Milano / Malpensa
La vecchia e nuova politica
- 01/06/2012 - 11:42
- Punture di Spillo
S iamo alla svolta, la vecchia politica non riesce più a convincere e alle ultime elezioni amministrative sono emerse moltissime liste civiche e il nuovo movimento cinque stelle. Tutti, stando alla stampa e alla televisione, erano convinti che non avrebbe raggiunto più dell’1 o 2%, ma la realtà è stata ben diversa. Cosa sta a significare questa ‘rivoluzione’? Anzitutto chiede un ripensamento. Non più nomi proposti dagli schieramenti, magari attraverso una democrazia mascherata con il nome di primarie per dare l’idea di partecipazione di popolo. La nuova politica parte dal basso. La nuova e forse più vera democrazia parte proprio dal basso, dal popolo che sceglie da chi essere rappresentato nei vari livelli della vita pubblica, e questo purtroppo, ultimamente, è stato smarrito dalla classe dirigente. Ora Grillo, icona di questa rivoluzione che vuole, e rischia di farlo realmente, spazzare via la vecchia politica, propone una rivoluzione culturale, pacifica, ma incisiva. Vuole cambiare il modo di pensare e la strada per fare questo gli è stata preparata proprio dai partiti stessi. “Loro sono diventati polvere. Eravamo in progressione leggera. E questa accelerazione la dobbiamo a loro. Non hanno capito che noi non prenderemo un centesimo”. Infatti, di fronte al continuo tira e molla dei partiti sul finanziamento pubblico, o, per meglio dire, sui rimborsi elettorali, Grillo ha affermato che rinunciano a quanto gli spetterebbe in base alla legge. Altro che riduzione del 50%. E continua Grillo: “Noi ci siamo limitati a fare entrare un sacco di ragazzi giovani e puliti. Fiscalisti, urbanisti, geologi, esperti di bilanci. Tutta gente che si mette a disposizione gratuitamente. Con un entusiasmo che gli altri si sognano. Ogni persona darà un po’ del suo tempo agli altri”. Non è forse questo il vero significato della politica?
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