"Pronto, sì salve...". Quella voce che, in fondo, è diventata un pezzo di storia, perché non c’è ascoltatore di Radio Deejay (e non solo) che, almeno una volta, non abbia ascoltato una delle sue mitiche telefonate.
"Pronto, sì salve...". Quella voce che, in fondo, è diventata un pezzo di storia, perché non c’è ascoltatore di Radio Deejay (e non solo) che, almeno una volta, non abbia ascoltato una delle sue mitiche telefonate. Lui, un mix di simpatia, complicità e allegria. Lui, nientemeno che Roberto Ferrari, l’indiscusso mattatore (è proprio il caso di dirlo) della famosa trasmissione radiofonica appunto, “Ciao Belli”. “Un appuntamento che è ormai entrato a far parte della quotidianità e questo penso sia uno dei traguardi più belli che si possano raggiungere - racconta - Perché è così? Beh, innanzitutto credo perché la gente percepisce che siamo i primi noi (io, Dj Angelo, Nicola Savino, Claudio Lauretta e l’intero gruppo di lavoro) a divertirci durante il programma, poi ovvio dietro c’è una grande passione e tanto impegno da parte di ognuno della squadra”. Quante risate, insomma, tra battute e sketch che, di volta in volta, conquistano tutti. “Le telefonate nascono da temi e argomenti reali, quindi si comincia a chiamare le persone, facendo domande assurde, per interagire in maniera scherzosa con loro e vedere le singole reazioni. I ricordi, inevitabilmente, sono tanti e se devo dirne uno che è rimasto particolarmente impresso nella memoria, forse quando ci siamo trovati a parlare con un signore di Cosenza. Anche sui social, quella conversazione telefonica ha avuto un enorme richiamo”. La forza, alla fine, di un programma e della sua squadra, assieme ovviamente alla forza di una Radio (‘Deejay’) che è un vero e proprio punto di riferimento. “Per me è la mia casa - conclude - Sono nato artisticamente qui, infatti, nel 1988 e continuo tutt’ora il mio percorso con la stessa passione e voglia di allora. A chi mi chiede quale sia il segreto del successo appunto di Radio Deejay, rispondo che siamo nati in un periodo in cui c’erano la radio, la Tv e il cinema e il nostro merito (soprattutto di Linus, Albertino e di coloro che si sono susseguiti negli anni) penso sia stato quello di riuscire a raggiungere il pubblico con la semplicità e coinvolgendo gli ascoltatori con un palinsesto che spaziava e spazia a 360 gradi e con una serie di iniziative".
"CIAO BELLI...": 'ON AIR' CON ROBERTO FERRARI