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Scuola

Come cambia la scuola: formazione e studio sempre più online

Come si sta imponendo il supporto digitale allo studio, attraverso app e condivisione di materiali online.

La formazione e lo studio a distanza sono pratiche ormai consolidate, tanto in Italia quanto all’estero. Pur essendo utilizzate già da diverso tempo, il loro sdoganamento vero e proprio è arrivato in concomitanza con la pandemia dovuta al Covid-19. In quel frangente, in cui nessuno era autorizzato ad uscire dalla propria abitazione (se non per comprovata esigenza, e lo studio non era incluso tra queste), l’apprendimento a distanza è stato una vera e propria ancora di salvataggio per tutte quelle istituzioni che altrimenti avrebbero dovuto chiudere i battenti per mesi e mesi. Il riferimento va alle università, ma anche ad ogni scuola di ordine e grado, oltre a corsi specialistici o quelli relativi alle lingue. A questo elenco si aggiungono, inoltre, tutti i festival e le conferenze che in quei mesi si sono tenute online. Ad oggi la pandemia si può considerare superata, ma l’impatto sulla formazione di piattaforme e-learning e simili hanno modificato il modo degli studenti di studiare o, più in generale, di formarsi.
Le università tradizionali molto spesso continuano ad adottare la trasmissione in streaming di eventi come lezioni speciali o conferenze, magari pensate per un’aula dai pochi posti rispetto a quelle che possono essere le potenzialità della rete, con centinaia di studenti collegati al medesimo tempo. L’insegnamento vero e proprio, invece, è ormai tornato in presenza, così come l’esame finale, che sia previsto scritto oppure orale. In molti casi è però rimasto il ricevimento online per quanto riguarda i docenti, attraverso piattaforme come Microsoft Teams. Diverso è il caso delle università telematiche come Unicusano, dove il punto di forza è e rimane l’insegnamento a distanza. L’offerta didattica è ampia e tra i corsi di laurea telematici si possono trovare tutte le principali aree del sapere che si riscontrano anche in un ateneo considerato tradizionale, passando cioè dall’area giuridica a quella umanistica, oltre che psicologica, economica o via dicendo.
È però importante ribadire un aspetto: fino ad ora si è messo l’accento sulla formazione online, intesa come piattaforme che permettono di seguire corsi e lezioni attraverso la modalità della didattica a distanza. Analizzando però i risultati della ricerca condotta dall’Associazione Italiana Editori, intitolata “Le abitudini di studio all’Università”, spicca come il mondo digitale sia spesso l’unica fonte per 4 universitari su 10. Questi, infatti, hanno dichiarato come la preparazione del loro ultimo esame non abbia richiesto libri ma siano stati utilizzati, oltre agli appunti, riassunti online, registrazioni delle lezioni, slide che si reperiscono sul web e così via. Questo lascia dedurre come il concetto di studio e di conseguenza il modo per farlo stia rapidamente cambiando, non più limitato solo al libro di testo come pochi decenni fa ma coadiuvato da supporti tecnologici ormai divenuti imprescindibili.
Tra quelle che sono le app più gettonate tra gli studenti universitari, è possibile trovarne di alcune anche molto diverse tra loro, segno che la tecnologia è divenuta ormai parte integrante in tutti gli aspetti della vita. Si passa dalle app che aiutano nell’apprendimento delle lingue straniere (Babbel e Duolingo in primis) a quelle che permettono di organizzare la propria giornata di studio (come Things). Altre come inClass permettono invece di stilare un’agenda settimanale con gli orari delle lezioni, attivando le notifiche in caso di avvicinamento a compiti o esami. Molto spesso app di questo genere vengono promosse anche dai singoli atenei, che hanno già registrati al loro interno tutti i corsi proposti: l’utente perciò, una volta effettuato il download dell’app, va a salvare i propri corsi e in automatico vedrà prender forma la propria agenda. Molto utili, sempre nel contesto universitario, sono quelle app che permettono di prenotare in anticipo i posti nelle aule studio o nelle biblioteche, evitando inutili attese. Infine, non vanno dimenticate applicazioni cruciali utili tanto per l’italiano quanto per le lingue straniere come dizionari o traduttori, molto spesso disponibili in versioni totalmente gratuite.

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