Milano / Malpensa
In Lombardia 1280 casi in più: “Per favore, state a casa!”
- 09/03/2020 - 19:03
- Salute
Un'altra giornata intensa, e ce la presenta l'assessore al Welfare Giulio Gallera, con le ultime notizie da Palazzo Lombardia sulla regione più colpita in Italia: “Ancora una volta abbiamo ragionato su come mettere in campo tutte le nostre intelligenze e competenze, per fronteggiare la crescita della diffusione del Coronavirus e il crescente numero di persone che devono essere ricoverate per le loro critiche condizioni respiratorie. Ancora oggi ringrazio, ammirato, la dedizione, la volontà e l'abnegazione del personale del nostro sistema sanitario per dimostrare che la nostra capacità di reazione è più forte della velocità con cui si diffonde il virus. Lo sforzo del nostro sistema sanitario, anche se in piena emergenza, sta reggendo bene. Un modello apprezzato anche dall'OMS, che ci rende orgogliosi”.
“Stiamo sempre stati trasparenti e così continuiamo, riportandovi i dati, che continuano a crescere in misura significativa: in Lombardia sono 5.469 i contagiati totali (1280 in più rispetto a ieri), di cui 2.217 pazienti ricoverati (con un incremento di 585 persone), più altri 440 in terapia intensiva (+41). In Lombardia i decessi ammontano a 333 (76 persone in più). Le persone dimesse sono 646 (+96)”. Seguono i casi per provincia: BG 1245 (“una crescita significativa”), BS 739 (“un'area di forte preoccupazione”), CO 40, CR 916, LC 66, LO 928, MB 64, MI 506 di cui 208 a Milano città (+100), MN 102, PV 296, SO 7, VA 44.
"Regione Lombardia conta oggi 223 posti in terapia intensiva in più rispetto all'inizio. Siamo riusciti in 15 giorni ad aprire 150 posti, oggi siamo invece a più 223 posti letto in terapia intensiva. E contiamo di aprirne altri 150 nel giro di sette giorni. In situazioni normali - ha spiegato l'assessore - la Regione poteva contare su 900 posti letto in rianimazione: 176 dedicati a patologie specifiche nei presidi monospecialistici e 734 collocati per i bisogni complessivi delle patologie ordinarie, tra strutture pubbliche e private”. Si stanno recuperando nuovi posti letto trasformando i reparti, in una riorganizzazione necessaria per gestire la situazione al meglio, individuando i presidi (come gli ospedali di Cuasso al Monte e Sondalo) meno congestionati e, attraverso le dimissioni di chi non ha più febbre o complicanze ma ancora non è negativo, ricollocando in altri presidi i pazienti per essere accompagnati nella negativizzazione e per tornare in forze poi al proprio domicilio. “La sfida è avere più posti di quelli necessari per contenere la diffusione del virus. Stiamo costruendo giorno per giorno risposte importanti - ha continuato l'assessore Gallera - Tutti dobbiamo contribuire a fare in modo che la diffusione del virus rallenti per consentire agli operatori di liberare spazi a sufficienza per prestare le cure necessarie”.
L'assessore ha comunicato inoltre l'arrivo di 500 cpap (macchine in grado di sostenere la respirazione), che si aggiungono a quelle già in dotazione.
“Da ieri siamo vincolati come Regione a misure più restrittive, con un forte obbligo a muoversi solo per motivi strettamente attinenti alle attività produttive, emergenze o attività non differibili. È evidente il messaggio forte di rimanere al proprio domicilio. Il Coronavirus non si può sconfiggere con un farmaco (non ci sono farmaci specifici), non c'è ancora il vaccino: l'unico modo per fermare la diffusione dell'infezione è ridurre drasticamente la nostra vita sociale e i nostri spostamenti, e non contagiare o essere contagiati. Un elemento fondamentale che vale per tutti: le persone anziane, i più giovani, ma anche i ragazzi (che magari rimangono immuni da questa patologia ma possono essere veicolo)”. Le fasce d'età delle persone ricoverate oggi in terapia intensiva: il 22% ha più di 75 anni, il 37% tra i 65 e i 74, il 33% tra i 50 e i 64, l'8% tra 25 e 49 anni.
“Abbiamo bisogno di avere un sistema sanitario in grado di curare tutti, affinché rimanga solido e capace di dare risposte: dobbiamo ridurre, contenere e bloccare la diffusione del virus. Se le persone che han bisogno di essere ricoverate aumentano come in questi giorni non riusciremo a dare una risposta di qualità... È comprovato che dove le persone rimangono a casa e non infettano nessun altro o non vengono contagiate, questo funziona: la diffusione si riduce e si può addirittura bloccare (il risultato dipende dal comportamento dei cittadini: sabato i parchi e le strade erano pieni... Se tutti decideranno di rimanere a casa, nell'arco di qualche giorno potremmo già notare un'estensione del trend virtuoso che oggi notiamo nell'area che era stata individuata come 'zona rossa'). Un invito accorato che faccio a tutti! Con i nostri comportamenti responsabili possiamo ridurre la diffusione del Coronavirus: ognuno di noi è protagonista in questo”.
In conclusione, l'assessore ha segnalato il commento di Alessandra, in prima linea in questa emergenza: “Gli occhi del paziente che ho intubato questa mattina non li scorderò mai. Per favore... state a casa!”
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