Milano / Malpensa
'Strapasciata' per Vale
È stata un’edizione per certi versi storica quella della 'Strapasciata' andata in scena lunedì sera 6 settembre a Robecco sul Naviglio. Non solo per le limitazioni dovute al Covid che hanno ridotto la partecipazione a 500 runner, ma era la Strapasciata per Vale. In suo ricorso il direttivo del Tapascione Running Team, la società organizzatrice, ha posizionato una targa sul luogo della tragedia. Un simbolo di quello che è successo che rimarrà per sempre a futura memoria. E la sua famiglia, con in testa il papà Giovanni, hanno corso per lei. La corsa, una non competitiva, ha toccato i punti più caratteristici di Robecco a cominciare dalla partenza in via San Giovanni, il passaggio di fronte alla chiesa parrocchiale di piazza XXI Luglio, il vecchio ponte degli scalini tra castello Archinto e Villa Gandini (in Villa Gaia c’era anche un matrimonio che ha animato ancor di più l’evento), via Ripa Naviglio e poi le temibili discese e salite tra Carpenzago e Casterno per arrivare in Villa Terzaghi dopo aver percorso 6km e 200 metri. Pur essendo una non competitiva la Strapasciata ha avuto un tocco di sana rivalità. Ad avere la meglio è stato Fabio De Angeli che ha corso poco sotto i 21 minuti. Un ritmo incredibile. Ha staccato atleti del calibro di Andrea Secchiero, uno dei più forti triatleti, e il compagno di squadra Famara Sonko, ormai tornato alle gare con lo spirito del combattente che non vuole mollare un centimetro. Tra le donne è stata l’inossidabile Claudia Gelsomino ad imporsi. Lungo il percorso i volontari con la maglietta per Vale firmata anche Urban Runners, la prima squadra dell’atleta magentina. “Ringraziamo tutti i partecipanti, dal primo all’ultimo – hanno detto i membri del direttivo, dal presidente Stefano Colombo a Paolo De Rossi del Tapa Triathlon ad Alessandro Carminati – che hanno reso unica questa Strapasciata. Naturalmente tutti i volontari e chi ci ha sostenuto”.
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