Milano / Malpensa
Circostanze eccezionali
- 18/06/2012 - 14:02
- Economia e finanza
Di una cosa bisogna rendersi conto: andrà molto peggio, prima di andare meglio. È bene che tutti noi ci si prepari a circostanze davvero eccezionali, perché tale è la situazione in cui l’Italia e l’Europa si trovano. Bisogna convincersi che il progresso, l’idea che ogni generazione debba vivere meglio della precedente, non è un cammino rettilineo e uniforme. A volte accelera, altre rallenta, altre ancora torna sui suoi passi. Ed è proprio quello che sta succedendo. Corriamo il rischio, forse per la prima volta in cinquant’anni, che la nuova generazione abbia meno di quella che l’ha preceduta. È una pillola amara da ingerire, quella del sacrificio, ma mai tanto amara quanto quella prescritta al popolo greco. La Grecia è uno stato tecnicamente fallito, tenuto artificialmente in vita per ripagare i propri debiti verso le banche, ma incapace di pagare invece stipendi, pensioni, imprese e medicinali. Si stima che entro la fine di luglio Atene non avrà più fondi per retribuire i dipendenti pubblici e per il sistema previdenziale. Con l’ultima manovra i salari minimi sono stati decurtati del 22%, mentre la disoccupazione giovanile tocca il 53%. Circostanze eccezionali, per l’appunto, che l’Italia probabilmente non sperimenterà mai. Ma servirà qualche sacrificio. A chi critica tanto superficialmente questo governo, consigliamo di parlarne con un greco. Lui, un governo vero, ancora non ce l’ha. E ce lo pagherebbe a peso d’oro, se potesse.
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