Milano / Malpensa
Il tema
- 11/03/2022 - 10:02
- Trucioli di storia
"Oggi mi ritrovo ad aiutare mio nipote a fare i compiti davanti ad un computer e come non pensare a quanto siano cambiati i tempi, io i compiti li facevo in stalla! Quando lo dico ai miei nipotini non ci credono, ma era proprio così e mi ricordo perfettamente anche un inconveniente accaduto mentre li facevo. La maestra mi aveva assegnato un tema da svolgere per il giorno successivo, durante il pomeriggio però non potevo farlo perchè aiutavo i miei genitori al lavoro nei campi, lo feci quindi alla sera dopo cena. A quell’ora ci si ritrovava tutti nella stalla perchè era il posto più caldo, chi cuciva, chi lavorava, chi diceva il rosario ed io facevo i compiti. Mi misi di lena a svolgere quel tema, ci misi un po’ ma mi era venuto proprio bene, ben tre pagine scritte in bella scrittura. La stanchezza però era tanta che nel rileggerlo mi addormentai, così mio padre mi prese in braccio e mi portò a letto. Il mattino successivo preparando la cartella mi accorsi che mancava il quaderno dove avevo svolto il mio compito e mi ricordai che l’avevo lasciato nella stalla. Feci la povera colazione e avviandomi verso la scuola entrai in stalla per recuperare il quaderno. In un primo momento non lo trovai, poi, guardando meglio, lo vidi vicino al vitellino, aveva l’aria un po’ sgualcita ma non ci feci caso. A scuola la maestra fece leggere a tutti il proprio tema. Arrivò il mio turno, cominciò a leggere la prima pagina ed andò tutto bene, la seconda e la maestra mi fece segno di approvazione, la terza e... silenzio. A quel punto la maestra mi chiese come mai non proseguivo nella lettura, io ingenuamente le risposi “Signora maestra, il vitello mi ha mangiato l’ultima pagina e non mi ricordo cosa avevo scritto”. La maestra e i miei compagni sorrisero ma in fondo non si meravigliarono tanto, a quell’epoca erano cose che potevano accadere. Sorrido io, invece, adesso, ripensandoci e mi domando cosa succederebbe oggi se raccontassi una cosa simile, forse finirei in prima pagina sui giornali! Ma che bello era quel vivere in semplicità!". (Nonno Gino - fine anni ‘40)
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