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Busto Arsizio, Legnano, Scuola

Studenti del 'Bernocchi' in visita alla TMC di Busto

Come i precedenti anni la classa quarta dell’indirizzo elettrotecnica dell’Istituto A. Bernocchi, accompagnata dai docenti Pierangelo Borrelli e Antonio Calabrese, sono state ospitate dall’azienda TMC di Busto Arsizio.

Come i precedenti anni la classa quarta dell’indirizzo elettrotecnica dell’Istituto A. Bernocchi, accompagnata dai docenti Pierangelo Borrelli e Antonio Calabrese, sono state ospitate dall’azienda TMC di Busto Arsizio, leader nella progettazione, produzione e collaudo di trasformatori e reattori a secco di media e bassa tensione, in tecnologia VPI e cast-resina. L’occasione ha posto in evidenza come una trentennale esperienza, coadiuvata da un accurato controllo, possa dar luogo a un prodotto che soddisfi le esigenze di qualsiasi cliente e si imponga in maniera competitiva sul mercato nazionale e internazionale. In un primo momento di accoglienza, l’attività dell’azienda è stata illustrata agli studenti dalla Human Resources Asia Crespi. La visita è poi entrata nel vivo: l’ing. Marco Ruggeri e l’Ing. Massimo Spertini hanno tenuto per gli studenti dell’istituto Bernocchi una lezione tecnica sul funzionamento dei trasformatori e sulle varie tipologie di impianti di raffreddamento, sulla loro commercializzazione nella maggior parte dei paesi del mondo. È seguita poi una dimostrazione pratica del collaudo e della certificazione dei trasformatori operata dai tecnici nella sala prove. La visita si è rivelata una valida opportunità formativa per noi studenti, ci ha permesso di verificare come le conoscenze apprese in ambito scolastico risultino essenziali nel mondo del lavoro, consentendoci di osservare da vicino il processo di produzione e di collaudo in tutti i suoi step. “Avvicinarsi a una realtà come quella della TMC, dove due nostri studenti hanno svolto lo stage aziendale, risponde perfettamente alle finalità orientative dei PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento)”, commentano i docenti, “poiché ha introdotto gli studenti in una possibile realtà lavorativa futura, in cui mettere alla prova le conoscenze e le competenze acquisite tra i banchi”.

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