Milano / Malpensa
"Linda, caffè?"
- 26/08/2013 - 08:21
- Inveruno
"Linda, caffè?". Quanti me ne hai offerti. Chi ti ha conosciuto di persona sa bene cosa significasse per te il rito del caffè. Ironizzavamo tutti in giunta, scommettendo su quanti ne avevi sorseggiati in un giorno. Ti davano la carica, aggiungevano ulteriore energia a quella già insita nel tuo carattere. Personalità dominante, orgoglioso, poco avvezzo ai convenevoli, ti è sempre piaciuto andare al sodo nelle questioni. Ci mettevi la testa, il cuore, l'anima nei problemi. Generoso, altruista, attento. Anzi, attentissimo. Non ti sfuggiva una virgola. Ti ho conosciuto facendo la cronista dieci anni fa, poi la vita mi ha portato a sedere con te, in questi quattro anni , allo stesso tavolo di giunta. Mi hai convinta tu a mettermi in gioco nel 2009. Quello che ho saputo venerdì, poco prima di mezzanotte, è stato un pugno allo stomaco. Forte, improvviso, fulmineo. Il secondo, in poco tempo. Era stato così per la dipartita di Luigi Balzano, il 17 febbraio del 2012, è stato lo stesso l'altra sera. Non ci si abitua proprio al senso di vuoto, all'abbandono. Non si é mai preparati alla perdita di chi ha lasciato una traccia nella nostra esistenza. Non riesco, in questo istante in cui mente e cuore mi riportano alla tua persona, a immaginare cosa proverò rimettendo piede nell'ufficio al secondo piano del comune, con la mia scrivania vicina alla tua, sempre stracolma di documenti, di delibere, di progetti, di fogli volanti, di post it dove annotavi le segnalazioni dei cittadini. Tutto questo è stato il sale della tua vita. Negli ultimi venti anni l'hai vissuta a mille all'ora. Correvi sempre. In piazza, nelle vie del paese, nei corridoi del comune, in cui sarà calato un silenzio insopportabile. Sfrecciavi, in ogni stagione dell'anno, a ogni ora del giorno, per le vie di Inveruno con la tua bici. Metafora dell'esistenza, la bicicletta insegna cos'è la fatica. Cosa vuol dire salire e scendere. Mai stanco, raramente uno sbadiglio quando la giunta finiva a tarda notte. Lo spirito di un ventenne. Mi hai insegnato, soprattutto in questi ultimi mesi che, quando il destino si mette di traverso, non bisogna mollare. Mai. Sono certa che è stato il tuo ultimo pensiero. Ci avrai messo tutta la grinta possibile, in macchina, l'altra sera, per respirare ancora. Ora guardi le tue, le nostre Inveruno e Furato dall'alto. Osservale bene, sono il frutto dell'impegno, della fatica e di quella passione mordente per la comunità che ti ha contraddistinto. Ciao, Luigino.
Linda Corno
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