Milano / Malpensa
Preoccupano Cava e centrale a 'Biomasse'
- 19/10/2012 - 11:03
- Buscate
Torna lo spettro della minaccia ambientale a Buscate. Due sono i fuochi su cui si concentra l’attenzione del paese e verso cui i cittadini nutrono maggiore preoccupazione: la Cava Campana, ex Cava Sant’Antonio, e l’area di 67 mila mq dell’ex depuratore, recentemente bonificata, che si estende al confine con Cuggiono, vicino all’imbocco della superstrada, dove si vuole realizzare un’isola energetica, facendo sorgere una centrale a biomasse e installando pannelli fotovoltaici.
Ma procediamo con ordine. La Cava, già teatro di battaglie nel 1991 quando la Regione deliberò per la costruzione di una mega discarica, cui la popolazione si oppose con tutte le sue forze, presidiando giorno e notte l’area per evitare l’ingresso delle ruspe, oggi torna a far parlare di sé, per via di una convenzione stipulata tra l’Amministrazione e i cavatori, che prevede la cessione ai privati di 18 mila ettari di terreno per il ritorno all’attività estrattiva, oltre a 1.800 mq da utilizzare gratuitamente per le attività inerenti all’escavazione e un’ulteriore area di 250 mq per la costruzione della strada di accesso. Il tutto, in cambio del percepimento di 0,70 euro al mc per i diritti di escavazione, di un affitto annuale pari a 15 mila euro, di un affitto di 5 mila euro annui per l’uso delle vasche di decantazione ed entro il dicembre 2013, di una somma pari a 100 mila euro più 40 mila euro, da corrispondere entro un anno dal rilascio dell’autorizzazione allo scavo. Inoltre, la Cava Campana dovrà cedere al Comune entro e non oltre sei anni 27.500 mq di terreno recuperato e piantumato, il cosiddetto Bosco Quadro e dovrà individuare una superficie di 40 mila mq da piantumare, come opera di compensazione forestale.
Una Convenzione che è stata approvata all’ultimo Consiglio Comunale e che ha sollevato non poche obiezioni, da parte dei consiglieri di minoranza, ma anche della popolazione, in particolar modo i militanti dell’associazione ‘5 agosto 1991’, nata proprio a memoria della battaglia contro la discarica portata avanti dai Presidianti vent’anni fa. “Hanno preso decisioni importanti per il futuro del paese senza interpellare i veri governanti di Buscate: i cittadini”, commenta Guglielmo Gaviani, presidente dell’associazione a tutela dell’ambiente. A maggio avevano chiesto di costituire una Consulta permanente sulla Cava, proposta bocciata dal Consiglio Comunale di luglio, dove approvano la prima bozza della Convenzione. Dopo aver stilato delle proposte di modifica della stessa, mirate a riportare i terreni della Cava nelle mani dei buscatesi, da portare in Commissione Urbanistica, convocata dal consigliere Matteo Merenda tre giorni prima dell’ultimo Consiglio, quest’ultima viene invalidata per assenza dei Consiglieri di Maggioranza. All’ultimo Consiglio, infine, dopo aver respinto la loro richiesta di rinvio, la Giunta ha deciso di approvare definitivamente la Convenzione. “Invece che mettere una definitiva ipoteca sull’attività della Cava, con la cessione dei terreni scavati al Comune, la Giunta ha preferito ricavare risorse economiche per progetti dispendiosi, come la centrale a biomasse”.
Una centrale per la quale è prevista una spesa di 12 milioni di euro da recuperare tramite fondi europei, e che il Comune ha in programma di costruire in partnership con la E2sco, società di Marcallo con Casone, che si occupa di energie rinnovabili e di cui l’Amministrazione ha acquistato l’1% delle quote. L’intera manovra costerà al Comune 100 mila euro di acquisto del terreno più 20 mila da corrispondere all’advisor, consulente super partes assunto proprio per individuare la migliore ipotesi d’utilizzo dell’area bonificata. “Non possiamo rimanere a guardare, mentre il futuro di Buscate viene venduto così. Abbiamo quindi deciso di ricostituire il Comitato di Difesa Ambientale durante la riunione di un gruppo di cittadini di giovedì scorso. I prossimi passi che faremo sono: partecipare alla Commissione Urbanistica di martedì 23 ottobre alle 21 in Comune, con oggetto proprio questo progetto dal nome ‘Buscate sostenibile’ e riunirci giovedì 25 ottobre alle 21 nella sala conferenze al Circolo in Via Madonna del Carmine, 15 per approvare un volantino da distribuire casa per casa per lanciare una petizione popolare che si intitolerà ‘La terra della Cava deve tornare ai buscatesi’. Chiunque può partecipare e aderire al Comitato. Abbiamo già vinto una battaglia vent’anni fa: non siamo intenzionati a perdere questa!”.
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