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Il Parco diffida il Comitato Tecnico

Il Parco del Ticino diffida il Comitato Tecnico Istituzionale dell’Autorità di Bacino del Fiume Po a disporre l’incremento del livello massimo di regolazione del Lago Maggiore.
Territorio - Parco del Ticino

Il Parco del Ticino diffida il Comitato Tecnico Istituzionale dell’Autorità di Bacino del Fiume Po a disporre immediatamente l’incremento del livello massimo di regolazione del Lago Maggiore nel periodo estivo a mt + 1,50 sullo zero idrometrico di Sesto Calende e ad annullare le modalità di svaso preventivo come previsto nella delibera n. 1/2015 del 12 maggio 2015. Nella diffida, voluta dal Consiglio di Gestione del Parco, si evidenzia come le regole imposte nel “Protocollo di sperimentazione nuovi livelli di esercizio del Lago Maggiore” siano di fatto peggiorative rispetto a quelle applicate a maggio 2015. Infatti otre ad imporre fino al 15 settembre 2018 la quota di livello massimo per il periodo estivo solo a +1,25 m sullo zero idrometrico di Sesto Calende, intervengono anche sulle modalità di svaso preventivo. “Regole che potrebbero determinare gravi compromissioni agli ambienti naturali, in quanto le manovre di apertura e chiusura della diga sono in numero superiore rispetto al passato e ciò causa frequenti ed improvvise modifiche di portata a valle e di abbassamento del livello lacuale a monte. Questo tipo di gestione, inoltre, comporterà rischi di carattere idrogeologico: il continuo cambio di livello e di velocità di deflusso potrebbe provocare instabilità sia in alveo che sulle rive del fiume. Ciò mette a rischio la tenuta degli argini e delle difese spondali, in particolare nei punti di attraversamento del Fiume (ponti e altre infrastrutture) e in coincidenza delle città rivierasche di Sesto Calende, Vigevano ed in particolare Pavia. Rilevanti modificazioni del letto del fiume possono avere ripercussioni fortemente negative anche sulla riproduzione di alcune specie ittiche per le quali una relativa stabilità del valore di portata rappresenta un elemento essenziale per la deposizione delle uova, la loro schiusa e la sopravvivenza degli avannotti”. “La situazione del Ticino è critica – commenta il vicepresidente del Parco del Ticino, Luigi Duse -. Oggi siamo in presenza di una situazione di siccità molto preoccupante! Avevamo detto che senza una riserva adeguata sarebbe stato un grave problema per la biodiversità”. “Considerato che non ci ascoltano e si persevera nell’applicare questa modalità – interviene il presidente del Parco del Ticino, GianPietro Beltrami – abbiamo proceduto con una diffida. Ognuno si assumerà le proprie responsabilità”

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