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giovedì 26 dicembre 2024 | ore 07:46

Due idee per Expo

Mancano poco più di due mesi alla chiusura del sito espositivo: ecco due itinerari provati con mano per la vostra visita
Exo 2015 Albero della vita.jpg

Mancano ormai poco più di due mesi alla chiusura di Expo 2015, ma ancora tante persone che vogliono visitare il sito espositivo non l’hanno ancora fatto. Le motivazioni sono molteplici e tutte comprensibili: molti hanno preferito aspettare che la manifestazione completasse il suo rodaggio, di modo da visitare l’Esposizione Universale al massimo delle sue potenzialità. Altri hanno voluto evitare i mesi estivi e il “caldone” che ci ha sopraffatto tra luglio e agosto. Ma adesso che le temperature si sono fatte più miti e che la macchina Expo viaggia a tutta birra… ve lo diciamo noi: è proprio il momento di farci un salto. E se siete impreparati su ciò che c’è da vedere, vi consigliamo di fare un tour virtuale dei padiglioni sul nostro sito www.expomilano15.it. Ma facciamo ancora di più: ecco due idee per un itinerario da gita in giornata e uno per una toccata e fuga serale. Entrambi provati per voi.

UNA GIORNATA AD EXPO: I PADIGLIONI IMPERDIBILI
Se avete a disposizione un’intera giornata, è consigliabile farsi trovare pronti in coda ai cancelli per i controlli scanner e metal detector, di modo da essere già a buon punto nella priorità d’entrata all’apertura ufficiale delle ore 10. Proprio davanti a voi troverete i primi due “imperdibili” di Expo: alla vostra sinistra, l’esercito di statue omaggio al grottesco e burlesco stile dell’artista milanese Arcimboldo, realizzate dal premio Oscar italiano per la scenografia Dante Ferretti. Alte tre metri e mezzo e con i loro nomi insoliti e parlanti, vogliono rappresentare le sfide, le opportunità e le occasioni di crescita che l’Esposizione Universale offre ai Paesi del mondo. Dritto davanti a voi, il Padiglione Zero made in ONU, che si configura come un vero e proprio viaggio nella storia della vita, dell’uomo e del suo rapporto con l’alimentazione. Insomma, un giusta premessa a quello che vedrete poi nei vari padiglioni. Da tutti i Paesi si impara qualcosa di costruttivo, ma ci sono Stati che hanno saputo rappresentare qualcosa di più profondo, una morale vera, rispetto al semplice show delle specialità enogastronomiche tipiche. I tre che proprio, secondo noi, non dovete perdere, sono Emirati Arabi Uniti, Corea del Sud e Austria. Partiamo da quest’ultima, la più lontana lungo il Decumano dall’ingresso: si tratta di una vera e propria foresta, un’enclave unica all’interno del caos e dell’affollamento di Expo, dove la temperatura arriva ad essere inferiore di 5 gradi rispetto all’esterno. La Corea, invece, che appare come una sorta di candido igloo che brilla sotto il sole, spiega tra installazioni artistiche e spiegazioni scientifiche come l’alimentazione tipica nazionale, l’Hansik, possa risolvere le problematiche alimentari a livello globale. Per quanto riguarda gli Emirati Arabi, si tratta di un’esperienza coinvolgente ed educativa di cui non vi vogliamo svelare i particolari: entrate nelle dune rossicce targate Norman Foster per scoprire cosa la piccola Sarah ha da insegnarvi, con un occhio anche alla prossima Expo, quella di Dubai del 2020. Intermezzo o degna conclusione di questo itinerario: un momento di spiritualità e relax nel tempio buddista del Nepal.

UNA SERA AD EXPO: VIVA L’ITALIA!
Entrata alle ore 19 per coloro che decidono di usufruire del biglietto serale. Dopo una visita d’obbligo al Padiglione Zero, vi consigliamo di dirigervi decisi verso la Lake Arena, con una tappa intermedia al “Non di solo pane” della Santa Sede per ammirare l’arazzo capolavoro di Rubens attualmente in esposizione, nonché l’installazione che mostra tutte le attività che quotidianamente ci riuniscono attorno a un tavolo, oltre ai pasti. Non c’è mai coda, la visita è piuttosto scorrevole. Diverso invece il discorso per Palazzo Italia: preparatevi a mettervi pazientemente in fila (non dopo, consigliamo, aver riempito la vostra borraccia alla più vicina casa dell’acqua, che si trova proprio tra il padiglione della Santa Sede e quello della Francia) e a sorbirvi almeno mezzoretta di coda. Ma lo spettacolo che vi aspetta all’interno ripaga tutte le fatiche: pur mostrando un certo spreco di spazi, con tanti corridoi di transizione resi quasi inutili dall’entrata a scaglioni somministrata all’ingresso, il padiglione del nostro Paese è una vera e propria immersione in tutto ciò che di bello abbiamo in Italia. All’uscita, fermatevi per assistere allo spettacolo dell’Albero della Vita delle ore 21 (all’ingresso di Palazzo Italia per vedere bene le immagini proiettate sul tronco, oppure sulla terrazza di Casa Ferrarini per godervi lo spettacolo di luci e fontane dall’alto). Un consiglio: non fate foto, ma guardate lo spettacolo con i vostri occhi. Vi rimarrà talmente impresso da non aver bisogno di uno scatto per ricordarlo. E dodici minuti dopo, fate scemare la fiumana di gente e poi dirigetevi a cena: sapori insoliti orientali al coreano o al vietnamita, la chicca del ristorante russo, le patatine fritte del Belgio o i food truck americani, fino alle specialità d’eccellenza italiane di Davide Oldani o di Identità Expo, ce n’è davvero per tutti i gusti.

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