Da una parte i consiglieri sui banchi della minoranza, dall'altra anche due assessori e una consigliera di maggioranza. Tutti fuori dal consiglio comunale. Tutti che hanno abbandonato l'ultima seduta della massima assise cittadina di ieri sera (lunedì 22 aprile).
Da una parte i consiglieri sui banchi della minoranza, dall'altra anche due assessori e una consigliera di maggioranza. Tutti fuori dal consiglio comunale. Tutti che hanno abbandonato l'ultima seduta della massima assise cittadina di ieri sera (lunedì 22 aprile). "Non potevamo fare altro, visto che il sindaco Giuseppe Pignatiello ha esautorato appunto il consiglio dal suo potere istituzionale, arrogandosi un diritto che non gli compete e decidendo di non ammettere la mozione che avevamo presentato riguardante il centro sportivo 'Annibale Sacchi' - commentano i consiglieri d'opposizione Roberto Colombo, Daniele Rivolta, Carlo Iannantuono, Giovanni Griffanti e Raffaella Sala, di Castano di Centrodestra - Ribadiamo che il primo cittadino non ha il potere di sostituirsi al massimo organo cittadino e nel tenere tale comportamento, nonostante più volte richiamato ai propri doveri, ha perseverato nella propria illegittima determinazione. Uscire dall’aula, quindi, si è reso necessario per costringere lo stesso sindaco a prendere atto del fatto che il Comune non gli appartiene e che esistono delle regole democratiche che devono essere rispettate. Il confronto, il diritto al contraddittorio e l’iniziativa dei consiglieri comunali non possono essere messi in discussione e da nessuno. Speriamo che l'aver fatto venire meno il numero legale, bloccando i lavori consiliari, servirà a costringere il primo cittadino a ristabilire la legalità". "Una pagina certo non edificante per la nostra città - continua Alberto Moiraghi, del Comitato per Castano - Come Comitato ci siamo sempre mossi mettendo al primo posto la trasparenza e l'onestà, mentre per altri forse non è stato sempre così e oggi ne raccolgono i cocci". Ma come detto, non solo le minoranze, perché a lasciare l'aula sono stati anche due assessori (Alessandro Landini e Maria Luisa Lodi) e una consigliera di maggioranza (Elisa De Bernardi): "Nonostante il dispiacere nei confronti dell’ordine del giorno e quindi delle delibere da approvare sul rendiconto di gestione, la variazione al bilancio, il piano economico finanziario e il bilancio preventivo di Azienda Sociale, oltre ovviamente alle doverose le scuse per i tecnici presenti in aula, in segno di rispetto verso il consiglio comunale, massima assise cittadina nonché luogo deputato al più ampio e diffuso confronto politico, abbiamo abbandonato la seduta con la speranza che la nostra scelta, sicuramente forte, possa condurre ad un confronto trasparente, libero e democratico - ribadiscono - Il consigio non ha proprietari che possono disporne a loro piacimento. E’ infatti necessario garantire l’espressione democratica delle forze politiche presenti. Il confronto, anche quando acceso e divergente, arricchisce il dibattito e quindi la democrazia; impedirlo significa soffocarla. La città non si può permettere prevaricazioni di sorta". "Il consiglio comunale è il massimo organo rappresentativo della comunità, luogo in cui si dovrebbe agire per il bene comune - concludono dal gruppo di maggioranza di 'Progettando Castano' - In questo caso, purtroppo, è stato vituperato da amministratori che, anziché rimanere al proprio posto e fare il proprio dovere continuando ad adoperarsi per la collettività, hanno bloccato i lavori per meri interessi personali e di propaganda politica, mettendo in difficioltà la massima assise cittadina, ma anche i tecnici comunali presenti e con il rischio di fermare importanti finanziamenti. Vogliamo ricordare che nessuna rappresentante di maggioranza ha evidenziato nella consueta riunione del gruppo perplessità e il bisogno di muoversi diversamente, salvo poi alzarsi dai banchi del consiglio, adducendo motivazioni evidentemente strumentali. La mozione chiedeva che la massima assise si pronunciasse sulla modifica di una procedura amministrativa in atto, riguardante la gestione del campo sportivo, non solo in corso, ma soprattutto formalmente corretta sotto tutti i punti di vista, procedura amministrativa che non è nelle disponibilità e nella competenza del consiglio comunale. La democrazione è assicurata nel rispetto delle regole e delle leggi e non nell'anarchia che questa politica rancorosa e autoreferenziale immagina di attuare. Tale procedura è stata vagliata da tutti i membri della giunta che, dopo averla letta con attenzione, hanno dato all'unanimità il via libera alla sua attuazione nel dicembre del 2023, oltre che in consiglio comunale. Gli assessori Landin e Lodi e la consigliera De Bernardi sconfessano loro stessi e il loro voto in giunta e in consiglio, abbandonando la massima assise cittadina". E, alla fine, allora venuto meno il numero legale, la seduta è stata aggiornata.