Il tempo dei proclami, dei volantini, degli appelli al voto è ormai allo scadere: sabato 8 e domenica 9 giugno i cittadini italiani, ed europei, sono chiamati alle urne per rinnovare il Parlamento europeo.
Il tempo dei proclami, dei volantini, degli appelli al voto è ormai allo scadere: sabato 8 e domenica 9 giugno i cittadini italiani, ed europei, sono chiamati alle urne per rinnovare il Parlamento europeo. Un voto storico, fondamentale, stavolta per davvero e non banalmente, perché per tanti motivi, che andremo ad analizzare, il ‘Vecchio Continente’ è a un punto di svolta come non mai. L’instabilità politica dei partiti di ‘massa’, le possibili elezioni di leader globali con tracciati politici fuori da ogni schema (come potrebbe essere con Trump in America), la guerra che bussa ai nostri confini con i conflitti in Ucraina e in Medio Oriente. Ma non solo. Grandi argomenti di instabilità e che richiedono azioni rapide riguardano anche le politiche ambientali (fenomeni e situazioni estreme sono ormai, innegabilmente, sotto gli occhi di tutti); così come i flussi migratori, di cui si parla da anni, senza mai soluzioni o decisioni concrete. Si potrebbe poi proseguire con un’economia stagnante e una globalizzazione a metà. Insomma, le tematiche in gioco sono tante, tantissime. Ma l’interesse dei cittadini è poco, basso, bassissimo. Sulle europee le ipotesi di votanti sono davvero marginali, nonostante il rilievo e le prospettive future. Ecco perché, anche se manca poco, sarebbe davvero importante che ognuno si informasse sulle idee, sulle proposte dei partiti, sulle tematiche che andranno al voto. Ne va del nostro futuro, ma soprattutto quello dei nostri figli. Analogamente, nel nostro territorio, non sono pochi i Comuni che vanno al voto. Ognuno con situazioni che, a parere di molti, hanno reso questa campagna elettorale la più strana da molti anni. Ci sono Comuni come Boffalora sopra Ticino e Casorezzo in cui si è presentata una sola lista: qui la sfida sarà il raggiungere il quorum persone con diritto di voto per garantire continuità al Comune (altrimenti arriverebbe un Commissario, situazione che sta vivendo Robecchetto con Induno per altri motivi). Altri Comuni hanno una lista forte e altre un po’ recuperate... come Mesero. In altre realtà, invece, un po’ in controtendenza, ci è una vera varietà di liste (Ossona, Castano Primo, Bernate Ticino) con giovani, ex politici e liste civiche che stanno creando grande incertezza. Di certo, i macropartiti sono spariti quasi ovunque a livello locale: quasi in nessuna realtà correranno i partiti, ma solo persone, conosciute e radicate, per attirare maggiori consensi.