Milano / Malpensa
"L'uomo del ghiaccio"
- 04/07/2019 - 14:39
- Trucioli di storia
"Quando ero piccola con il caldo non era facile conservare i cibi, ovviamente non c’erano i supermercati e facevamo la spesa tutti i giorni con lo stretto necessario per la giornata, ma dovevamo comunque cercare di mantenere al fresco almeno il burro e la carne. Il frigorifero a casa mia non era ancora arrivato e avevamo, come tutti del resto a quell’epoca, la ghiacciaia, una specie di armadietto con delle vasche per mettere il ghiaccio. In estate, quando non c’era la scuola, era compito dei bambini procurare il ghiaccio, era una cosa che ci divertiva tanto. Ci ritrovavamo tutti in strada con un sacco di juta ad attendere l’uomo del ghiaccio, era un’occasione per sfuggire ai lavori domestici e giocare un po’. L’uomo arrivava con il suo carretto verso le 10 del mattino, lo sentivamo arrivare da lontano che gridava: “Ghiaccio, ghiaccio fresco!!”, quasi sempre in dialetto milanese, allora noi bambini abbandonavamo i nostri giochi e gli correvamo incontro. Con grande soddisfazione gli presentavamo il nostro sacco e lui ci infilava un grande mattone ghiacciato, gli consegnavamo pochi spiccioli e correvamo a casa contenti del nostro fresco bottino salutandoci e dandoci appuntamento all’indomani. Consegnavo il sacco alla nonna che aveva il compito di romperlo per farlo stare nelle vasche della nostra ghiacciaia e per quel giorno il nostro frigorifero avrebbe funzionato bene. Oggi i congelatori sono una grande comodità ma quanto mi manca quell’uomo che gridava: "Ghiaccio!!". Nonna Lucia (Milano, fine anni '40)
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