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sabato 30 novembre 2024 | ore 02:31

Milan: si riparte!

Il raduno dei rossoneri a Milanello. Guarda le foto dell'appuntamento
Sport - Il Milan in campo durante il primo allenamento (Foto di Franco Gualdoni)

IN CONFERENZA STAMPA UN BERLUSCONI 'A TUTTO CAMPO': Amelia, Yepes e Papastathopoulos. Il Milan riparte, almeno per ora, da questi tre nomi per la stagione 2010/2011, più Allegri, il tecnico scelto per sostituire Leonardo. Ma, soprattutto, riparte con un Silvio Berlusconi che ieri (martedì 20 luglio), in occasione del primo giorno di raduno della squadra a Milanello, si è preso letteralmente, e come è nel suo stile, le scene, focalizzando tutte le attenzioni su di sé. In conferenza stampa, con Galliani, Allegri, il capitano Ambrosini ed i tre nuovi arrivi accanto, il Premier ha parlato per circa un’ora, svariando su più campi. Da quanto speso negli oltre 20 anni di presidenza rossonera, toccando la situazione attuale, alcuni degli obiettivi e facendo anche un’analisi tecnica e tattica sulla formazione che dovrà scendere in campo. Insomma non si è risparmiato quasi su nulla: ha affrontato l’argomento degli ultimi giorni, ossia Ronaldinho ed il suo futuro, ribadendo come il brasiliano “è il più grande di tutti i tempi e che resterà al Milan fino a quando smetterà di giocare”, ha voluto salutare Dida e Favalli, ringranziandoli per quanto fatto durante la loro permanenza in rossonero ed augurandogli ogni bene possibile, è tornato su Leonardo (al quale ha voluto dire grazie) e sul tanto dibattuto modulo utilizzato lo scorso campionato “Huntelaar lontano dall’area mi dava una fitta al cuore...” e si è lasciato andare alle possibilità di cessione del club. “So che prima o poi dovrò passare il testimone. Per ora non si è fatto avanti nessuno, ma se dovesse arrivare un’offerta seria di gente che ha a cuore il Milan, se ne può anche parlare”. Nel mezzo ha presentato le new entry (Amelia, Yepes e Papastathopoulos), fino ad Allegri “Risponde in modo perfetto al nostro identikit di allenatore – ha dichiarato Berlusconi – giovane, intelligente e bello... potrebbe fare l’attore”. Quindi ha fatto alcuni cenni anche alla politica, sotto gli occhi attenti del Ministro dell’Interno, nonché tifoso rossonero, Roberto Maroni. E, alla fine, con l’ennesima battuta del pomeriggio “Non so se durante le conferenze stampa sono ammesse anche le domande dei giornalisti...”, ha lasciato spazio alle curiosità ed agli interrogativi della stampa. Su tutte, oltre ovviamente al capitolo Ronaldinho, il tema Ibrahimovic: “L’anno prossimo con diversi giocatori in scadenza di contratto, alcuni rimarranno comunque con noi, dovremo fare una seria ed attenta analisi, guardando con particolare attenzione a creare un gruppo giovane. Per quanto riuguarda ‘Ibra’ era stato nei nostri piani. Lo avevamo tra le mani quando ancora giocava nella Juventus, poi con la penalizzazione che ci ha visti protagonisti, l’affare è sfumato. Oggi, sinceramente, non rientra nel progetto (chissà se sarà vero...)”. Ancora, che cosa risponde ai tifosi che le dicono di essersi allontanato dal club, almeno negli ultimi tempi? “Dopo l’aggressione subita in piazza Duomo – ha ribadito il Premier – Gli incaricati della mia sicurezza mi hanno invitato a non recarmi alla stadio, per salvaguardare, appunto, la mia integrità. Troppo pericoloso”. Un’ora così a parlare di tutto (peccato solo per alcuni lapsus o, come qualcuno le ha definite, gaffe: il nome sbagliato del greco Papastathopoulos, il fatto di non essere a conoscenza che Abbiati aveva appena rinnovato e, quindi, inserirlo nella lista di coloro ai quali il prossimo anno scadrà il contratto, o, in ultimo, l’avere parlato di Thiago Silva e del suo ottimo comportamento ai Mondiali, nonostante il difensore non abbia giocato neppure un minuto), per poi lasciare spazio al primo vero allenamento in campo della squadra, sotto la direzione di mister Allegri. Tocchi con la palla, corsa, partitella e altro ancora, per ricominciare a calcare il terreno di gioco, in vista di una stagione che si preannuncia impegnativa. (FOTO DI FRANCO GUALDONI)

DENTRO BERLUSCONI CHE PARLA, FUORI LA CONTESTAZIONE DEI TIFOSI:
Se in sala stampa Berlusconi parlata di tutto e di tutti, fuori, lungo il viale che porta al cancello d’ingresso di Milanello, i tifosi mostravano il loro disappunto per la situazione attuale. Lo avevano annunciato giorni prima e così è stato. Una contestazione, è giusto dirlo, pacifica, fatta di striscioni e cori verso il numero uno del Milan, al quale tutti, nessuno escluso, hanno chiesto di essere più presente e di tornare ad investire su un gruppo che vuole e sogna di essere nuovamente tra le ‘prime della classe’. Cori e striscioni anche nei confronti dei giocatori, parole di stima e di affetto verso quei campioni che hanno fatto e continueranno ad essere parte integrante della storia rossonera, ma anche per i nuovi, primo su tutti per il tecnico Massimiliano Allegri che sembra, nonostante siamo ai primi giorni, essere già entrato nei cuori della tifoseria. “Capiamo la situazione economica – ribadiscono – Non l’assenteismo di chi sembra non avere più a cuore il Milan, essendo troppo impegnato in altre realtà extracalcistiche”. Lo hanno ripetuto, più e più volte, in modo particolare quando l’elicottero con a bordo Silvio Berlusconi è atterrato sul prato di Milanello. Questo il rammarico dei tifosi, di coloro che ogni domenica si fermano qualche ora proprio per assistere alla partita della loro squadra del cuore. Con la speranza che qualcosa possa, finalmente, cambiare... (FOTO DI FRANCO GUALDONI)

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