Milano / Malpensa
Post-verità e fake news
- 13/05/2020 - 10:26
- Comunicaré
Vero o falso? Oggigiorno, un fatto può non essere né l’una né l’altra cosa. Può essere, infatti, anche ‘post-vero’. La ‘post-verità’ viene definita dall’Enciclopedia Treccani come “Argomentazione, caratterizzata da un forte appello all'emotività, che basandosi su credenze diffuse e non su fatti verificati tende a essere accettata come veritiera, influenzando l'opinione pubblica”. Si tratta di un meccanismo per il quale la verità oggettiva diventa di secondaria importanza, che ha conquistato una particolare attenzione nel 2016 con eventi politici quali la Brexit e l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti d’America - due eventi che, a detta di molti, sarebbero stati agevolati da informazioni false che hanno portato gli elettori a scelte non delle più sagge. Il fenomeno della post-verità è strettamente collegato a quella delle fake news ed è spesso amplificato e reso possibile dal cosiddetto bias di conferma. La mente umana cerca di muoversi entro un ambito limitato di convinzioni acquisite e tende a cercare informazioni utili a confermare tali convinzioni. Al contrario, fugge dai fatti o dalle persone che confutano tali convinzioni. Avete mai cancellato dagli amici di Facebook qualcuno che scrive continuamente opinioni con cui voi non siete d’accordo? E avete mai scorso i risultati di una ricerca su Google scartando automaticamente i link in cui sembra esserci scritto il contrario di quello che voi pensate, anche se tali risultati di ricerca appaiono più in alto e quindi in posizione preminente rispetto agli altri? Ecco, questi sono esempi (amplificati dal virtuale) del bias di conferma a cui ogni persona tende.
Bias di conferma ai tempi del Coronavirus
Si tratta di fenomeni che stanno inevitabilmente influenzando anche il nostro rapporto con il COVID-19, un periodo delicato che, se da una parte ci unisce nella lotta al virus e nel senso di appartenenza comune, d’altra parte ci spinge anche sulle barricate, a creare fazioni nette, estreme e spesso poco oggettive: pro-apertura o pro-lockdown; pro-economia o pro-salute; pro-governo o pro-regione. La realtà, molte volte, è che la verità - come dice saggiamente il proverbio - sta nel mezzo: non sta tutta da una parte, né tutta dall’altra. Non è né bianca, né nera, ma possiede tantissime sfumature di grigio, soprattutto quando si tratta di argomenti delicati come la salute, le libertà personali, il benessere e la felicità dell’individuo. Se evitassimo di farci prendere dall'emotività e riflettessimo razionalmente, ce ne accorgeremmo e forse eviteremmo di trasformarci in crociati della tastiera sui social.
Altro che post-verità. Le migliori fake news sul COVID
Quando in gioco c’è la salute della persona, le fake news possono essere particolarmente tossiche. Quando si tratta di pandemia, possono contribuire a diffondere il contagio, perché le persone si sentono erroneamente protette nel tenere comportamenti che non servono assolutamente a prevenire la diffusione del virus.
La medaglia d’oro delle fake news va senza dubbio al Presidente Trump, che ha consigliato a tutti delle iniezioni di disinfettante per endovena per debellare il Covid-19. Un consiglio privo di ogni fondamento scientifico che, anzi, può essere molto dannoso per la salute, considerato che di solito i disinfettanti sono destinati ad essere applicati esternamente sulla pelle e nulla di più. Addirittura, pochi sanno che la maggior parte dei disinfettanti non dovrebbe nemmeno essere usata su cute lesa, quindi in presenza di tagli o escoriazioni. Chiaro è che, più è potente la persona da cui arriva un’indicazione medica, più si tende a darle ascolto. Risultato: anche in alcune farmacie italiane, i clienti hanno chiesto informazioni circa il disinfettante da iniettarsi contro il Coronavirus.
Sul sito del Ministero della Salute è disponibile una sezione chiamata ‘Covid-19 attenti alle bufale’ che elenca una serie di false credenze sul virus. Ahimè, il Coronavirus non si tiene lontano né con gli alcolici, né con il bicarbonato; non aiutano né il caldo, né il vapore, né il peperoncino. Una pagina costantemente aggiornata, che noi tutti dovremmo visitare per sradicare subito cattive pratiche personali di lotta al contagio. Perché anche questo - l’informazione e la comunicazione - può fare la differenza.
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