Milano / Malpensa
"La cuoca di casa"
- 16/03/2019 - 09:45
- Trucioli di storia
Oggi sono andata a fare la spesa al mercato, solo pochi acquisti visto che ormai sono sola e, mentre tornavo, pensavo a quanto è cambiata la mia spesa da quando ero una giovane sposa. Oggi tutto si limita ad una piccola borsa, mentre in quegli anni quasi tutti i giorni tornavo a casa con grandi quantità di frutta, verdura e alimenti vari, la mia bicicletta si trasformava in un carretto stracolmo di ogni mercanzia. Ai miei tempi, quando ci si sposava, si restava in famiglia e ad ognuno veniva assegnato un compito ben preciso poiché le famiglie erano talmente numerose che l’organizzazione quotidiana doveva essere perfetta. Io mi unii alla famiglia di mio marito ed il giorno stesso del mio matrimonio, sapendo che avevo la passione per la cucina, mi venne assegnato il compito di fare la spesa e sfamare la famiglia. Mi sentii quasi fortunata: mi era stato risparmiato il duro lavoro dei campi o il riassetto della casa ma subito dopo capii che il lavoro che mi aspettava era davvero enorme. Cinque fratelli di cui tre sposati con prole, i due anziani capofamiglia, uno zio invalido e noi due sposini, in tutto diciannove persone a cui dover preparare tutti i giorni colazione, pranzo e cena. Ogni giorno mi alzavo prima di tutti per preparare la zuppa con latte e pane per la colazione, poi via di corsa al mercato e al ritorno mi aspettava la lunga giornata ai fornelli per improvvisare il pranzo e la cena stando attenta a spendere il meno possibile e a non sprecare nulla. Ogni avanzo del giorno prima, se mai ce ne fosse, doveva essere trasformato in un nuovo piatto. Sulla stufa a legna c’erano sempre grandi pentole con zuppe, minestre o verdure, solo alla domenica quella povera stufa poteva cuocere la carne e qualche dolcetto. Gli ingredienti erano sempre i soliti ed io mi inventavo di tutto per trasformarli in un piatto diverso dal giorno prima, l’impresa era ardua ma la mia passione per la cucina era talmente tanta che non mi pesava affatto. Alla sera crollavo dalla stanchezza, ma vedere che tutti i piatti tornavano in cucina vuoti con qualcuno che magari chiedeva il bis era una grande soddisfazione che mi ridava forza. Oggi vivo sola e le pentole sul fornello aimè sono diventate piccole ma ogni scusa è buona per invitare a casa figli e nipoti, così posso tornare ad utilizzare le mie grandi pentole oltretutto oggi posso permettermi qualche ingrediente in più e devo dire che loro accettano sempre senza tanti complimenti i miei inviti.
Anche se ho passato i novant’anni, quando cucino mi sembra di tornare quella giovane sposa che doveva sfamare il suo piccolo reggimento.
Nonna Lisa
San Pietro all’Olmo, anni ‘40
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