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Sport, Cuggiono

Widmer e la traversata dello Stretto

Il cuggionese Widmer Gazziola specialista nelle specialità di fondo nel nuoto, che ha già collezionato negli anni diverse attraversate dei principali laghi Italiani e conquistando più volte il titolo di “Nobile dei Laghi”, quest’anno ha voluto affrontare le acque salate dello Stretto di Messina.

Il cuggionese Widmer Gazziola specialista nelle specialità di fondo nel nuoto, che ha già collezionato negli anni diverse attraversate dei principali laghi Italiani e conquistando più volte il titolo di “Nobile dei Laghi”, quest’anno ha voluto affrontare le acque salate dello Stretto di Messina. “Quando decidi di attraversare a nuoto lo stretto di Messina, non stai sfidando l’acqua, la natura o le correnti, stai sfidando prima di tutto i tuoi limiti e le tue paure”. Inizia così il racconto di Widmer, 40 anni il prossimo settembre, che dal lontano ottobre 1990 frequenta la Piscina di Cuggiono e attualmente fa parte della Squadra di nuoto della GAMES Sport che gestisce l’impianto. Così il 17 giugno Widmer ha affrontato la nuova sfida, attraversare a nuoto lo stretto con i suoi 3,5 chilometri che separano Capo Peloro (Messina) dalla terra ferma calabra di Cannitello. “Fondamentale per la buona riuscita di questa impresa l’impeccabile appoggio della società romana “Swimming Travel”. A disposizione, oltre che del nostro Widmer e di altri 29 temerari: 2 ambulanze, 18 barche, 1 medico e 12 Assistenti Bagnanti per garantire la sicurezza di tutti. “Il problema maggiore” racconta Widmer, “sono le forti correnti: può capitare di aspettare ore sulla spiaggia in attesa dell’OK a partire della Capitaneria di porto, poiché la traversata può svolgersi solo nell’ora di stanca delle correnti”. Alle 10,45 arriva il via libera della Capitaneria e inizia l’attraversata che, grazie anche alle ottimali condizioni del mare (acqua a 22,3° e onde alte solo 0,3 metri) Widmer ferma il cronometro a 55’ e 54”; nemmeno un’ora e poco più di 3200 bracciate per attraversare lo Stretto di Messina. Una sfida davvero impegnativa anche per chi, come l’atleta di Cuggiono, non è nuovo a imprese di nuoto di lunga durata. “Non trovo parole per descrivere l’emozione provata quando ho toccato il suolo calabrese dopo la traversata: avevo realizzato un sogno al quale lavoravo da 3 anni”.

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