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domenica 22 dicembre 2024 | ore 11:57

"Grazie per l'accoglienza!"

Family 2012 - Il Papa in Duomo.11

“Saluto cordialmente tutti voi qui convenuti così numerosi, come pure quanti seguono questo evento attraverso la radio e la televisione. Grazie per la vostra calorosa accoglienza!”. Così il Papa ha salutato la folla dei fedeli giunta in Piazza Duomo per accoglierlo. Una folla festante, di grandi e bambini, arrivati da tutto il mondo che lo ha aspettato già dalle prime ore del pomeriggio.

Il Santo Padre è arrivato poco prima delle 18, ha fatto il giro della piazza sulla Papamobile per salutare i fedeli, poi è salito sul palco. “Sono molto lieto di essere oggi in mezzo a voi – ha detto – e ringrazio Dio che mi offre l’opportunità di visitare la vostra illustre Città. Il mio primo incontro con i Milanesi avviene in questa Piazza del Duomo, cuore di Milano, dove sorge l’imponente monumento simbolo della città. Con la sua selva di guglie esso invita a guardare in alto, a Dio. Proprio tale slancio verso il cielo ha sempre caratterizzato Milano e le ha permesso nel tempo di rispondere con frutto alla sua vocazione: essere un crocevia – Mediolanum – di popoli e culture”.

Di fronte a lui infatti c’erano 60mila persone e più di 100mila quelli, invece, che lo hanno aspettato lungo il percorso dall’aeroporto di Milano fin dentro la città. Famiglie e fedeli arrivati da tutte le parti del mondo, che lo hanno accolto con bandiere dei oro paesi d’origine, striscioni di saluto a Papa Benedetto, e che lo hanno applaudito con calore e affetto anche durante il suo discorso.

Accanto al Papa, l’Arcivescovo di Milano Angelo Scola: “Beatissimo Padre, con commozione e con gioia in questa piazza, cuore pulsante della nostra città, e dell’area metropolitana milanese, divenute ormai cosmopolite, La accogliamo oggi, successore di Pietro giunto a confermare la nostra fede”.

“La storia e i destini di questa ‘terra di mezzo’ (Mediolanum) sono impregnati da un solido intreccio di cristianesimo e civiltà – ha continuato il Cardinale Scola - Lungo i secoli è maturata la fisionomia di un popolo laborioso, accogliente e generoso. Un popolo fiero della sua singolarità, alimentata e custodita dal rito ambrosiano. Questi tratti continuano, come un fiume carsico, ad irrorare terreno della comunità cristiana e della società civile, anche in questo tempo di grande travagli”.

“Milano è cambiata – ha aggiunto l‘Arcivescovo – sta cercando il suo nuovo volto, ha la necessità di ripensare il mondo del lavoro e della finanza, di cui resta in Italia la capitale. Difatti – ha detto – si intravvedono i lineamenti della Milano del futuro”.

Sul palco c’era anche il sindaco di Milano Giuliano Pisapia che ha dato il benvenuto al Santo Padre: “Santità – ha detto – è con profonda emozione che le do il benvenuto a Milano, a nome mio e della città, e anche di tutti quegli uomini e quelle donne che arrivano da 170 paesi del mondo e che hanno scelto Milano come luogo per vivere. Un benvenuto da parte dei cattolici, che sono la maggioranza, e di tutti i credenti, perché la Fede non è motivo di divisioni ma di coesione. Benvenuto anche dai non credenti – ha continuato il sindaco – le diversità non possono essere motivo di scontro ma fonte di aggregazione”.

Nel suo discorso, il Papa ha voluto rivolgere un saluto particolare ai rappresentanti delle famiglie provenienti da tutto il mondo che partecipano al VII Incontro Mondiale, e il saluto è stato ricambiato da un intenso applauso della piazza. Benedetto XVI ha però anche rivolto un pensiero affettuoso a quanti hanno bisogno di aiuto e di conforto, e sono afflitti da varie preoccupazioni: alle persone sole o in difficoltà, ai disoccupati, agli ammalati, ai carcerati a quanti sono privi di una casa o dell’indispensabile per vivere una vita dignitosa. “A tale proposito – ha aggiunto – mi compiaccio di quanto la Diocesi di Milano ha fatto e continua a fare per andare incontro concretamente alle necessità delle famiglie più colpite dalla crisi economico finanziaria e per essersi attivata subito per soccorrere le popolazioni terremotate dell’Emilia Romagna, che sono nel nostro cuore e nella nostra preghiera e per le quali invito, ancora una volta, ad una generosa solidarietà”.

E a queste parole la folla ha di nuovo applaudito e fatto sentire la sua vicinanza ai terremotati.

Il Cardinale Angelo Scola ha poi salutato il Santo Padre: “Grazie, Beatissimo Padre, per la sua presenza generosa e per l’insegnamento che attendiamo a cuore aperto. Ci confermi nella fede appassionandoci all’uomo”.

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