l'altra tutta dolorante, la tradizione popolare ne fa addirittura una sola festa, forse in ciò rispecchiando, ormai inconsciamente, idee e concezioni di una mentalità primitiva. L'anno celtico conosceva soltanto due stagioni:l'inverno e l'estate. L'inverno cominciava il 1° novembre, e serviva anche come grande festa d'inizio d'anno, l'estate si inaugurava col calendimaggio.Nel folklore europeo troviamo, quindi, alla data del 1° novembre, molte di quelle usanze e credenze che sono tipiche del Capodanno: i falò, le questue e le strenne, e persino le previsioni per il futuro, del tipo di quelle a cui tuttora ricorrono le ragazze in attesa di un fidanzato, la mattina del 1° gennaio.

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