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40 volte BiciPace

BiciPACE è la biciclettata organizzata da molti circoli di Legambiente e associazioni ambientaliste del territorio e quest’anno giunge alla sua quarantesima edizione.

Un progetto ambizioso, che da quarant’anni si batte per la pace e per le tante tematiche ambientali che hanno riguardato e riguardano il nostro territorio: non ultima, la vicenda dell’ampliamento dell’area Cargo di Malpensa. BiciPACE è la biciclettata organizzata da molti circoli di Legambiente e associazioni ambientaliste del territorio e quest’anno giunge alla sua quarantesima edizione. Il format è ormai consolidato: i ciclisti partecipanti potranno avviarsi dai tanti punti di partenza segnalati su tutto il territorio del Seprio e dell’AltoMilanese e seguiranno i percorsi stabiliti fino alla meta comune fissata alla Colonia Fluviale di Turbigo, dove si svolgerà il pranzo, rigorosamente ‘sano, naturale e a basso impatto ambientale’ (la tavolata sarà invece l’unico momento della giornata in caso di pioggia). All’arrivo poi tanti momenti ricreativi per grandi e piccoli: truccabimbi, letture animate, laboratori artistico-esperienziali, musica con gli ‘Space ADO’ e ‘Cuprum 72’. Per i meno allenati inoltre è prevista anche la possibilità di prenotare un treno per il ritorno dalla stazione di Turbigo. A corredo dell’evento anche la sottoscrizione a premi intitolata ‘Semi di speranza’ che sosterrà i progetti dell’associazione Amici Sostenitori di Don Crispino Onlus, in Congo, e il progetto ‘I Masai di Lempapuli’, in Tanzania. L’edizione 2024 è anche il momento per fare il punto di quarant’anni di progettualità: “Quando abbiamo iniziato – dicono gli organizzatori – sognavamo che dopo quarant’anni ci saremmo trovati in un mondo migliore; purtroppo la ricerca della pace è diventata sempre più difficile e sembra non interessare i potenti della terra. Sul versante ambientale stiamo continuamente cementificando il territorio costruendo capannoni, nuovi ipermercati, parcheggi, nuove infrastrutture stradali, ampliando il sedime aeroportuale, facendo leggi per superare i pareri negativi del Ministero dell’Ambiente, quasi tutto su terreni agricoli o boscati, tutto questo nascondendoci dietro parole come ‘sviluppo sostenibile’. Ancora oggi fatichiamo a progettare le nostre città per la promozione e messa in sicurezza della mobilità lenta, siamo ancora troppo legati all’uso esclusivo dell’auto. La ricerca della pace è anzitutto una questione economica, finché qualcuno potrà guadagnare soldi costruendo e vendendo armi, saccheggiando le risorse del pianeta opprimendo gran par

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