Milano / Malpensa
Televisione cattiva maestra?
- 03/10/2018 - 08:29
- Frecce sui nostri giorni
Televisione cattiva maestra si intitola uno scritto polemico di Karl Popper. Correvano gli anni Ottanta. Da allora la televisione, al principio del decennio successivo, si è accompagnata ad internet e a quel mondo che internet ha plasmato. Mi riferisco anzitutto a quelli che vengono definiti social network, cioè a quegli strumenti di condivisione di contenuti che permettono a ciascuno di noi di rendere pubblico ciò che facciamo, dove andiamo, quel che pensiamo, quel che ci piace e ci dispiace. Si tratta di un insieme di mezzi potentissimi e di eccezionale popolarità. Non starò qui a dire che il loro uso è pericoloso e che rischiamo di essere tutti quanti schedati, in base ai nostri comportamenti digitali, questo si sa già; né dirò che molti credono di essere – dopo un rapido giro su internet – a seconda della necessità idraulici, ingegneri, medici, teologi... Né mi fermerò sui rischi del bullismo digitale e sulla necessità, spesso disattesa, di controllare i cellulari dei propri figli. Parlerò dei mezzi di comunicazione di massa in positivo. Quel che mi colpisce, piuttosto, è la possibilità di espressione che tali mezzi hanno dato a ciascuno di noi. Possibilità prima assolutamente impensabili. Le possibilità di confrontarsi, ma anche e soprattutto di tenersi in contatto con amici e parenti che vivono lontani, è a portata di click. Non dimentichiamo neppure che è stata la televisione, più ancora della scuola e della leva obbligatoria, a dare finalmente a questo Paese l’unità linguistica una volta per tutte. Ancora, teniamo presente quale straordinario strumento di lavoro è internet grazie alla posta elettronica e grazie agli archivi digitali che mette a disposizione, o alla incredibile facilità con cui permette di reperire montagne di informazioni, anche utili alla vita di tutti i giorni, come dove si trova un certo negozio e in quali orari è aperto. Il mezzo, come quasi sempre accade, è neutro, diventa cattivo se noi lo usiamo male.
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