Milano / Malpensa
L'ingegno di un costruttore, la passione di un pilota
‘Aquilino Branca: l’ingegno di un costruttore, la passione di un pilota’: così si intitola la mostra che sabato scorso ha avuto l’onore di inaugurare la ‘Settimana dello sport’, organizzata dall’Assessorato allo Sport di Buscate, nella persona di Marco Mascazzini e che il circolo culturale ‘Il gelso’, insieme all’Amministrazione Comunale, ha voluto dedicare a questo grande concittadino che ha raggiunto ottimi risultati nell’automobilismo sportivo e che con i suoi motori preparati per la motonautica da competizione ha vinto due campionati mondiali e due record mondiali in R1. “Questa mostra ha voluto essere un omaggio al suo lavoro e alla sua vita, che è stato bello conoscere ed approfondire – commenta Massimiliano Rossetti, presidente de ‘Il gelso’ – Un bel personaggio con un vivo entusiasmo, che l’ha accompagnato finora lungo la pista della vita”.
Ma chi è Aquilino Branca? Abbiamo provato a contattarlo, cercando di tracciare insieme il percorso di una vita intera dedicata ai motori.
Signor Branca, cominciamo proprio dalla sua prima esperienza con i motori…
“Era il 1930, avevo 6 anni quando per la prima volta presi tra le mani il volante di una Fiat 505 adibita a servizio pubblico, seduto tra le gambe di mio padre che controllava il volante. Passato qualche mese da quella volta, non ebbi più problemi di guida, tant’è che mi feci coraggio e andai a chiedere alle autorità locali di allora il permesso per poter guidare di giorno e andare a prendere il mio padrino di Cresima con la macchina. Avevo solo 7 anni, ma mio padre mi fece un’assicurazione speciale e tutto andò bene”.
Quando iniziò la sua attività di costruttore e quali furono le motivazioni?
“Iniziai come piccolo costruttore artigianale di vetture da competizione nel 1947, dopo la guerra. Non fui mai spinto da fini di lucro o industriali, quanto più da una grande passione per la meccanica e i motori. In quei tempi, infatti, cercavo di acquisire quanta più esperienza possibile per potermi poi confrontare con i grandi costruttori e devo dire che ho ottenuto risultati davvero soddisfacenti in quegli anni, grazie al mio duro lavoro”.
Lei fu anche un pilota affermato delle auto di cui fu anche costruttore. Quando iniziò questa sua nuova attività?
“Come pilota, iniziai nel 1948, un po’ ‘costretto’ dagli eventi: cercarne uno nuovo per le mie auto da corsa costava troppo, perciò decisi di gareggiare io. Riportai numerose vittorie e piazzamenti in diverse categorie: in quella delle vetture ‘Sport 750’, ottenni la mia prima vittoria nel circuito del Gran San Bernardo in Val D’Aosta, mentre con le vetture denominate ‘Moretti Special’ fui 1° classificato a Monza, al Trofeo Vigorelli verso la fine degli anni ’50. Nel 1957, abbandonata la costruzione delle vetture sport, mi dedicai alle monoposto F. Junior, mentre la mia carriera da pilota ebbe fine nel 1960 per concentrarmi esclusivamente sulla mia più grande passione: meccanica e motori”.
Lei fu anche coinvolto nella preparazione dei motori per motonautica…
“Sì, anche in quel campo con grandi soddisfazioni. Basti citare il grande Bepi Colnaghi che nel 1972, con scafo inglese e motore Hilman, preparato da me, vinse un campionato Europeo e due mondiali in classe R1, nel 1974 e nel 1980”.
Lei ha dovuto chiudere la sua attività nel 1991. Qualche rimorso o rimpianto nella sua carriera?
“Diciamo che non ho mai chiuso del tutto. L’amore per il mio lavoro mi ha dato la forza per riprendere nel 1994, sebbene a livello amatoriale, anche se alla mia età dovrei imparare a riposare, ma è più forte di me. Un unico rimpianto: ricordo a malincuore quando nel 1973 un industriale romagnolo della scuderia ‘Passatore’, mi propose di costruire una F1 e io rifiutai, non essendoci la certezza di una base economica sicura. Forse l’unico errore di una lunga carriera”.
Vuole ringraziare qualcuno che in questa carriera lunga 80 anni l’ha sostenuta particolarmente?
“Innanzitutto, ‘Il gelso’ e l’Amministrazione Comunale per quest’omaggio gradito. Poi, tutti i miei collaboratori e i miei fan, che mi seguivano nelle corse”.
Aquilino, per gli amici ‘Lino’, riceverà domenica prossima durante la ‘Festa dello sport’, che avrà inizio alle 15.30 presso la Sala Dottor Lodi, una benemerenza dedicata alla sua lunga carriera, iniziata 80 anni fa presso quella piccola officina all’angolo tra Viale Europa e Via Marconi e che ancora non si è conclusa, grazie ad un’irrefrenabile passione e ad una personalità vincente ed eccezionale.
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