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La veglia mariana di preghiera per Wojtyla beato, in preparazione alla celebrazione di domenica 1 maggio, al Circo Massimo di Roma, è un formicolio di luci colorate. Migliaia di fedeli ascoltano in un silenzio carico di emozione, alla luce delle candele delle fiaccole, le testimonianze di chi ha vissuto accanto a Giovanni Paolo II e della suora, guarita grazie alla sua intercessione. Sabato sera il Circo Massimo diventa una chiesa grande, pronta ad accogliere tutti i pellegrini che continuano ad arrivare, senza interruzione, l’erba e la ghiaia le panche naturali per sedersi e inginocchiarsi a pregare. Applausi e silenzi, il racconto del Wojtyla privato di Joaquin Navarro-Valls, suo portavoce per vent’anni, poi Suor Marie Simon Pierre, la suora francese guarita dal morbo di Parkinson. La sua guarigione, inspiegabile per la scienza, diventa il miracolo necessario per la beatificazione, ma non il primo e nemmeno l’ultimo dei tanti miracoli che Papa Giovanni Paolo II aveva già operato in vita e delle tante grazie e guarigioni del cuore avvenute dopo la sua morte. La suora dice: “Vorrei ringraziare tutti voi che siete qui, soprattutto i giovani, Giovanni Paolo II vi guarda tutti”. E la generazione Wojtyla lo sa, alza gli occhi al Cielo, si riconosce in queste parole e sente vicino e si commuove pensando a questo grande Papa che, negli ultimi istanti della sua vita terrena, ha pensato a loro dicendo: “Io vi ho cercato, voi siete venuti da me e per questo vi ringrazio”. Commozione, meditazione e tanta gratitudine nel grande palcoscenico del Circo Massimo con le discese naturali verso il centro che raccolgono i pellegrini nella preghiera. Il tempo tiene, solo qualche goccia leggera che non riesce a spegnere le fiammelle e l’entusiasmo dei fedeli. Dopo il rosario, al termine della veglia, c’è chi prepara il sacco a pelo e il giaciglio di fortuna e chi raggiunge gli alberghi. Per qualche ora. Domani sveglia prima dell’alba. Domani è un grande giorno!
I pellegrini provenienti da tutto il mondo